Nudismo in casa della Famiglia Cuckold
by culturaecarismaViewed: 0 times Comments 0 Date: 09-05-2025 Language:

Premessa: consiglio la lettura dei racconti precedenti per comprendere questo scritto e, soprattutto, chi lo scrive.
Entrammo in casa tutti insieme, ancora con la salsedine sulla pelle per la giornata trascorsa e i leggeri vestiti estivi a coprire i corpi che pure, per tante ore, erano stati nudi.
L'atmosfera era tranquilla, l'allegria del momento prevaleva su qualsiasi malizia e la prima esigenza era bere e posare gli zaini.
Madre e figlia
sparirono
dietro il bancone della cucina ma tornarono presto con bottiglie di acqua, tè freddo e bicchieri con ghiaccio.
Il marito, più timido, fece sommariamente gli onori di casa che consistettero nell'invito ad accomodarmi su uno dei due divani, quello lasciato libero dalla figlia più piccola già catapultatasi davanti alla tv.
Solo chi non ha mai fatto nudismo (ma lo immagina esclusivamente attraverso i falsi miti delle chat pregne di fake) può non conoscere la stranezza della situazione in cui ci si trova, una volta vestiti, dopo essere stati nudi in una spiaggia naturista.
Le forme avvolte dagli indumenti si conoscono, ma a quel punto si immaginano e si sa che l'immaginazione è l'unica cosa nell'universo che corre più della velocità della luce.
Vedere le ragazze avvolte negli short di jeans riaccese la malizia, sopita solo dalla sete, ma era pur sempre la prima volta che entravo in quella casa.
Non ci sentivamo sconosciuti, l'atmosfera era di profonda complicità, ma di fatto non conoscevamo con certezza le reali intenzioni l'uno degli altri.
Le mie erano di lasciare che accadesse, ma per indole volevo anche averne il controllo. Decisi così di essere io a rompere gli indugi
Si era parlato di nudismo o sbaglio, non sarà stata mica una pubblicità ingannevole
?
Il sorriso fu immediato come la reazione della madre: “Hai ragione, una promessa è una promessa, ragazze dobbiamo spogliarci”
La parola “Dobbiamo” sebbene pronunciata con ironia e leggerezza, fu un vero sussulto. Lasciava trasparire una dinamica che si era intravista, ma che ora si palesava chiaramente: il “gioco” iniziava in quel momento.
Eravamo già stati nudi, ma il gesto di spogliarsi, in privato, su mia richiesta insieme e su stimolo di un genitore fu emotivamente molto forte per tutti.
Le magliette furono le prime a cadere per terra, ma bastarono pochi secondi per essere tutti nudi.
Il passo successivo fu ancora il mio, chiedendo: “Quante docce avete? Come ci organizziamo?”
Ancora una volta la risposta fu della madre: “Una, ma per velocizzare possiamo stringerci e ridurre i tempi. Tu con chi vorresti farla?” fu la sua provocazione.
La domanda in realtà cancellava ogni residuo dubbio: il fatto che potessi scegliere significava che non ci fosse solo lei all’interno del gioco.
Così azzardai: “Per scegliere vorrei valutare attentamente le possibilità, siete molto belle e vorrei potervi guardare più attentamente”.
Fu la madre a cogliere immediatamente l’attimo: “Ragazze vogliamo sfilare per lui, che ne dite”?
Cosa accadde dopo, magari, lo scriverò nel prossimo racconto, se questo troverà l’interesse di chi lo ha letto.