ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: 9 - VACANZA IN MAROCCO 
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9 - VACANZA IN MAROCCO USA language


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9 - VACANZA IN MAROCCO

by SlutDany
Посмотрели: 260 раз Комментарии 3 Date: 11-11-2022 Язык:Language

Ormai Dany si era ripresa dall’esperienza al club prive dove aveva subito gli assalti di numerosi uomini che con foga gli avevano sfondato il culo.
Si avvicinava l’estate e Max le propose una vacanza, lei tutta euforica approvò l’idea e propose di andare a visitare l’Africa, ma no le grandi città dove la vita era simile alla nostra, un posto più esotico.
Presa la cartina geografica decisero dove recarsi, prenotarono l’aereo e una jeep per i movimenti.
Il giorno della partenza Dany si vestì come al suo solito con minigonna, camicetta semitrasparente, niente intimo e tacci a spillo, curando il trucco in maniera maniacale.
Salirono sull’aereo e si accomodarono sulle poltroncine disposte a tre a tre, Max su quello lungo il corridoio di passaggio, Dany in quello centrale, su quello vicino al finestrino vi era seduto un uomo anziano.
Il vestiario di Dany attirava molto l’attenzione, specialmente della persona che le stava vicino, anche perché sedendosi la minigonna si era alzata e praticamente Dany era a figa in vista.
Durante il viaggio Dany si muoveva in continuazione e spesso strusciava con la sua gamba nuda la gamba del vicino che facendo finta di niente leggeva il giornale, anzi ad un certo punto misse la mano in maniera di per poter toccare quella di Dany.
Ormai arrivati alla meta si vedeva dall’alto il Marocco e essendo una splendida giornata di sole in lontananza si intravedeva il deserto.
Dany volle vedere dal finestrino il paesaggio e per farlo si buttò completamente sul corpo del vicino che non aspettava altro, cominciò a metterle le mani ovunque, sul seno, sulle gambe e piano piano infilò una mano sotto la gonna toccandole la figa, lei tranquilla continuava a guardare fuori come se non le stesse accadendo nulla, anzi sembrava che le facessero piacere quei toccamenti, poi si sentii un leggero sospiro, era venuta, l’uomo levo la mano dalla figa e se la mise in bocca per gustarsi gli umori.
Atterrati e presa la jeep noleggiata si recarono verso il punto che avevano deciso di visitare e durante il viaggio Dany disse a Max che dall’alto aveva visto il deserto del Sahara ed era la prima meta che voleva andare a vedere.
Scesi in albergo e rinfrescati decisero di andare subito a visitare il deserto chiedendo a un inserviente come raggiungerlo, questi indicò la strada raccomandando loro di seguire il percorso senza deviazioni per non perdersi.
Percorsi pochi chilometri arrivarono al deserto, la strada era stretta e non asfaltata e si snodava in mezzo le dune, continuarono in mezzo a quel mare di sabbia fino a che Dany volle scendere dalla jeep, si spogliò completamente nuda e si rotolò per terra come una bambina tirandosi addosso la sabbia calda.
Era ormai tardi e decisero di rientrare, ma tornando non ritrovarono più la strada in quanto il vento che si era alzato all’improvviso l’aveva ricoperta di sabbia.
Non sapendo cosa fare hanno continuato alla cieca senza sapere dove stavano andando.
Ad un certo punto videro da lontano un accampamento di tende e decisero di andare a chiedere indicazioni sulla strada per tornare in albergo.
Subito vennero accolti dal una decina di arabi che molto ospitali li invitarono a gesti (non parlavano altre lingue che la loro) nelle loro tende per rinfrescarsi.
Max e Dany accolsero volentieri l’invito in quanto il caldo rovente gli aveva dato una grande arsura ed erano molto sudati.
Entrati in una piccola tenda si rinfrescarono, mentre gli arabi sbirciavano da una fessura il corpo di Dany che era completamente nuda per lavarsi.
A quel punto, sempre a gesti, li invitarono a rimanere per la notte in quanto ormai era tardi e non avrebbero ritrovato la strada per il ritorno.
Max e Dany parlottarono e decisero di accogliere l’invito, furono portati in una grande tenda dove c’erano numerosi cuscini per sedersi ed al centro cibi e bevande.
Seduti tutti in circolo iniziarono a mangiare, Max e Dany a quel punto si accorsero che non c’era una donna, erano solo uomini, ma non hanno dato importanza alla cosa pensando che era una carovana di nomadi.
Dany in continuazione si tirava giù la minigonna e teneva le gambe ben strette per non far vedere che era senza slip, ma il sudore faceva diventare trasparente la camicetta e il seno traspariva e gli occhi erano tutti su di lei.
Durante il pasto gli arabi continuavano a riempire i bicchieri dei due di uno strano vino molto forte che li stordiva.
Finito il pasto iniziarono a suonare una specie di chitarra e uno strano tamburo e cominciarono a ballare invitando Dany a seguirli.
Lo stordimento del vino e la musica ritmata la trascinò ad unirsi a loro con movenze da danza del ventre, anzi pian piano cominciò a slacciarsi la camicetta e a gettarla a terra, poi con grande sapienza fece scivolare la minigonna a terra rimanendo nuda.
Gli arabi si avvicinarono a lei e cominciarono a toccarla, lei ballava con movimenti sempre più spinti e rideva, lo strano vino aveva fatto il suo effetto, aveva ormai tutte le mani addosso, chi le carezzava le gambe, chi la baciava in bocca con la lingua, chi le baciava il seno, chi le tastava il culo e chi le infilava la mani nella figa.
Il ballo non durò molto, gli arabi la stesero a terra e cominciarono a scoparla a turno, mentre altri le mettevano il cazzo in bocca per farsi spompinare, lei continuava a ridere e a godersi i cazzi arabi, uno per volta le sborrarono in figa facendola smaniare e godere.
Quando tutti ebbero fatto si girò verso Max, si mise in ginocchio e gli estrasse il cazzo e lo prese in bocca, nel frattempo si mise le mani sulle chiappe e le allargò mettendo in mostra il suo buco del culo, gli arabi capirono subito il suo intento e i primi che l’avevano scopata erano già pronti per un nuovo assalto, le andarono dietro e la incularono mentre lei continuava a spompinare il cazzo di Max.
Uno per volta entrarono nel suo culo spingendo sempre più forte dilatandolo completamente e facendola gemere di piacere, alla fine aveva il culo pieno di sborra e in bocca quella di Max.
Distrutta si sdraiò addosso a quei uomini e si addormentò nelle loro braccia tenendo nelle mani due cazzi.
Per cinque giorni fu scopata e inculata dagli arabi senza sosta, entravano e uscivano dalla tenda in continuazione non dandole pace, oramai aveva la figa tutta allargata e il culo sfondato, lei chiedeva di farla riposare, ma loro non le davano retta, ogni tanto le versavano addosso un secchio d’acqua per ripulirla dallo sperma, poi ricominciavano il giro.
Max si godeva tutta le scene e dentro di lui si diceva che aveva sposato una stupenda troia.
Al mattino del sesto giorno ripartirono sotto loro indicazione ringraziandoli per l’ospitalità.
Arrivati in albergo il portiere gli chiese che fine avevano fatto e loro raccontato cosa gli era accaduto, l’uomo gli spiegò che erano stati fortunati perché quelli erano i predoni del deserto, Dany si avvicinò all’orecchio di Max e disse che la fortunata era lei, se li era scopati tutti.
Ripartirono promettendosi di ritornare sul posto e lei aggiunse sperando di riperdersi nel deserto.

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