Il primo amante è come il primo amore Il racconto
by felixcuckGesehen: 761 Mal Kommentare 2 Date: 01-02-2022 Sprache:
Mentre Teresa era in salotto con Stefano, chiuso dentro alla nostra camera matrimoniale mi addormentai con le sue mutandine sul viso, come farebbe un bimbo con il suo orsetto di stoffa. Più che di un sonno profondo si trattava di un dormiveglia, ad intervalli più o meno regolari mi risvegliavo tastando il letto per sentire se era ritornata. Cercavo senza successo di percepire qualche rumore, provenire dall'altra stanza, la tentazione di alzarmi ed andare a sbirciare era forte, ma il rumore della porta mi avrebbe tradito ed io avevo promesso a Teresa che non avrei interferito per tutta la serata. Così con una mano appoggiata al pube costruivo nella mente immagini dei loro corpi avvinghiati. Pensavo a Stefano che a piene mani le stringeva le tette e con la lingua esplorava ogni angolo della bocca. Cercavo di indovinare se l'avesse stesa sul divano salendole sopra o se fosse rimasto seduto facendola salire sopra di lui a cavalcioni, posa questa che lei gradiva molto assumere anche con me per sentirsi riempire più a fondo. Ero stupito dal fatto che non provavo alcuna forma di gelosia, ma soprattutto che mi eccitasse molto di più l'dea del bacio. Sapere che le loro bocche erano avvinghiate in un bacio senza respiro, mi scatenava più emozioni che pensare al suo cazzo dentro di lei. La stanchezza e l'effetto delle endorfine rilasciate da questa tortura autoinflitta, mi facevano riassopire in attesa del suo ritorno. Finalmente il rumore della porta che si apriva mi destò per l'ennesima volta, lanciai uno sguardo alla sveglia sul comodino, si erano fatte le tre di notte, sorridendo tra me e me pensai che avevano parlato molto in tutto questo tempo. Teresa entrò in punta di piedi per non svegliarmi, ma quando si accorse che la stavo guardando mi disse: Non dormi amore?
Risposi che la stavo aspettando, facendo scivolare per terra le sue mutandine che mi erano rimaste appoggiate sul petto, senza farmi vedere per non fare la figura del segaiolo (bastava quella del cornuto). Accese il piccolo lume e si sfilò la vestaglia restando nuda davanti a me. Era bellissima e sensuale nella penombra. I capelli scuri che le incorniciavano il bellissimo viso da moglie per bene erano leggermente scompigliati, ma non avevano perso forma, il leggero trucco era sparito, i seni grossi e chiari rispetto al resto della pelle ambrata svettavano prepotenti e la loro bellezza mi rendevano consapevole che era troppo bella per un solo uomo. La vita stretta, ma decorata da un piccolo accenno di pancetta si raccordava perfettamente ai fianchi che si riallargavano regalandole la forma di uno strumento a corde, al centro del quale era disegnato come da un artista un triangolo perfetto perfettamente coltivato, il mio sguardo estasiato scese lungo le gambe perfettamente lisce fino ai piedini proporzionati ed abbelliti dallo smalto rosso intenso che tanto mi piaceva. Sorridendomi si schernì chiedendomi:
Perché mi guardi così che devo essere un disastro, mentre parlava si chinò sul letto per prendere la camicia da notte e le sue tette non resistendo più alla forza di gravità penzolarono davanti ai miei occhi rendendomi cieco di desiderio. Uscì per andare in bagno, ed io mi pregustavo il mio momento. Per una regola non scritta del nostro rapporto, dato che l'avevo lasciata divertire, ora toccava la mia parte di compenso. Teresa tornò a letto e si infilò stanca sotto le coperte e dandomi un bacio a stampo sulle labbra mi sussurrò:
Buonanotte amore.
Naturalmente stava scherzando e lo disse apposta per farmi arrostire ancora di più, non mi persi d'animo e presi a baciarla dappertutto, sul collo, sui seni, era come se cercassi di riappropriarmi di un territorio che era stato invaso. La baciavo profondamente sulla bocca, baciavo il corpo e la annusavo in cerca di tracce di odori a me sconosciuti. Feci scivolare la mano sul suo pube scoprendo il suo regalo, non aveva indossato le mutandine. Il mio cazzo era pronto da ore e salii sopra di lei per farla mia. Nel penetrarla provai una insolita sensazione, entrai dentro di lei senza fare nessuna fatica era come allargata e la sua sua vagina non opponeva nessuna resistenza al mio entrare ed uscire, questa cosa mi eccitò in maniera inverosimile. Mi spingevo con forza (e con un po'di rabbia) dentro al suo corpo. Teresa si muoveva cercando di assecondare mio ritmo, baciandomi, ma c'era qualcosa che non andava perfettamente, nonostante fosse larga ed accogliente la sua micina era completamente secca e non si lubrificava. Era stanca poverina, nonostante la sua buona volontà ed il suo amore non era più eccitata, evidentemente aveva speso tutte le sue energie con Stefano. Decisi così di uscire e le chiesi se avrebbe fatto una cosa per me.
Teresa acconsentì, mi misi supino e le chiesi di prenderlo in mano. Lo fece impugnandolo e stringendolo con forza e cominciando un lento movimento in su ed in giù. le chiesi:
Mi racconti di cosa avete parlato?
lei sorrise:
Non abbiamo parlato
Ti ha baciata?
Si tutto il tempo amore, rispose senza mai fermare il movimento della mano
E poi?
Poi mi ha tolto la vestaglia e mi ha distesa sul divano
E tu lo hai lasciato fare?
Si
Mi ha messo la testa fra le gambe ed ha cominciato a baciarmi e a leccarmi li sotto.
Ti sei bagnata?
Si tanto
Continua
Ad un certo punto non ce l'ho più fatta, e sono venuta sulla sua bocca, subito dopo mi è salito sopra ed è entrato come facevi tu prima
Ti piaceva?
Si tanto amore mio, chiesi:
Ma il fatto che ero di la nell'altra stanza che effetto ti faceva?
Mi piaceva ero super eccitata il mio corpo vibrava ad ogni suo colpo.
Mi avete preso in giro?
Solo un po' era tutto così strano, ma Stefano ti rispetta
Ho visto come mi rispetta, mi ha scopato la moglie facendola venire due volte
Tre volte mi corresse Teresa. A queste parole e a causa del movimento della sua mano esplosi in uno schizzo liberatorio e prepotente che arrivò fino al cuscino.
Grazie amore le dissi
Grazie a te sei un uomo meraviglioso che mi ama, rispose Teresa che si girò sul fianco dandomi le spalle. La abbracciai da dietro in posizione a cucchiaio e ci addormentammo esausti.