Il primo amante è come il primo amore
by felixcuckGesehen: 2648 Mal Kommentare 18 Date: 29-11-2020 Sprache:
La prima volta non fu facile capite. Devo dare atto al detto popolare che dice che le corna fanno male solo la prima volta, poi non le senti più, ed è stato proprio così anche per me. Ma quella volta fu veramente difficile, forse per il fatto che fu proprio la mia sposa, presa da un inspiegabile senso di colpa a scaricarmi il suo pesante fardello sulle spalle (anzi sulla testa he he ). Lo fece in una notte d’amore mentre ero dentro di lei e le stuzzicavo la fantasia sussurrandole mentre la scopavo se le fosse piaciuto avere un altro uomo vicino. Mentre io fantasioso ed ignaro la prendevo giustamente nel nostro talamo nuziale, lei si bloccò di colpo ed immobile mi disse: DEVO DIRTI UNA COSA… Inutile dire che quella strana frase detta mentre stavo arrivando al culmine del rapporto bloccò anche me. Uscii da lei incuriosito, ma anche un po’ preoccupato le chiesi cosa la turbava, ma in testa mi balenò il sospetto che quella frase buttata lì mentre stavamo facendo l’amore riguardasse qualcosa di molto serio tra noi due. Lei rimase a lungo silenziosa, mentre nella mia mente passavano i pensieri più preoccupanti, per caso voleva lasciarmi? O peggio aveva qualcosa da nascondermi? Certo con il corpo perfetto che si ritrovava, la pelle liscia, il viso bellissimo da Santa e due seni enormi che riempivano qualsiasi tipo di camicetta sapevo che era costretta a subire continue avances da quasi tutti gli uomini in età fertile, ma mi amava ed io amavo lei alla follia. No c’era qualcos’altro, e pian piano il pensiero si avvicinò lento ed inesorabile come la camminata di un gatto che si avvicina alla preda. Forse … forse aveva a che fare con il suo collega, si quello sposato, avevo notato che ultimamente mi parlava spesso di lui, dei lavori che facevano insieme, ma anche delle confidenze che lui le faceva circa la sua famiglia quando erano in pausa, ma nooo dai cosa centra non può essere lui, era più vecchio di noi di oltre una decina di anni aveva anche la pancia, insomma non proprio un figo irresistibile, non lo consideravo certo un rivale in amore. Qualche segnale c’era stato in precedenza, ed un sabato pomeriggio mentre ero al lavoro lui era venuto a trovarla a casa nostra, ma ancora una volta non ci avevo dato peso. Tuttavia una scarica di adrenalina mi fece battere il cuore così forte che si sentiva il rumore. La fucilata arrivò improvvisa come un fulmine in una giornata di sole: amore ti ho tradito mi dispiace. Co…come balbettai, con chi? Ma conoscevo la risposta, mentre un calore al basso ventre mai provato prima mi aveva paralizzato il corpo tranne il cuore che pulsava fuori giri. A onor del vero avevo provato quella sensazione quando ai tempi della scuola udivo pronunciare il mio nome tra quelli interrogati a sorpresa. Iniziò un interrogatorio al quale lei rispondeva a monosillabi tanto era preoccupata della mia reazione. Era lui? Dopo un lungo silenzio arrivò la seconda fucilata, si era lui. Ma noo dai non è possibile, ma sarò successo per sbaglio, magari solo una volta. No rispose lei un po’ contrita è da prima che ci sposassimo. Mamma mia erano passati cinque anni, cinque anni di tradimenti e sotterfugi ed io cornuto non mi ero accorto di nulla, le mie gambe erano di gelatina, ma una nuova strana emozione si era impadronita di me, stranamente contro tutte le leggi della natura e della morale, non mi stavo arrabbiando, non mi stavo alzando dal letto per lasciarla li nuda e buttare le prime quattro cose che mi capitavano per le mani in una valigia e andarmene. No mi stavo semplicemente eccitando il cazzo era diventato di marmo, la mia mente diceva di alzarmi e andarmene, il mio corpo di prenderla subito perché era ancora più bella ed eccitante. La baciai in bocca teneramente e profondamente, la sua espressione era cambiata era più serena, si era tolta un peso che le gravava da anni, la volli subito completamente, era li ed era mia. Entrai in lei di prepotenza con una foga nuova più prorompente, le dissi SEI UNA PUTTANA. A quelle mie parole sentii improvvisamente la figa spalancarsi ed inondarsi di fluidi di piacere. Entrambi per motivi diversi eravamo eccitati come mai prima. Si sentiva il rumore dei bacini che si sbattevano ed rumore del cazzo sua vagina allagata. Dimmi che sei la mia troia gridavo, SII SONO LA TUA TROIA ed io cosa sono allora? UN CORNUTOOO rispondeva lei sempre più eccitata. Quella notte venimmo in simultanea, violentemente, entrambi persi in una emozione del tutto nuova e sconosciuta fino a giacere esausti ed innamorati più di prima e quello fu l’inizio della mia tortura.