La nostra storia
by CornutodiRitaViewed: 552 times Comments 3 Date: 20-02-2024 Language:
La nostra storia inizia da ragazzi.
Il primo ricordo che ho di Rita è di una ragazzina in visita a casa nostra ( i nostri genitori erano amici). Carina, minuta, annoiata da tutti quei grandi..
La ritrovo qualche anno dopo, una bambolina, in vacanza in montagna da noi. Io avevo 20 anni..ma è stato un colpo di fulmine..ci siamo messi insieme subito. È subito passata dai baci ai pompini che aveva imparato a scuola e li faceva benissimo, mandava giù tutto e ti leccava bello pulito, rarissimo per ragazzine della sua età. Ed io la leccavo, tanto... ero pazzo di lei, poche ragazze così giovani , ma educate, colte, raffinate, erano così disinibite nei confronti del sesso.
Il problema era la lontananza, io a Torino, lei a Roma.
Poco dopo vado in treno a Roma e lì, al tramonto, sul terrazzo deserto della sua casa , con tutta Roma sotto, le ho preso la verginità..col preservativo..bellissimo e romantico.
Sua madre intanto aveva capito che tipino è sua figlia e la porta dal ginecologo, il quale, bravo, sorvola sul fatto che la piccola , che lo fissa implorandolo di tacere, non è più vergine e le prescrive la pillola.
E da allora la sua sessualità si scatena.
Una ragazza così bella, raffinata, e...disponibile diventa il centro di attenzione di quasi tutti i ragazzi del quartiere , dei suoi compagni di scuola, di alcuni adulti . A molti ha regalato la dolcezza della sua bocca, bevendo il succo della loro passione, ad alcuni anche la sua giovanissima fica, lasciandoli stupefatti ed estasiati quando diceva loro di non uscire quando ejaculavano, cosa molto rara a quell'epoca ed a quella età..
Un suo compagno di scuola, Marco, riesce ad imporsi nella competizione per sbattersi la mia fidanzata. Simpatico estroverso, bello, prendeva Rita e la portava col motorino al mare, dove la metteva nuda, se la scopava e la riempiva tra le dune per poi sciacquare la figa in mare.
In quei lunghi periodi in cui eravamo lontani ci sentivamo al telefono, fisso, nell' ingresso delle rispettive case , poco perché costava e sotto l'orecchio vigile dei genitori, ma avevamo il nostro codice di comunicazione..
Per esempio..
Vado spesso al mare a prendere il sole..
Che bello, ne hai preso tanto ?
Si
Ti sei portata la crema ?
Tanta..
Io finivo la telefonata per correre a segarmi in bagno pensando alla mia fidanzatina che si faceva scopare..
Lì io ho iniziato a capire che essere cornuto non mi dava alcun fastidio, anzi, ero orgoglioso di avere una ragazza così bella e disinibita.
Poi, quando non ce la facevo più, ed avevo raggranellato i soldi del biglietto del treno, via a Roma, a svuotarmi i coglioni (beata gioventù, non eravamo mai sazi..) ed andare in giro con i suoi amici, quelli che me la scopavano e davanti ai quali ero il fidanzato cornuto torinese cui riservare battutine e scherzi..ma, ripeto, non provavo né fastidio né gelosia. Paura di perderla, quella tanta, che si innamorasse di un altro..
Quanto ci siamo divertiti..quando era incantevole la mia ragazza, quanto era birichina, sempre in giro senza mutandine sotto la mini..
Tornato a Torino, un paio di mesi dopo Rita mi chiama..
Ciao amore, mi manchi...volevo dirti che Marco mi ha regalato..quella...quella con l'apertura dietro, che volevi tu..non ti dispiace se è arrivato prima lui ?
Io sbianco...la mia ragazza ha dato la sua verginità anale ad un altro !!!
Con le lacrime agli occhi, fingevo indifferenza..
E...ti è piaciuto ???
Beh, io non volevo, lui ha insistito tanto ma, sai, credevo peggio ...
Tornerai in quel ...negozio, con Marco ???
Penso proprio di si, tu sbrigati a venire giù, così ci andiamo insieme ...
Mi ricordo ancora la sborrata da cavallo che ho fatto chiuso in bagno...
E difatti al mio primo viaggio a Roma Rita mi ha dato il culo..per me è stato il primo rapporto anale...morbido, elastico..e come le piaceva !!! Si vede che Marco passava sovente in quel buco...
Natale passato in montagna, le nostre famiglie riunite, noi che usavamo un alloggetto di amici per scopare come ricci...
A Febbraio Rita mi chiama per dirmi che voleva fare una settimana bianca, splendido !!!, ma..che voleva invitare Paolo, un suo...amico...le dico di non preoccuparsi..
Chiedo ai miei se posso disporre dell'alloggio che affittavamo in Val Susa per una settimana con Rita...i miei abbozzano sorridendo....occhiolino di papà..divertiti porcello ma, mi raccomando, non metterla incinta!! Figurarsi se gli dicevo che eravamo in tre !!!
Li aspetto alla stazione , in montagna, con la mia 126 bianca da studente universitario ed un groppo in gola. Scendono, lei sempre più bella (Dio quanto la amavo!) e mi presenta questo ragazzotto, Paolo, un buon diavolo timido e gentile . Rita poi mi spiegherà che non si sentiva particolarmente attratta da lui, ma gli era affezionata, ed inoltre aveva una dotazione notevole, il doppio del mio pisello...
Li accompagno a casa, ci sistemiamo , loro nella matrimoniale dei miei (!!!) ed io nella cameretta accanto..Paolo, stanco del viaggio, si butta a dormire, ed io mi coccolo il mio amore, provo a spogliarla ma lei mi ferma...non si è ancora lavata e Paolo l'ha scopata stanotte nel vagone letto ( mica c'era l'alta velocita..).
Mi tuffo nelle sue cosce e per la prima volta lecco il mio amore sporco di sperma altrui..
Siamo usciti a fare la spesa e ho cucinato una cenetta..poi giro serale per il paese.
Nella notte ho sentito i colpi della testiera del letto, Paolo stava sfondando col suo cazzo di cavallo la mia fidanzatina ed i gemiti di piacere di Rita, mi sono ammazzato di seghe..non sapevo che, poi, Rita sarebbe venuta in camera mia, mentre Paolo andava a lavarsi il cazzo..
Profumata di buono, di dolce...e di sperma..mi ha guardato tutto sporco delle mie seghe, è scoppiata a ridere e mi ha leccato fino a pulirmi..ed io ho fatto lo stesso con lei..e poi l'ho scopata anche io..
Le regole per la settimana oramai si erano quasi stabilite da sole :
io autista, maestro di sci, accompagnatore, cuoco.
Paolo stallone da monta.
Rita troia di tutti e due .
Lei dormiva con lui, veniva da me solo per farsi leccare e farmi sborrare, se no impazzivo..
Quello che però mi turbava di più era vederli passeggiate per mano, baciarsi, coccolarsi.
Che settimana !!!
Quando ho riportato a casa le lenzuola , potete immaginare la faccia di mia madre quando le ha viste !!!! Se solo avesse saputo che non ero stato io ..
Epilogo...temporaneo.
Dopo due anni e mezzo, Rita mi ha supplicato di mollare l'università e di andare a vivere a Roma...non avevo un lavoro né una laurea...i miei mi avrebbero ammazzato...sono sparito, soffrendo da morire e passando un anno di autentico sbandamento.
Iniziava il periodo in cui entrambi ci saremmo costruiti una vita lontano, senza alcun contatto..per oltre 40 anni..
Ma questo è un altro capitolo.