STORY TITLE: Mia madre ed il collega di mio padre 
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Mia madre ed il collega di mio padre

by Halloween
Viewed: 2 times Comments 0 Date: 23-12-2024 Language: Language

Erano ormai passati quasi tre anni da quando mia madre era diventata vedova e da allora non era mai stata con nessun uomo; aveva vissuto il suo stato di vedovanza con serietà, forse troppa e troppo a lungo. La voglia di compagnia, di un uomo, cresceva ogni giorno di più.
Aveva resistito all'istinto, al desiderio, alla voglia di maschio, di sesso. Sbagliando probabilmente perchè, in fin dei conti, era sempre una donna, ancora giovane, con esigenze e desideri che non poteva, non doveva reprimere.
A 58 anni si ritrovava, insomma, con una crescente voglia di cazzo ed i ditalini ormai non le bastavano più.
L'occasione arrivò con l'incontro casuale con Armando, un ex collega di mio padre. Due chiacchiere al supermercato, la promessa di lui di andarla a trovare per un caffè ed il sorriso di mia madre che aveva accettato con piacere:

quando vuoi, mi fa piacere

.
Mia madre non sapeva però che Armando da sempre la desiderava, era stata protagonista dello scambio di battute fra colleghi, alle spalle di mio padre ovviamente:

oh, certo che la moglie di Giancarlo ha certe tettone!

;

perchè le labbra? Deve fare certi bocchini

,

ragazzi, ieri ho incontrato la moglie di Giancarlo in farmacia,che culone che ha, me la inculerei di gusto

.
Arrivo così la chiamata di Armando, per quel caffè veloce che mia madre aspettava. Perchè poteva anche non esser a conoscenza delle volgarità che lui le rivolgeva ma aveva voglia di averlo in casa, di avere un uomo li, sul divano, accanto e chissà, magari sognarlo ed immaginarlo poi nei suoi momenti di solitudine.
Armando si presentò con dei bellissimi fiori ed un abbraccio caloroso ed avvolgente; mia madre è alta circa 158, 160, burrosa dalle grandi curve ma lui è il classico omone, 180 per un centinaio di kg almeno, decisamnte sovrappeso ma massiccio.
Si sedettero sul divanetto in cucina e mentre mia madre preparava il caffè, Armando non esitò a guardarle quei fianchetti, il culo ben fasciato dalla gonna e poi, quelle tettone, che 5a piena!
Iniziarono le chiacchiere di routine, cosa fai, come stai, etc. etc. e quei complimenti che mia madre si aspettava anche

sei ancora giovane, sei una bella donna, è giusto rifarsi una vita, etc.


Mia madre non si aspettava però quegli sguardi insistenti, quel sorriso malizioso di Armando che non si preoccupava di esser insistente nel guardarle la scollatura e quella domanda che la spiazzò ed eccitò allo stesso tempo:

ma ci pensi mai alla compagnia di un altro uomo?


Mia madre non esitò a rispondere in un modo che sorprese anche lei, ma fu di puro istinto:

continuamente Armando!

.Dopo averlo detto arrossì, si sentì in imbarazzo, abbassò lo sguardo, iniziò ad agitare le dita, a borbottare qualcosa in evidente stato di agitazione. Si stava per alzare quando Armando, si avvicinò, le sfiorò la guancia con la mano e tentò di baciarla.
Prima labbra su labbra, poi tentando di infilarle la lingua in bocca, cosa che avvenne all'istante, senza tentennamenti.
Mia madre accolse la lingua di Armando in bocca ed anche le sue mani addosso, che iniziarono a toccarla ovunque, le cosce, i fianchi, poi quelle tettone che il porcone sognava da anni di palpare.
Erano passati si e no quindici minuti da quando era arrivato a casa e già la baciava e palpava; ne passarono si e no altri due, tre, di baci appassionati che Armando si alzò e si mise avanti mia madre, sbottonandosi velocemente e tirandosi fuori il cazzo!
L' odore di uomo, di sesso, di quella cappella, entrarono nel naso di mia madre che da anni non vedeva un cazzo. Armando non dovette dir nulla,suggerire o sperare alcunchè. Con sua sorpresa vide mia madre chinarsi ed ingoiarsi quel cazzo con un desiderio ed una voglia mai visti prima!
Il calore della bocca avvolse il suo membro che diventava sempre più duro e mia madre lo iniziò a leccare e succhiare, succhiare e leccare ancora, da vera affamata. Si, era così, mia madre aveva fame di cazzo e non resisteva più!
Armando rimase alcuni istanti immobile, le braccia quasi alzate, fermo a lasciar fare mia madre, vedendole la testa fare su e giu, ed assistendo a quello spettacolo di vorace e godurioso bocchino che gli stava facendo!
Il cazzo era ormai al massimo, non lungo ma largo ed una cappellona enorme che mia madre si stava divorando. China sotto la pancia gonfia dell'ex collega di mio padre, lo ciucciava con avidità e quando Armando le disse di getto

madonna mia che troia repressa che sei!

mia madre alzò solo lo sguardo verso di lui, senza pensarci minimamente a staccarsi da quel pompino vorace che gli stava facendo, come a dargli ragione.

Ohhhh, così dai, mangiatelo tutto puttana, a saperlo prima che eri così vogliosa, ti venivo a cercare pure da sposata

.
Ora le mani di Armando erano fra i capelli di mia madre e la guidavano in quel bocchino salivoso, spingendola a farsi ingoiare tutto il cazzo.
Per alcuni istanti mia madre se lo prese tutto in bocca, il naso fra i peli pubici, il mento a contatto con quelle palle ormai piene e gonfie di crema.
Poi Armando iniziò a scoparle la bocca, incitandola oscenamente:

dai troia, dai che ti scopo la bocca, ciuccialo dai, goditelo sto cazzone, così puttana repressa, così...la vuoi mangiare la sborra,la vuoi, quanto ti manca una bella schizzata in bocca eh?

.
le scopò ancora la bocca per un pò con mia madre che non smetterà di agitare la lingua vogliosa.
Armando non resistette a lungo ed all'ennesime oscenità

madò che bocchinara che sei, ora ti sborro in bocca cagna, la vuoi la sborra in gola si?

non attese la risposta di mia madre:

ahhh...eccomi troia, ecco che vengo, ohhh, sborro puttana, sborrooooo!


Mia madre non ci pensò nemmeno un secondo a staccarsi ed iniziò a prendersi gli spruzzi di sperma in bocca, densi fiotti di sborra che le riempirono la bocca e che mandò giù deglutendo all'istante...un goloso, furioso, improvviso e desiderato bocchino con ingoio!

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