HISTOIRE TITRE: 75 - PARENTI ALLA LONTANA 
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75 - PARENTI ALLA LONTANA USA language


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75 - PARENTI ALLA LONTANA

by SlutDany
Vu: 94 fois Commentaires 3 Date: 07-03-2023 Langue : Language

In una delle tante riunioni di famiglia Dany incontrò un lontano cugino del padre, che lei chiamava zio, con la moglie, era un uomo di cui lei non si era mai fidata, da piccola la prendeva sulle ginocchia e la carezzava insistentemente sulle gambe, qualche volta arrivava fino all’orlo delle mutandine e inserendo un dito dentro le sfiorava la figa.
Oramai lei era cresciuta e smaliziata, non le faceva più paura e, anche se ancora con un po’ di diffidenza, parlò con lui dei vecchi tempi passati nei giardini della villa del padre.
Max non lo conosceva e lei in un orecchio gli raccontò cosa le faceva quel vecchio zio quando era piccola, poi glielo presentò.
I due uomini iniziarono a parlare tra di loro mentre Dany si recò dagli altri parenti.
Nel momento del commiato si salutarono e il vecchio zio invito Dany nella sua villa in Toscana, lei non era molto convinta, ma Max le disse che oramai era vecchio e lei era cresciuta e sapeva come difendersi, sicuramente non aveva più nulla da temere.
Accettò l’invito anche perché sapeva che era molto ricco e avrebbe passato dei giorni fantastici in una villa lussuosa.
Max l’accompagnò in auto, superato il cancello entrarono, si trovarono in un viale con un grande parco pieno di alberi e di fiori.
Quando arrivarono davanti alla lussuosa villa un maggiordomo aprì la portiera di Dany, prese i bagagli e poi l’accompagnò dentro.
Il vecchio zio e la moglie li accolsero con baci e abbracci, poi Max si fermò a confabulare con l’uomo mentre Dany iniziava a prendere confidenza col posto accompagnata dalla moglie dello zio.
Dopo aver preso un caffè Max ripartì salutando la moglie con un bacio e raccomandandogli di passare giornate spensierate e di piacere.
Dany lo guardò domandandosi dove poteva stare il piacere in quel posto, ma lo conosceva bene e sicuramente si era inventato qualcosa per lei.
Come rimase sola fu invitata dalla diciamo zia di recarsi in piscina, ma non aveva portato il costume, non pensava di usarlo, la donna le disse che non era un problema perché lei era abituata a prendere il sole nuda.
Le due donne si spogliarono e si distesero sui lettini chiacchierando di moda, Dany era convinta che erano sole, ma d’improvviso si accorse che il maggiordomo era dietro di loro, certo non si vergognava, era abituata a farsi vedere nuda dagli uomini, ma non se lo aspettava in quel luogo.
La zia lo chiamò per chiedergli se portava qualcosa da bere e istintivamente Dany si coprì con le mani la figa.
Varie volte il maggiordomo si avvicinò per soddisfare le richieste della zia e Dany si stava abituando a quella presenza, non riparò più la sua parte intima.
Quando fecero il bagno la zia le si accostava carezzandole il capelli e le braccia, giocando nell’acqua aderiva il suo corpo a quello di Dany strusciando i seni sui suoi.
La cosa tutto sommato era piacevole, la donna era molto più grande di lei, ma aveva ancora un bel corpo e un seno sodo.
La sera cenarono in un grande salone serviti da una cameriera molto graziosa e vestita con un grembiulino nero corto.
Nel momento di andare a dormire la zia le chiese se voleva fare un bagno caldo prima di coricarsi e Dany accettò molto volentieri, ma rimase stupita quando la donna ordinò al maggiordomo di aiutarla.
Dany non riusciva a capire come mai lo avesse detto al maggiordomo e non alla cameriera, ma non si oppose.
Entrati in camera da letto l’uomo si recò nel bagno adiacente e riempì la vasca, poi andò da lei e le tolse tutti i vestiti lasciandola tutta nuda, l’accompagnò per mano e l’aiutò a immergersi.
L’acqua era calda al punto giusto e i sali emanavano un profumo rilassante, Dany chiuse gli occhi e si abbandonò a quel tepore e a quella fragranza, quando si sentì toccata dalle mani del maggiordomo, la strofinava ovunque, la stava insaponando, era piacevole.
Quando arrivò all’altezza del bacino lei istintivamente allargò le gambe e subito si sentì penetrata, l’uomo le aveva messo due dita nella figa e la stava masturbando mentre col pollice le solleticava il clitoride.
Dopo un primo momento di stupore Dany si lasciò andare, si stava eccitando e iniziò a godere.
Il maggiordomo aveva aumentato il ritmo spingendo con forza le dita dentro la figa mentre con l’altra mano le tastava il seno e le strizzava i capezzoli, con un gemito di piacere schizzò i suoi umori venendo.
A Dany era venuta voglia di tirargli fuori il cazzo e farsi scopare, ma l’uomo l’asciugò, la fece accomodare nel letto coprendola e andò via.
Al mattino fu svegliata dalla cameriera con la colazione, subito dopo entrò in camera la zia che dopo averla baciata su una guancia si sedette sul letto vicino a lei e mentre parlava Dany notò che la donna aveva messo una mano sotto il grembiulino dalla cameriera e le carezzava il culo.
Rimase meravigliata, forse c’era del tenero tra loro, ma non volle approfondire.
Passò tutto il giorno a prendere il sole e quando stava per andarsi a vestire per la cena la zia le disse che non c’era bisogno, sarebbero andati a tavola con delle vestagliette che aveva in mano perché avrebbero mangiato nella dependance.
Arrivate sul posto Dany notò che l’ambiente era lussuosamente arredato con quadri di valore alle pareti, al centro della stanza un tavolino tondo basso con grandi cuscini per sedie e dietro troneggiava un grande divano senza spalliera a forma di cuore.
Lo zio le stava aspettando, si accomodarono e Dany si mise tra lui e la zia, ma quando si sedette inevitabilmente la vestaglietta si aprì lasciandola con la figa di fuori, cercò di coprirsi, ma era troppo piccola non si chiudeva, poi verdendo che anche la zia stava nella stessa maniera, lasciò le cose come stavano.
Iniziarono la cena e mangiarono tutti cibi di alta qualità serviti dalla cameriera mentre il maggiordomo si occupava di versare dell’ottimo vino toscano.
I bicchieri erano sempre pieni, come bevevano venivano nuovamente riempiti, la gradazione del vino era alta e ben presto i tre furono alquanto allegrotti.
I loro discorsi passarono da racconti di tutti i giorni a cose più intime.
La zia le chiedeva quante volte faceva sesso con il marito e Dany sinceramente rispose tutti i giorni ma…, si bloccò, non voleva rivelare che lo faceva anche con altri uomini.
Tra una battuta e una risata lo zio le chiese se si ricordava che quando era piccola la prendeva in braccio e la carezzava e mentre parlava allungò una mano mettendogliela su una gamba.
Dany ingenuamente gli rispose che si ricordava benissimo e che non si fermava alla gamba, fu un attimo, sentì la mano arrivarle alla figa mentre lo zio le chiedeva se era quello il punto dove arrivava.
Lei cercò di serrare le gambe, ma seduta in quella posizione non era possibile, si sentiva toccare insistentemente il clitoride, tra il vino che aveva abbondantemente bevuto e quella masturbazione lo lasciò fare.
Allo zio si aggiunse la zia, anche lei le carezzò le gambe e come se si fossero messi d’accordo prima tutte e due le presero allargandole al massimo, Dany stava per cadere all’indietro, ma sia maggiordomo che la cameriera le si misero dietro reggendola.
La masturbazione era insistente, aveva la figa aperta e le mani dello zio e della zia le affondavano dentro, iniziò a gemere, le piaceva, stava godendo, uno schizzo di umori arrivò sul tavolino insieme ad un urlo di piacere.
Lei oramai si era abbandonata ai voleri degli zii, il maggiordomo e la cameriera la presero in braccio e la posarono sul divano a gambe spalancate, la zia si avventò sulla sua figa succhiando gli umori che ancora uscivano mentre lo zio le baciava il seno mordendogli i capezzoli.
Dany rilassata continuava a godere ad occhi chiusi, sentì un involucro di carne strusciarle sulle labbra, lo afferrò con la bocca, era il cazzo dello zio, lo spompinò fino a che non divenne duro come il marmo.
A quel punto la zia si rivolse alla sua bocca baciandola e giocando con le lingue mentre lo zio la penetrò affondandole il cazzo in figa in un colpo solo.
Dany non capiva più niente, le piaceva, la bocca morbida della zia le stava succhiando la lingua e gli affondi dello zio la stavano facendo godere, spalancava le gambe, lo voleva fino in fondo.
La scopata andò avanti per parecchio tempo, lo zio non veniva mai, lei aveva goduto tante di quelle volte che i suoi umori scorrevano sul divano come un ruscello.
Con una spinta più forte lo zio le riempì la figa di sborra facendola godere nuovamente e subito la zia le si mise a succhiare lo sperma del marito mettendoselo in bocca e portandolo alla bocca di Dany facendoglielo ingoiare.
Era stanca, faceva fatica a mettersi in piedi, chiese se l’aiutavano ad andare in camera sua, ma lo zio le rispose che non era finita quella nottata, quando parlò con Max gli aveva rivelato che lei scopava con tutti, che era una puttana e quindi adesso doveva soddisfare anche il maggiordomo e la cameriera.
A Dany rivennero in mente le parole che le aveva detto Max, giornate di piacere, ora sapeva che era stato lui l’artefice di tutto questo.
Si sdraiò sul divano abbandonandosi completamente.
Il maggiordomo la girò di peso a testa in giù mentre la cameriera si mise seduta davanti alla sua faccia allargando le gambe, Dany si trovò con la bocca sulla sua figa e che con la mano le spingeva la testa per farsela leccare.
Sentì allargarsi le chiappe e il cazzo del maggiordomo che glielo stava infilando nel culo, non si oppose, anzi alzo il bacino per aiutarlo nella penetrazione, le pareti si stavano allargando, l’uomo era molto dotato, ma era abituata a prenderlo dietro e lo sentì arrivare fino in fondo con un colpo solo.
La pompava con forza mentre lei affondava la lingua nella figa della cameriera, iniziava ad eccitarsi, le piaceva essere inculata e il sapore di quella figa era dolce, iniziò ad incitarlo a spingere più forte, a sfondarle il culo mentre godeva e ingoiava gli umori che la donna le stava riversando dentro la bocca.
Quando il maggiordomo le sborrò in culo fece un urlo di piacere soffocato dalla figa che le tappava la bocca.
Completamente distrutta e con il culo ancora gocciolante fu accompagnata in camera a braccia, si addormentò subito.
Fu svegliata nella tarda mattinata, aprì gli occhi e vide la cameriera tutta nuda con il vassoio della colazione, era molto stanca, ancora non si era ripresa della nottata, forse era una illusione, ma si dovette ricredere quando vide gli zii anche loro nudi e seduti su un divano davanti a lei, non capiva cosa succedeva.
Le chiarì le idee lo zio, le disse che una puttana le cose se le deve guadagnare, perciò se voleva la colazione doveva succhiare la figa della cameriera fino a che non le schizzava in gola.
Dany era troppo stanca per opporsi, si mise a bocca aperta e la cameriera le si mise sopra con la figa in faccia, iniziò a succhiarla, ad infilarle la lingua dentro, mordicchiare il clitoride.

Nel frattempo la zia stava facendo un pompino allo zio.
Con un gemito la ragazza le riempì la bocca di umori e lei li ingoiò ripulendo con la lingua l’interno della figa, ma non era finita li, lo zio stava per venire e si avvicinò al suo viso mettendogli il cazzo in bocca e sborrandogli dentro, non tirandolo fuori fino a che lei non ingoiò tutto.
Finalmente poteva fare colazione, ma gli zii prima di andare via l’avvisarono che anche la cena si doveva guadagnare.
Dany si rimise a cercare di dormire, il suo pensiero era che cosa avrebbe dovuto fare per mangiare, ma la stanchezza era tanta e prese il sopravvento, crollò in un sonno profondo.
Si risvegliò sentendo la presenza di qualcuno nel letto, era il maggiordomo tutto nudo che le stava allargando le chiappe e la stava per inculare, spalancò gli occhi e vide gli zii ancora sul divano a godersi la scena, fece un urlo quando si sentì penetrata, non era pronta a riceverlo.
Il maggiordomo la stantuffava con forza, ruotava il cazzo per allargarle le pareti del culo, Dany sentiva dolore, glielo stava sfondando, se lo sentiva toccare l’intestino e quelle potenti bordate che riceveva la facevano sobbalzare, non vedeva l’ora che finisse tutto.
Ma quel forte dolore che le faceva scendere le lacrime si stava tramutando in piacere, iniziò ad eccitarsi, le piaceva essere trattata da puttana, si mise due dita in figa e iniziò a godere.
Ora era lei ad incitarlo a sfondarglielo, lo voleva sentire tutto dentro e cominciò a ruotare il bacino per farlo penetrare più a fondo, le arrivò un gettito di sborra che se la sentì arrivare nell’intestino e salirle fino in gola, fece un urlo e godette.
Subito le si avvicinò la zia e con la mano prese il posto del cazzo del maggiordomo nel suo culo, era pieno di sborra, si infilò facilmente tutto fino al polso, Dany era oramai in balia delle loro angherie, non fece nulla per opporsi, la mano della zia entrava sempre più a fondo, anche il polso entrò procurandole un dolore acuto, il culo era tutto slabbrato.
Sdraiata e impotente sentiva forti spinte che le stavano sfondando il culo in maniera permanente e la mano della zia si chiuse diventando un pugno spingendo ancora più forte.
Inerme e in balia di qualsiasi cosa le facevano si sentì ruotare il corpo con ancora la mano della zia nel culo e lo zio le infilò il cazzo in figa scopandola con forti spinte.
Il contatto del cazzo e della mano sulla parete interna della figa la stava facendo eccitare nuovamente, nel momento che lo zio le sborrò in figa aggiunti ai colpi che riceveva in culo le provocarono un orgasmo terrificante, svenne dal piacere.
Gli altri due giorni che rimase in quella casa ebbe lo stesso trattamento, praticamente rimase sul letto tutto il tempo scopata e inculata in continuazione.
Quando Max l’andò a riprendere lei salutò gli zii cordialmente, li baciò in bocca e la stessa cosa fece con il maggiordomo e la cameriera, il marito la guardava compiaciuto, aveva ottenuto quello che voleva.
In auto Dany confessò che tutto sommato quello zio non era male, sapeva che dietro tutto quello che era successo c’era Max, aveva passato delle belle giornate, gli avevano sfondato il culo, ma aveva goduto molto e che se lo avesse saputo da piccola gli avrebbe permesso di toccarla meglio così avrebbe iniziato a godere molto prima.

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