E niente... io il tuo culo me lo sogno...
?❤️❤️

Salve sono la spiga che sente strofinarle sotto ...??? Posso continuare??????
???

Una bella trombata in camporella.
Non esageriamo cera gentw

Eccezionale ???
❤️?

Domani via lo slip e culo aperto!E cazzo duro nelle mie mutande
Ahahhaah chisssa

preferisco farti un buco che ci entra comodamente un uovo oggi che non pensare al domani se mai mi dessi l'opportunità capiresti che non sto a scherzà
??

Domani....pannocchie!
??

Il perizoma scendeva lentamente percorrendo le divine natiche della Dea, immersa nella Natura più pura, perfetta proiezione del suo essere iperfemmina. La discesa dell'indumento era ogni tanto intervallato da ritorni verso l'alto, quasi a chiudere per un attimo l'accesso tanto ambito e oltremodo desiderato. Troppo consapevole dellle dinamiche nascoste di Eros, provocava di continuo il suo potenziale amante rendendogli l'erezione progressivamente incontrollabile: lui, con il cazzo in mano, si masturbava con crescente passione, come per giorni e giorni aveva fatto davanti allo schermo, nella speranza, un giorno, di poter accedere a quell'infinito e caldissimo scrigno di passione che adesso sostava, bramato e voluto, a soli pochi centimetri da lui. Mentre si segava, invitato dalla suadente voce della Dea, si avvicinava impercettibilmente, con la cappella completamente umida e ricoperta di voglia assoluta che non desiderava altro che un incontro. Il momento del contatto con il culo, con una strusciata timida e voluttuosa, per poco non lo fece esplodere, ma seppe contenersi. La Dea, senza neanche guardare, afferrò il cazzo di spalle e accompagnò la sega con maestria, dolcezza e decisione, soffermando le dita sulla vena gonfia che segnalava una voglia irredimibile. Soavemente si girò e accolse tra bocca e tette l'erezione possente, accompagnando con il seno e la lingua il movimento ascensorio, con una spagnola perfetta e passionale. Le tette masturbavano l'uccello senza sosta, di tanto in tanto glielo infilava in bocca quasi a scoparle le fauci vogliose, poi lo estraeva e lo ricollocava tra le tette, aveva voglia di sborrare su quel delizioso paesaggio collinare dove la cappella, che stretta dalle dolcissime carni, svettava imperiosa eppure non padrona della situazione. La Maestra si accorse che ormai la scadenza dell'eiaculazione era brevissima e strinse con maggior forza, fino a portare, inevitabilmente, a una schizzata copiosa, come un fiume di latte rovente che si depositò osceno sulla pelle e tutta la invase, piccante ed esplosivo. La Dea si spalmò il frutto del piacere su tutto l'ampio petto, mentre però il cazzo ancora duro s'infilava dentro la bocca per essere pulito e non solo. La sensazione era che lui volesse proseguire, nonostante la schizzata, e lei desiderasse che il cazzo completasse l'opera. (1 continua)
❤️??

Come foto di domani forse avremo le sue superbe tette nel grano ! Io vorrei avere lei domani mmmm
?

Ti spoglierei in mezzo al.grano
Chissà c’era gente. Avro avuto il coraggio?
