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NOTTE DI SESSO AL MELROSE

by 3suldivano
Viewed: 15 times Comments 0 Date: 25-11-2024 Language: Language

Il Melrose è il disco bar più famoso, trasgressivo e iconico di Cap d'Agde, è nel centro del villaggio naturista ed è un must. Se sei a Cap d'Agde non puoi non andare almeno una volta al Melrose.
Infatti è sempre strapieno, ai tempi del mio racconto potevano entrare anche i singoli, ora purtroppo entrano solo le coppie.
Al Melrose non c'è un dress code, chi entra vestito, chi mezzo svestito, chi nudo, soprattutto le donne, e tutti sono benvenuti. C'è una sola regola, però importante, non si può fare sesso nel locale, perlomeno non apertamente, il Melrose non è un club privè.

Baristi e camerieri oltre che a distribuire una enorme quantità di alcol, sono deputati ad individuare i più trasgressivi tra gli ospiti del locale e a segnalarli prontamente ai buttafuori.
Il risultato spesso è l'espulsione dei trasgressori dal locale.
Questo non vuol dire che le cose non succedono, anzi il divieto mette ancora più voglia in chi decide di provarci e la soddisfazione di quelli che ci riescono è doppia. Molti sono gli orgasmi più o meno nascosti, che avvengono nelle notti del Melrose.

La folla che fin dalla sera riempie il bar è sicuramente un aiuto, nel marasma generale tutto è più facile, il fatto di aver pochi vestiti addosso o niente addirittura, anche.

In una notte calda faccio il mio ingresso al Melrose, il bar non è ancora pieno anche se l'afflusso è già molto forte, per l'occasione indosso una camicia bianca completamente aperta sul davanti e un paio di pantaloni estivi, di lino molto leggero, chiusi in alto da un cordoncino. Un disegno simile ai pantaloni di una tuta, ma più eleganti.
Sotto i pantaloni non indosso niente, la biancheria intima a Cap d'Agde non riscuote molto successo.

Non sono certamente un tipo palestrato con tartarughe o pettorali da record ma sono in forma: pancia piatta e pettorali dignitosi, la camicia aperta sul petto fa il suo effetto.

Mi siedo al bar e chiedo una birra, poi mi alzo e faccio due passi, tanto per vedere che aria tira. La noto quasi subito, è seduta da sola su un alto sgabello di fianco alla pedana che verrà usata più tardi dai ballerini e dalle pole dancers che animano le serate del Melrose.
Indossa un completino Perla da infarto ed è elegantissima. Reggiseno e culotte di pizzo nero molto trasparente e ridotti ai minimi termini. Sopra, una leggerissima camicia nera anche quella molto trasparente e come la mia, tenuta completamente aperta sul davanti. Ai piedi eleganti scarpe nere dal tacco a spillo vertiginoso.

È bellissima e mi fermo davanti a lei come in trance con il bicchiere di birra in una mano, e mentre la guardo, ricordo improvvisamente di averla già vista, quello stesso pomeriggio sulla spiaggia, giocare in maniera molto disinvolta con una coppia francese.
A fine giornata, sto tornando verso il villaggio quando vedo un numeroso capannello fermo sulla spiaggia, tanti singoli e qualche coppia che stanno osservando qualcosa con estremo interesse. Di solito questi assembramenti hanno un significato ben preciso qualcuno sta facendo sesso sulla spiaggia.

Mi avvicino, sgomitando un poco riesco a trovare un posto in prima fila, lo spettacolo merita, le due donne sono coinvolte in un 69 mentre il lui della coppia si masturba seduto al loro fianco.
Lo spettacolo andrà avanti ancora per parecchio mentre i tre si scambiano di posto e sperimentano parecchie posizioni da kamasutra.
Mi faccio una sega come la maggior parte degli uomini che assistono alla scena e vengo copiosamente davanti a lei che a quattro zampe si sta facendo montare dal lui della coppia.

Ed eccola qui davanti a me, che mi guarda fisso, io ricambio lo sguardo e per tre o quattro secondi, quei tre o quattro secondi che fanno battere forte il cuore, ci fissiamo intensamente.

Decido di provare ad agganciarla, sono quasi sicuro che sia italiana e quindi ”Ciao sei italiana?” ”Sì e avrei scommesso che anche tu eri italiano” mi risponde.
”Sei sola?” le chiedo, lei indica al bar e mi dice

No, mio marito è la a prendere da bere.” Peccato, penso, ma per non fare la figura dello sfigato rimango a parlare con lei.
In due minuti arriva il marito con i bicchieri, ci presentiamo e poi lui, invece di fermarsi, va a sedersi ad un altro tavolo un po' più in là.

Ti ho visto oggi pomeriggio in spiaggia, stavi giocando con una coppia, un bello spettacolo, veramente sei una gran figa.” Se penso di metterla in difficoltà, di intimidirla o di imbarazzarla mi sbaglio di grosso, anzi è lei che mette in imbarazzo me chiedendomi “Ti è piaciuto?” “Ero brava?”.
Cerco di rimediare intuendo di essermi cacciato in un vicolo cieco “Eri stupenda e molto sexy e adesso che ti vedo più da vicino sei ancora più bella è ancora più sexy.”

“Grazie, sei gentile” mi sorride e penso che mi ha perdonato l'entrata poco elegante di prima. Una voce francese urlata nelle casse acustiche interrompe bruscamente la nostra conversazione è il dj che in francese dà il benvenuto a tutti e annuncia l'inizio della serata del Melrose. Da quel momento parlare diventa impossibile per il volume della musica.

Quindi senza parlare, perché era inutile in mezzo a quel frastuono, la invito a ballare.
Mi segue verso il centro dello spazio che andava rapidamente riempiendosi.
Molte coppie e qualche singolo si muovono al ritmo della musica, a dir la verità più che muoversi dondolano sul posto sfruttando i pochi centimetri a disposizione.
Anche noi, gioco forza facciamo lo stesso, ma il leggero ancheggiare basta ad Alessia per calamitare tutta la mia attenzione su di lei.

La calca si fa subito più solida, spingendoci più vicini, guardandola negli occhi le metto una mano sul fianco, accompagno il suo lento movimento e visto che non c'è nessuna reazione negativa da parte sua, appoggio anche l'altra. Sento il tessuto leggero della seta delle culotte, i ricami frastagliati del bordo e sotto, muoversi lentamente le ossa a punta del bacino.

Il tocco del suo corpo caldo sotto le mie dita fa scattare tutta l'eccitazione che montava dal momento in cui avevamo cominciato a parlare.
L'uccello in piena erezione, risalta molto evidente sotto il lino leggero dei pantaloni.
Una ragazza che balla vicino a me lo nota e ridendo lo indica al suo partner, il gesto lo nota anche Alessia che abbassa lo sguardo e poi mi guarda con un sorriso mezzo soddisfatto e mezzo canzonatorio.

Di rimando alzo le spalle, quasi in segno di scusa, non potevo farci niente, anzi mi metto ancora più nei guai infilando le mani sotto il pizzo delle sue mutandine, iniziando a scorrere le dita sulla pelle calda verso il suo culo.
Accarezzo i glutei e li stringo attirandola ancora di più verso di me, le mie dita toccano la parte bassa della culotte, già molto umida.

Adesso ci muoviamo uniti in completa sintonia, la sua testa quasi sul mio petto, sento il solletico profumato dei suoi capelli, mi bacia leggermente il petto e il suo profumo mi da alla testa. Se possibile l'uccello si indurisce ancora di più in modo quasi doloroso.
Struscio la bocca sulla sua nuca restituendole i piccoli baci e stringo ancora di più i glutei divaricandoli.

Si divincola dalla mia presa e si gira, il tipo al microfono ulula ancora

Melrose sex night, let's goooo” la musica pompa e altrettanto fa il mio cuore che corre come una locomotiva.
La agguanto di nuovo per i fianchi tirandola verso di me, appoggio l'uccello sulle sue natiche e le mani salgono veloci a stringere il seno, sento i capezzoli attraverso i ricami eleganti del pizzo e li stuzzico delicatamente.
Una scarica la percorre e si inarca appoggiandosi completamente a me, lecco il collo e raggiungo il lobo dell'orecchio, altra scarica.

Porto indice e pollice vicino alla sua bocca, a occhi chiusi Alessia me li lecca, li riporto sul seno infilandomi sotto il pizzo, struscio i pollici bagnati sui capezzoli ormai turgidi provocando ancora ondate di piacere lungo il suo corpo.

Mi accorgo che siamo diventati il centro dell'attenzione delle persone che ballano intorno a noi, impercettibilmente si è formato un piccolo anello che ci circonda e molti sguardi divertiti e ammiccanti seguono i nostri movimenti.
La cosa non mi dispiace per niente, ma così potremmo attirare l'attenzione della sicurezza, la guardo e le urlo nell'orecchio

Andiamo la, vieni”. Senza darle tempo la spingo attraverso il muro di gente verso un punto del bar che avevo già notato appena arrivato.

Un tramezzo alto più o meno un metro e lungo 4 creava una piccolo spazio cieco a forma di u. Nello stretto corridoio addossati al muro principale stavano alti sgabelli e 4 tavolini, forse un metro li separava dal tramezzo stesso che guardava verso il centro del bar e che aveva una specie di balaustra per appoggiare, immagino, piattini e bicchieri. Un portatovaglioli di carta rosso con il logo della Cocacola era in un angolo.

Verso il fondo cieco del corridoio c'è già una coppia, lei in piedi piegata a 90 alla balaustra guarda la gente ballare mentre lui appoggiato a lei imita i movimenti della penetrazione, pompandola a ritmo della musica.
Ci mettiamo di fianco a loro, un'occhiata basta a farci capire che non disturbiamo, giro Alessia in modo da farla stare contro la balaustra e mi attacco alla sua bocca, slinguando avidamente.

Mi stacco leggermente da lei e infilo la mano sotto la culotte, la fica è bagnatissima e caldissima, le dita scorrono facilmente sulle labbra, è talmente lubrificata che le mie dita senza sforzo penetrano le grandi labbra. Lei, abbandonata alla balaustra, ha gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, vedo i bei denti regolari, dall'angolo le scende un piccolo rivolo di saliva, ansima e geme debolmente.

Intanto lentamente la coppia di fianco a noi si è fatta vicinissima la ragazza è praticamente a fianco di Alessia, le loro spalle si sfiorano.
Ho due dita immerse nella fica bollente e la sto sditalinando senza pietà, la ragazza mi guarda come per avere un segno da me, io annuisco e lei appoggia la bocca sui suoi capezzoli e li bacia, Alessia senza aprire gli occhi lentamente viene con un lungo orgasmo.

La mia mano è completamente bagnata dai suoi umori caldi, dal polso cadono gocce sul pavimento di linoleum nero, consumato e pieno di macchie e bruciature di sigarette, segno di un'epoca remota, quando fumare era ancora permesso nei locali. La ragazza adesso è in ginocchio e sta sfilando la culotte dalle gambe di Alessia.
Me le passa, il pizzo nero è impregnato al centro e un alone umido si è formato tutto attorno, le appoggio sulla balaustra vicino al portatovaglioli rosso.
Incolla le sue labbra alla fica di Alessia e la strofina con un movimento dal basso verso l'alto, lentamente.

Adesso i gemiti sono più forti, Alessia le toglie alcuni capelli che si erano incollati alla bocca e allargando un pò di più le gambe la attira verso di se, il respiro è ritmato dal lavoro della ragazza, intravedo il viso che danza tra le cosce.
Appoggiandomi ad Alessia ho il cazzo che preme sul tessuto, mi abbasso i pantaloni e lei lo prende subito, segandomi convulsamente. Poi improvvisamente si irrigidisce e esplode in un'altro orgasmo più forte di prima.
La ragazza sempre in ginocchio si stacca dalle gambe di Alessia e a questo punto sono io a metterle una mano dietro la testa e dirigerla verso il mio cazzo.

Lo prende in bocca succhiando la cappella, poi con i denti lo mordicchia giù fino alle palle per poi rimetterlo in bocca questa volta più profondamente. Con la lingua mi stimola il frenulo lubrificandolo con la saliva, poi torna a inghiottire avidamente tutti i centimetri che può.
Mentre mi succhia, con la mano lo tiene saldamente facendomi una lenta sega, resisto qualche minuto e all'ennesimo stimolo le vengo copiosamente in bocca.

Sono esausto e anche Alessia mi sembra stanca si è messa accanto al muro con in mano le culotte ormai inutilizzabili, io mi pulisco con un po' di tovagliolini di carta e guardo la coppia, sono avvinghiati e si stanno baciando e lui molto probabilmente starà assaporando il sapore della mia sborra.
Prendo per mano Alessia e ce ne andiamo senza disturbarli, mi da le culotte da tenere in tasca ed esce così, parecchia gente che aveva goduto del nostro spettacolo ci guarda sorridendo.
Alessia cerca con lo sguardo il suo compagno ma non lo trova.
”Probabilmente sarà andato a casa, mi accompagni?” Naturalmente l'accompagno fino al suo appartamento poco distante, il suo culo nudo e le lunghe gambe strappano parecchie occhiate e commenti dalle coppie che incontriamo sulla strada.
Siamo entrambi stanchi e soddisfatti e la camminata nell'aria calda della notte è molto bella. Ci sentiamo complici e molto vicini.

Arrivati davanti all'entrata del residence la spingo dolcemente contro un muretto, la bacio e con le dita la cerco ancora. Ancora trovo la sua fica abbondantemente bagnata, di nuovo infilo due dita poi, sentendo che vuole di più, anche il terzo.
Faccio dentro e fuori dentro e fuori strappandole gemiti poi tolgo le dita e col palmo della mano premo facendo movimenti circolari, questo le mozza il respiro, poi riprendo con le dita. Ormai il diapason dei suoi gemiti è altissimo, rischiamo di svegliare l'intero palazzo.
Con un ultimo sincopato spasmo, viene di nuovo sborrandomi sulla mano.

Ci vuole un po' a riprendersi e poi mi dice

Basta, sono esausta!” mi chiede il numero di telefono, che segna sull'interno del suo braccio, direttamente sulla pelle, con una penna che recupera da una piccola borsa. Mi da un bacio frettoloso e scompare all'interno.

Guido i pochi chilometri fino al mio hotel, salgo in camera mi spoglio completamente e sotto il getto caldo della doccia mi faccio una sega ripensando a tutto quello che abbiamo appena fatto.
Tornato sul letto vedo un messaggio sul telefonino, è di Alessia

Domani pomeriggio in spiaggia, scopiamo?”.
Rispondo

Solo se prima me la fai leccare” e metto l'emoticon delle labbra.
Piegando i jeans vedo il pizzo nero delle sue culotte che spunta da una tasca, domani penso, domani gliele ridò.

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