Questione di consapevolezza
by Cpover50Visto: 574 volte Commenti 10 Date: 23-04-2023 Lingua:
Diversi mi hanno chiesto come è cominciata la nostra vita liberale. Difficile dire come è inziat questa mia idea di vedere mia moglie alle prese con un altro uomo, mi sembra però di ricordare che ne realizzai la consapevolezza in occasione di un regalo speciale che le feci in occasione del suo 33esimo compleanno. A pensarci nulla di particolare oggi giorno, ma per coppie come la nostra certamente un avvenimento un po’ particolare come può essere il regalare un vibratore alla propria consorte, non più di primo pelo come si dice, no? Beh quella fu l’occasione e l’uso che ne fece davanti a me qualche sera dopo. Tornato a casa dal lavoro avevo notato una luce un po’ dispettosa nei suoi occhi e quindi la vaga promessa di una serata di sesso, ma di sesso coniugale, avevo pensato. In effetti gli ardori dopo anni di matrimonio, figli, impegni e distrazioni varie erano sbolliti già da un pezzo, roba da museo oserei dire. Per noi due i rendez vous sessuali erano più una eccezione che la norma e si concludevano inevitabilmente con la classica scopata del sabato sera o della domenica mattina….rigorosamente a letto.
Quella sera, tuttavia, la casa era vuota ed i figli dai nonni. Sparecchiata la tavola mi ero accomodato nel divano del salotto ed ero intento nello zapping serale quando mia moglie Anna, lanciandomi uno sguardo di tre quarti mi aveva avvertito che si faceva una doccia per andarsi a letto. In queste situazioni sono sempre un po’ interdetto perché sebbene lo sguardo fosse stato inequivocabilmente ambiguo, l’idea che lei si ritirasse a letto per dormire poco dopo le nove di sera mi aveva lasciato alquanto perplesso. Ripresi il mio zapping per approdare ad un filmetto degli anni 70, di quelli con Alvaro Vitali, tanto per intenderci. Nel bagno l’acqua scorreva e la sentivo muoversi per prepararsi poi per il letto. Ad un certo punto la sentii chiamarmi dalla nostra stanza e quindi distrattamente mi recai da lei per vedere cosa volesse. Anna seduta sul letto, con la schiena appoggiata alla testiera del letto in accappatoio aperto e con le gambe a libro aveva in mano il vibratore che le avevo regalato. Mi chiese di sedermi nella poltrona di fronte perché, parole sue, voleva che vedessi come sapeva apprezzare un dono di suo marito!
Devo dire che la Tv faceva da sottofondo, rimandando le battute degli attori ovattate dalla cucina, ma lo spettacolo, evidentemente, era qui e adesso. Fa un certo effetto vedere la moglie, donna che conosci da anni e da cui forse non ti aspetti più sorprese, prepararsi a gustare il suo piacere. Feci l’atto di avvicinarmi ma lei, sorridendo mi fece segno di sedermi, perché altrimenti tutto sarebbe finito lì.
Cominciò con il fare un pompino al giocattolo, un classico vibratore di lattice dalle proporzioni leggermente superiori alla norma. Muoveva le labbra attorno all’asta con passione, guardandomi negli occhi per studiare le mie reazioni. Con una mano si accarezzava languidamente la passera, scivolando con l’indice ed il medio lungo la rima del suo sesso.
Affascinato ed eccitato non perdevo un suo gesto e soprattutto ogni sua espressione del volto, che ne tradiva le sensazioni che pian piano il gioco le trasmetteva. Dopo poco notai come l’indice ed il medio della sua mano, umidi per il muco viscoso che incrociavano lungo le labbra del sesso, sfiorassero appena appena il clitoride, strappandole piccoli gemiti di sofferto piacere. Con il vibratore bagnato della sua saliva, intanto, aveva preso il posto delle dita, facendolo scorrere tra le grandi labbra, separandole in un lento ritmo di saliscendi.
Ad un certo punto, come svegliandosi da questo momento sognante per essere arrivata ad un punto in cui la sua eccitazione reclamava refrigerio ad un desiderio montato con i toccamenti languidi della dita prima e del giocattolo dopo, si allargò le labbra e, dopo aver ulteriormente insalivato la punta del vibratore, prese a spingerselo dentro.
L’entrare fino in fondo di quell’uccello di gomma, animato dalle spinte della sua mano, mi sorprese come il sentire uno stacco dei suoi gemiti prima che lo strumento la penetrasse completamente. Anna mi sorrideva compiaciuta del piacere che sapeva darsi da sola, stupefatta dal sentirsi dilata e bagnata. Dopo un po’ di andirivieni notai che accelerava il ritmo finché la vidi contrarsi ed irrigidirsi nel raggiungimento di un orgasmo che le era arrivato inaspettato. Vedere quel fallo farsi strada nella sua carne, le labbra del sesso seguirne i movimenti ad ogni penetrazione, percepire il suo respiro aumentare di frequenza fino alla liberazione della contrazione muscolare con la evidente consapevolezza che non ero stato io a provocare tutto ciò mi lasciarono un senso di vuoto ed eccitazione. Anna separandosi dal vibratore mi fece segno, finalmente di avvicinarmi e così potei ristabilire l’ordine naturale delle cose, perseguendo il mio piacere dopo aver assistito al suo.
Fu nei giorni successivi, che rivivendo in me la scena collegai ad essa l’idea di vederla scopare con un altro. L’immagine di lei piena di un cazzo, sebbene di plastica, che non fosse il mio, mi a aveva acceso il tarlo voyeuristico che evidentemente albergava in me. Parlandone poi con lei mi resi conto che il pensiero la solleticava da tempo, ma che solo dopo avermi visto così eccitato per mano di un vibratore di plastica aveva finito per eccitare anch’essa.