I deliziosi buchi che vorrei leccare e riempire
Simona Bartoli mostra fiera i suoi buchi sfondati già a riposo. Il suo buco di culo è un cratere già prima di farsi inculare. Dopo che ci sono passati dentro un paio di cazzoni enormi neri, in doppia, per ore, diventa una voragine che le resta aperta giorni e giorni, con i bordi gonfi e dolenti, slabbrati e sanguinolenti per essere stato dilatato fino al limite della rottura. La sua fregna cola fiumi di sborra per le sue ripetuta venute e la sua anima diventa sempre più lercia e nera per l'ennesima porcata compiuta e per le bestemmie che ha tirato fuori mentre godeva, ormai fuori di testa, sentendosi usata e stuprata come la più lercia delle troie, carne da cazzi neri e schiava sottomessa dei nerchioni d'ebano. Simona Bartoli, lurido sborratoio di Reggio Emilia, ormai sputtanatissima e conosciuta da tutti come la svuotacazzi della città, una fogna di donna che va solo trattata a colpi di cazzo duro, sborrata e sputata dappertutto e poi lavata con una pisciata in faccia ed in bocca; quindi rimandata a quel cornuto del marito Checco perché la ripulisca tutta con la lingua, assaporando il gusto delle sue nuove corna e la rimetta a nuovo pronta per la prossima porcata, magari con una gang di negri, come è già capitato più volte.