La mia vicina di casa (parte 2)
by wolfmanVisto: 258 volte Commenti 2 Date: 31-01-2022 Lingua:
A Lei il mio perverso sogno erotico, una DEA arrivata per caso siamo due menti che si sono incontrate e che vivono il loro paradiso...
Paradossale la situazione, dopo il nostro per dire “incidente sexy”, si era instaurato uno strano rapporto. Non avevi risposto subito al mio commento alle tue foto, diversi giorni dopo con un primo mi piace e poi rispondendomi a tono quasi a lanciarmi una sfida su come avrei preferito vederti, allo stesso tempo ogni volta che ci incrociavamo per strada sembrava quasi tu volessi evitarmi, sembrava uno sdoppiamento della personalità che mi lasciava piuttosto basito, da una parte Angelica, seria, riservata, morigerata, a volte austera e poi c’era “la tua vicina di casa”, trasgressiva, esibizionista, e tanto troia.
E tutto questo mi turbava, eri li ad uno tiro di schioppo da me, ti avevo vista nuda, sensuale, erotica in diverse foto, divertita, maliziosa, ammiccante, ma solo virtualmente, le tende di casa tua sempre chiuse tanto da non potermi nemmeno più beare della tua visione live mentre eri intenta magari a fare le faccende di casa. Dovevo escogitare qualcosa, dovevo poterti avere, ero certo che anche tu lo volessi, che anche tu eri tentata ma spesso passare da una fantasia alla realtà non è semplice come bere un bicchiere d’acqua.
E cosi pensa e ripensa avevo avuto un’idea come un giocatore di poker ero pronto a rischiare a fare all in, buttare tutto sul piatto e sperare di avere una buona mano cosi da prendermi il ricco piatto.
“Ciao vicina di casa, mi piacerebbe che tu faccia qualche foto per me, sarebbe molto eccitante se tu domani mattina andassi al centro commerciale, li dovresti provare diversi capi nel camerino e fare dei selfie poi da pubblicare sul sito”, ancora una volta ti avevo fatto una richiesta, cosi come nei giorni precedenti questo nostro gioco erotico fatto di richieste di foto da parte mia che ti metteva sempre addosso una certa andrenalina. Mi avevi confessato di amare molto le foto outdoor, quelle dove ce sempre quel sottile rischio di essere beccati da qualcuno, senza mai esser troppo temerari, ma quella giusta suspance mentre si fanno che le rende oltre che erotiche anche speciali. “Sempre più esigente Wolf, vedrò di accontentarti”, era stata la tua laconica e divertita risposta. Il sabato successivo vedo tuo marito, tuo figlio ed il vostro “cagnolino” andare via di buon mattino in auto, e una mezzora dopo spiando dietro i vetri ti vedo uscire di casa, indossi un paio di stivali chiari, una gonna plisettata beige appena sopra il ginocchio e sopra una camicetta chiara. Immagino dove tu stia andando quando repentina parti con la tua auto. Cosi anche io mantenendomi a debita distanza ti seguo con l’auto speranzoso che i miei desideri vengano esauditi. “Eureka”, è la frase che mi viene fuori quando vedo che imbocchi la strada che porta al centro commerciale che ti avevo indicato. Parcheggi l’auto ed anche io faccio lo stesso cercando e riuscendo a non farmi notare, e poi ti vedo entrare lungo la grande galleria ricca di negozi di ogni tipo, da lontano osservo come guardi incuriosita le vetrine, come ti soffermi armeggiando a volte con il cellulare a guardare qualcosa che ti possa interessare, all’apparenza sembri una delle tante signore che gironzola per il centro commerciale in cerca di qualcosa di speciale da comprare o più semplicemente per passarci una mattinata, noiosa, di un noioso sabato.
E poi ti vedo entrare da Zara, tra i negozi nel centro commerciale è certo il più grande estendendosi quasi a perdita d’occhio, metri e metri quadri di abiti e accessori, sempre tenendomi a distanza entro anche io fingendo di guardare le offerte ma sempre tenendoti d’occhio, ti vedo mentre osservi delle gonne e degli abitini, quasi annoiata passi in rassegna il campionario esposto, una commessa ti si avvicina per chiederti se hai bisogno di aiuto, le dici di no chiedendo solo dove fossero i camerini, lei te li indica e vi salutate con un sorriso. Ti guardi intorno girandoti di scatto, per fortuna non mi vedi son bene appostato e a debita distanza, ti vedo prendere delle camicette ed un paio di gonne e cercare i camerini più lontani e isolati. Aspetto qualche minuto che sembra interminabile, e poi prendendo un paio di pantaloni forse nemmeno della mia taglia, felino anche io vengo verso i camerini. Ci avevo visto giusto anche qui i camerini sono isolati e non a vista di tutti gli avventori, entrando in una porta posta all’angolo sx del negozio si entra in corridoio con molte altre porte. Sicuramente posti stretti e angusti dove provarsi i capi. Sento dei rumori provenire dal mio lato dx, mi fermo ho il cuore in gola e qualche gocciolina gelata di sudore mi cala dalla fronte, ti sento canticchiare e riconosco il click del tuo cellulare che sta scattando delle foto. A quel punto decido di entrare nel camerino accanto al tuo, sono eccitato il cazzo mi scoppia nei pantaloni, prendo il mio cellulare e ti mando un messaggio,
Ciao Angelica, sono qui nel camerino accanto al tuo, non ho resistito e quando ho visto la macchina che partiva ti ho seguita. Mi farebbe davvero piacere vederti uscire dal camerino con quello che stai provando
e invio il messaggio, pochi secondi dopo sento il bip del tuo cellulare, lo hai ricevuto, un attimo di silenzio... e poi vibra il mio cellullare con la tua risposta “con piacere Wolf. un consiglio è sempre ben accetto”
Usciamo entrambi dai nostri camerini, ti guado piuttosto serio e scettico, “vieni nel mio camerino”, “d’accordo” mi rispondi sorridendomi, entriamo lo chiudo, “Ascolta Angelica, voglio farti una proposta, voglio proporti un gioco che sicuramente non hai mai fatto ma che è molto eccitante e sono sicuro che dopo avremo una perfetta sintonia tra noi” “d’accordo Wolf ti ascolto”, “ok come prima cosa dammi il tuo cellulare, ti farò io le foto oggi, ma dovrai fare tutto quello che ti ordino, logicamente potrai rifiutare di farle, non sei obbligata basterà un tuo cenno di diniego con la testa, ma sappi che ogni tuo rifiuto avrà delle conseguenze, tieni questo è il mio cellulare cosi giochiamo ad armi pari, alla fine della mattinata ce li restituiamo”, “mm eccitante Wolf mi piace la cosa, il senso dell’imprevisto mi eccita molto, sono pronta” “Bene adesso torna nel tuo camerino e rimettiti i tuoi vestiti, ma non il reggiseno ok?”, “ok Wolf obbedisco” e sorridendomi ritorni nel tuo camerino.
Esco anche io dal mio camerino, apro la porta del tuo, sei cosi bella e sensuale, vorrei saltarti addosso farti mia ora in quell’angusto spazio, ma devo resistere ho in mente altro per te oggi, qualcosa di sconvolgente di peccaminoso che potrebbe cambiare il nostro rapporto e forse le nostre vite, intanto inizio a farti foto, mentre ti spogli e rivesti e tu non ti dinieghi a me, sorridi maliziosa mentre scatto.
“Bene Angelica, direi che possiamo fare molto di più che qualche scatto sexy in un angusto e squallido camerino, che ne dici?”, poi estraggo il mio coltellino svizzero dalla tasca, ti giro verso il muro stando di spalle dietro di te, ti sollevo la gonna e ti taglio gli slip, li annuso li stringo nel pugno sentendoli umidi dei tuoi umori, sei già eccitata sei già troia, dentro e fuori “penso che queste non ti servano oggi” poi tiro fuori un pennarello che avevo preso di proposito, ti sculaccio con due forti colpi sulle natiche e sul tuo bel culo bianco scrivo la parola “ T R O I A”, mi allontano e faccio qualche scatto per immortalare il tutto, accarezzo la tua figa sei tutta bagnata, sempre con la gonna sollevata e la scritta ben in risalto ti porto vicino lo specchio per farti leggere quello che ho scritto sul tuo culo, “ora si che inizia ad essere una vera Troia, vediamo se hai il coraggio di uscire cosi dal camerino, sono certo di si, ora usciamo tu continui a camminare io sono dietro di te, tieni il mio cell in mano ti manderò mano a mano le istruzioni, è tutto chiaro Troia?” “Si tutto chiaro Wolf”.
E cosi usciamo dal camerino, tu cammini lenta e un po' imbarazzata davanti a me, sei eccitata senti le fiamme che ti bruciano di passione dentro, sei bagnata e fradicia, ma allo stesso tempo spaventata.
“Bene Angelica adesso entra in un negozio di scarpe e prova un paio di sandali con tacco vertiginoso, il più alto che hanno”, lo fai, imbarazzata entri in un negozio di scarpe per tua fortuna ti serve una commessa le indichi un paio di sandali con allacciatura alla schiava, dal tacco forse 12 o 14, tenti di tenere le gambe chiuse ma non ci riesci più di tanto, le provi cammini, ti guardi allo specchio e le compri, ed intanto io faccio qualche scatto, “bella scelta Angelica, adesso sali per quella scala in plexiglass cosi chi è dietro di te può vedere il tuo culo da troia”, rossa in viso ma eccitata lo fai, sali lentamente la scala mentre una folla inconsapevole ti scorre vicino, davanti e dietro di te, sicuramente qualcuno avrà sbirciato sotto la tua gonna ed avrà visto che forse non indossi nulla sotto, sicuramente quei ragazzini dietro di te che si spintonano e parlano sussurrandosi qualcosa all’orecchio, li noto ti indicano, e tu li con il tuo acquisto fai finta di nulla, ma bruci di eccitazione, senti qualche goccia dei tuoi umori scivolare lungo la gamba, sei eccitata e ti senti troia. ti raggiungo sulla scala, sono dietro di te eccitato, appena siamo in un affollato corridoio spingo il mio bacino contro il tuo culo, senti la mie eccitazione, senti la tua eccitazione ti mordi un labbro, mi mandi un messaggio, “sono eccitata Wolf ma che mi stai facendo fare?” ti rispondo “sei eccitata perché sei una troia la mia troia Angelica”
“Adesso vedi quegli operai in pausa che stanno bevendo il caffè a quel tavolino? Va vicino a loro fai cadere qualcosa per terra e piegati a raccoglierla, ma senza piegare le gambe, devono vedere il tuo culo capito troia?”
Ti avvicini come ti ho detto a quel bar dove 4 operai erano in pausa, ti fermi, li guardi, prendi le chiavi, le stai per gettare per terra ma poi ti fermi, ci ripensi, le rimetti in borsa, “non ce la faccio mi spiace”, “ok tranquilla ma sappi che ci saranno delle conseguenze, ora andiamo in quell’altro bar siediti al tavolino e ti raggiungo” “ok Wolf”. Seduti al bar parliamo come una normalissima coppia e ordiniamo due caffè, appena arriva il cameriere e da prassi sta servendo il caffè a te per prima, volontariamente gli do uno scossone tanto che lui fa cadere la tazzina di caffè su di te sporcandoti il vestito, “mi scusi signora io non volevo..” “tranquillo succede” gli dici palesemente incazzata per l’accaduto. Rido sotto i baffi ed appena il cameriere va via “bisogna pagare le conseguenze delle proprie azioni mia cara Angelica, te lo avevo detto, puoi rifiutarti ma poi ne paghi le conseguenze”, “bene ora alzati e vieni verso la mia auto”. Ti alzi sporca di caffè ed a passo veloce vieni verso la mia auto, ti sei eccitata perché hai notato che il cameriere non staccava gli occhi dal tuo decoltè accorgendosi che eri senza reggiseno, forse per questo si è distratto e ti ha fatto cadere il caffè addosso pensi, e la cosa ti eccita, sorridi maliziosa a questo pensiero, hai voglia di me hai voglia di giocare con me e ti senti pronta a fare qualsiasi cosa io ti chieda, perché senti che riesco a portarti a livelli di eccitazione mai raggiunti prima.
Cosi arrivi alla mia auto con passo veloce, da un lato tenti di coprirti le macchie di caffè sul tuo vestito, dall’altro tendi a tenerlo basso, folate di vento potrebbero far alzare la gonna cosi tutti gli ignari passanti potrebbero vedere che non indossi slip sotto, che sei nuda ed eccitata. “benvenuta troia”, ti accolgo con un sorriso beffardo ed eccitato, del resto la mia eccitazione si denota palesemente, non mi rispondi mi guardi con occhi pieni di lussuria e voglia, mi mandi un messaggio anche se siamo a due metri di distanza, sono fuori dalla portiera appoggiato allo sportello dal lato guidatore, mentre tu sei davanti allo sportello lato passeggero, “chiedo perdono se non ho eseguito i tuoi ordini”, mi scrivi sorridendomi, apro la macchina, “dai entra dentro”, in un attimo sei seduta a lato passeggero, entro anche io in auto e metto in moto partendo.
Inizio a guidare prendendo la tangenziale, tu in silenzio accanto a me, “togliti i vestiti troia non vorrai sporcare il mio sedile”, mi guardi perplessa ma eccitata ma questa volta senza dire nulla ti spogli buttandolo sul sedile posteriore, sei nuda in auto accanto a me che guido sulla tangenziale, per fortuna ho un suv abbastanza alto, sorpasso alcune auto lentamente per dar modo magari al guidatore di buttare un occhio a lato e mostrarti a tutti, non riescono a vedere molto ma percepiscono che sei mezza nuda, solo quando sorpassiamo dei tir gli autisti eccitati suonano le trombe in maniera furiosa, perché possono vedere che sei nuda.
Mentre andiamo senza una vera destinazione, verso una strada che ci porterà dritti alle nostre perversioni, ti accarezzo la gamba, sento un fremito nel tuo corpo, un sussulto mentre i tuoi grossi capezzoli si gonfiano di passione, “ed ora Wolf ?”, mi dici con aria sommessa, “quando ti rivolgi a me chiamami padrone da ora in avanti”, ti rispondo senza guardarti ma accarezzando la tua figa bagnata come un ruscello di montagna in primavera quando riceve le acque dai monti dopo che la neve inizia a sciogliersi, ed anche tu lo fai, sospirando ad alta voce il piacere di sentire le mie dita accarezzare la tua figa bollente, “sei fradicia troia”, ti dico tirando fuori le mie dita dalla figa e leccandole, “tirami fuori il cazzo ora”, non aspettavi altro, ti giri verso di me, mi slacci la cintura sbottoni i mie jeans apri la patta dei miei pantaloni e me lo tiri fuori, grosso luccicante, duro ed eccitato, lo accarezzi come fosse un totem, “ora succhiamelo troia ma prima prendi il pennarello leccalo e mettilo per metà nel tuo culo”….
“Brava Angelica, mm succhiami per bene il cazzo, vediamo quanto davvero hai voglia di sentirlo pulsare nella tua bocca, siii cosi”, intanto per non incorrere in uno spiacevole incidente mentre grido ed anche perché voglio godermi per bene il tuo pompino mi fermo in una piazzola di servizio sulla tangenziale, di quelle usate spesso dai camionisti per fare pausa durante i loro lunghi viaggi. “dai troia tra un po' sborro e mi raccomando se mi fai sporcare i pantaloni ne pagherai le conseguenze siiiiii”, “si padrone”, mi rispondi con voce candida riprendendo poi a succhiarmi con più energia e da brava succhiacazzi mi fai venire nella tua bocca, senti i fiotti della mia sborra copiosi riempirti la bocca, il sapore dolce del mio nettare, intenso, ingoi tutto da brava scolaretta, succhiandomi fino all’ultima goccia, accarezzi con la lingua la mai cappella, ripulendola meticolosamente. “brava la mai puttanella, hai ripulito tutto per bene, non mi hai fatto sporcare i pantaloni, ma mi hai macchiato il sedile con la tua figa che sbava come una lumaca, adesso uscirai dall’auto e dovrai fare pipì nella piazzola per strada come la troia che sei”, Attonita imbarazzata mi guardi, i tuoi occhioni chiedono spaventati se davvero lo devi fare, ma il mio sguardo è imperturbabile, e cosi decidi di farlo.
Il parcheggio è semivuoto a quest’ora, a circa 20 metri da noi sono fermi due tir, hanno le tendine chiuse probabilmente stanno dormendo, cosi esci dall’auto lasciando lo sportello aperto, ti accovacci e come ti ho ordinato inizi a fare pipì, anche io esco dall’auto e vengo davanti a te sempre con il tuo cell in mano continuo a fare foto e video. “va bene cosi padrone?” mi dici lussuriosa mentre fai oscenamente pipì nuda in una piazzola di sosta per camionisti, intanto proseguo a riprenderti e faccio anche un giro panoramico con il cell nella piazzola, “ecco la troia della mia vicina di casa che piscia come una puttana per strada, nuda dopo avermi fatto un pompino con ingoio nella mia auto”, mentre le ultime gocce escono dalla tua figa, ti faccio rialzare, ti accarezzo i seni e cerco la mia bocca, opponi una strenua resistenza e subito le nostre lingue si intrecciano passionalmente, sento ancora il sapore della mia sborra nella tua bocca e la cosa mi eccita da pazzi, le mie mani frugano il tuo corpo, strizzo i tuoi seni pizzico i tuoi capezzoli, accarezzo la tua figa bagnata sia dalla pipì che dai tuoi umori che colano copiosi, “siediti in auto a gambe aperte adesso”, ordine repentino al quale tu ubbidisci subito, ti siedi vogliosa, senza dirti nulla apri le gambe poggiandone una per terra ed una sul cruscotto, affamato mi piego tra le tue gambe, con il pennarello gioco con la tua figa, ti penetro, lo faccio entrare tutto e poi lo tiro fuori, sussulti e gemi, sulla tua gamba sx scrito T R e sulla gamba dx I A la O la scrivo sopra il tuo monte di venere e poi inizio a leccartela, sento il calore della tua figa invadermi il volto, slappo le grandi labbra, le succhio passandoci la lingua lentamente, tintillo con le labbra la tua clitoride mentre le tue mani mi tirano i capelli, scatto qualche foto alla tua figa aperta per me, con la scritta T R O I A in bella evidenza, lappo voracemente la tua clitoride mentre ti infilo due dita nella vulva, “siiiiiii lecccamela, siissssiiii sono la tu troia siiiiid aiiiii porco siii padrone….”, intanto uno degli autisti dei tir deve essersi svegliato, ha aperto le tendine della cabina e si sta gustando in maniera sorpresa questa scena da film porno amatoriale, ti sento venire gemere ad alta voce mentre pervasa da un orgasmo indecente spingi la mia testa tra le tue gambe quasi a soffocarmi schizzandomi umori che quasi mi annegano di piacere, mi sollevo prendo fiato con il mento umido dei tuoi umori, ad occhi chiusi oscena a gambe aperte schizzi a ritmo alternato, il cervello in frantumi inarchi la schiena come fossi invasa da un demone di lussuria, intanto io ti scatto foto e faccio video, “ora voglio scoparti troia vieni qui”, ti inginocchi sul sedile dandomi il culo, poggi le mani sul mio sedile, senti l’aria calda accarezzare la tua intimità, è piacevole e perverso tutto questo, ti faccio leccare il pennarello, lo insalivi per bene, immagini sai già lo senti mentre te lo metto nel culo lasciando fuori solo la punta, ti scatto foto mentre con il cazzo duro schiaffeggio le tue chiappe bianche, e poi accarezzo con la cappella le tue grandi labbra che mi risucchiano dentro di te, e con un colpo secco lo faccio entrare tutto nella tua figa bollente fino a sbattere le palle quasi.
“ti sfondo troia, ti fotto”, “siii siisi sbattimi fammi male dai sbattimi padrone porco”, siamo come in trance no ci rendiamo conto di dove siamo e se qualcuno ci sta vedendo o meno, faccio ancora qualche foto e poi poggio il tuo cellulare sul cruscotto e afferrandoti per i fianchi inizio a sbatterti come un ossesso, slap slap slap il rumore delle nostre carni che si incontrano piacevolmente, mugoliamo entrambi come due maiali, oscenità senza senso mentre tu sei colpita da diversi orgasmi che mettono a rischio il tuo equilibrio fisico e mentale, “sborrrooooooooo”, vengo ancora una volta copioso dentro di te senti i fiotti che ti riempiono la figa, la tua figa che come una ventosa risucchia il mio cazzo e la mia anima, ti spacca il cervello l’ennesimo orgasmo e rimango immobile dietro di te.
“non vorrai sporcarmi il sedile troia vero? altrimenti sai che sarai punita, esci lentamente mettiti accovacciata e fai scivolare la sborra dalla figa cosi ti faccio delle foto”, ubbidiente a stento con le ginocchia che ti fanno male esci dall’auto ti accovacci cosi come ti ho richiesto a gambe aperte e mentre ti scatto foto fai colare la sborra dalla figa per terra, scivola per terra anche il pennarello che ti avevo messo nel culo e riprendo tutto eccitato, “puliscimi l’uccello troia”, ti ordino avvicinandomi a te, e tu solerte lo prendi in bocca semi moscio e mi succhi l’anima lasciandomi dinuovo la cappella pulita e lucida.
Gli autisti dei tir sono svegli si stanno godendo lo spettacolo, sicuramente si sono segati, ti guardo mi guardi, giri la testa verso di loro, i tuoi occhi mi dicono di no, ma taci aspetti le mie parole, “non muoverti resta cosi troia” ti ordino, e rimessomi il cazzo nei pantaloni vado verso i due. Mi vedi confabulare con loro, ci vedi ridere e prendere accordi, hai un groppo alla gola ma ti senti eccitata perversamente eccitata, poi ci vedi arrivare tutti e tre, sei li accovacciata, nuda in una piazzola di sosta. Arriviamo tutti e tre davanti a te, mi guardi con aria preoccupata ma dal tuo sguardo pervade un desiderio perverso, “allora ragazzi lei è la mia troia, ora vi spompinerà per bene, potete sborrare dove volete, ma per oggi vi farà solo godere con la bocca”, i due senza dire una parola tirano fuori i loro cazzi e subito si avvicinano a te, inizia a segare il primo mentre succhi il secondo, io faccio foto mentre tue cazzi sono vicino al tua bocca, guardi l’obiettivo tenendo i due uccelli nelle mani all’altezza del viso, succhi il primo e seghi il secondo e viceversa, ti impegni vedo le tue mascelle intente a succhiare, sei oscena, sei porno, sei troia e mentre il primo ti sborra in viso schizzando sulla tua guancia, sul tuo viso, e sulle labbra, l’altro si svuota sulle tue tette, li ripulisci entrambi mentre io continuo ad immortalare la scena zoomando sul tuo viso pieno di sborra.
Ripulita e rivestita rientriamo in auto per tornare al parcheggio del centro commerciale dove hai la tua auto. Scendiamo dalla mia, “questo è tuo Angelica, ti ridò il cellulare”, “grazie padrone”, “una cosa troia, se vuoi rivedermi ancora, se vuoi continuare a giocare con me ad essere la mia troia, devi pubblicare entro 10 giorni tutte le foto che ti ho fatto stamattina compresi i video, puoi censurare il volto logicamente, a te la scelta, se pubblichi tutto come ti ho detto ci sarà un seguito tra di noi, altrimenti vicini di casa come prima, buongiorno e buonasera e basta” riprendi il tuo cellulare, mi guardi, entri nella tua auto, hai il vestito macchiato di caffè, sei senza reggiseno e mutandine, hai due scritte sul corpo fatte con il pennarello con la scritta TROAI sia davanti che di dietro, hai fatto pompini a sconosciuti, un pompino a me in auto, ti ho fatta esibire come una troia, portata in giro nuda e scopata alla pecorina in una piazzola di sosta, ed ora devi pubblicare tutto sul LMO, “ok vedremo padrone hai detto che ho 10 giorni per farlo” e senza aggiungere altro metti in moto e vai via mentre io ti osservo con un ghigno al mio viso.