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La bottiglia non mente
by CpXexiib
Sono le 8:30 del mattino. Io e mia moglie Raffaella ci svegliamo lentamente, ancora avvolti dal tepore del letto. È un giorno di festa, il 26 dicembre, e abbiamo dormito più del previsto. La giornata è già tutta organizzata: dobbiamo passare del tempo con una coppia di amici, Daniele e Sofia.
Restiamo ancora qualche minuto abbracciati, le coperte tirate fin sotto il mento, godendoci quel calore pigro che solo il mattino sa regalare. Ma dobbiamo muoverci. Ci alziamo e andiamo in bagno per una doccia calda, di quelle che rimettono al mondo.
Raffaella si sfila subito i pantaloni del pigiama. Si piega leggermente, quel tanto che basta per farmi ammirare il suo sedere e il perizoma nero di pizzo che indossa. Sa benissimo cosa sta facendo. Se lo toglie con calma e si siede sul water. La guardo negli occhi, lei sorride: sa che mi ha già acceso.
Si rialza, si asciuga e lancia l’intimo nel cesto, come a segnare un punto. Poi si sfila lentamente la maglia del pigiama. È senza reggiseno. Il suo seno è pieno, morbido, caldo. I capezzoli sono già tesi. Io sono completamente preso, il desiderio mi attraversa senza lasciarmi scampo.
L’acqua intanto si è scaldata. Entriamo in doccia. Il vapore ci avvolge, la pelle si scalda subito. Senza dire nulla iniziamo a insaponarci a vicenda, le mani che scivolano, indugiano, cercano. L’eccitazione cresce veloce.
«Speriamo sia una giornata divertente» dice lei con un mezzo sorriso.
«Dipende da te» le rispondo.
Il tempo sotto l’acqua vola. Sento che è pronta, la percepisco in ogni movimento, in ogni respiro. Ma devo fermarmi.
«Siamo in ritardo, dobbiamo andare. Daniele e Sofia ci aspettano.»
Usciamo dalla doccia poco dopo. Raffaella è leggermente contrariata, lo capisco: avrebbe voluto di più. Ed è proprio per questo che mi fermo. Tenerla così, in sospeso, è parte del gioco.
Ci vestiamo. Io jeans e maglione grigio. Lei leggings di pelle e camicia. Non mi fa vedere cosa indossa sotto. Una piccola vendetta.
Passiamo dal bar per le brioche e poi arriviamo a casa dei nostri amici. Ci accolgono calorosamente. Sofia prepara il caffè, Daniele ci fa accomodare.
Sofia indossa leggings aderentissimi e una maglia corta, rossa, con una scollatura che cattura lo sguardo. Daniele è più sobrio. Fin dalla colazione si respira un’elettricità strana, sottile ma costante. Sofia continua ad aggiustarsi i pantaloni, Raffaella trova ogni scusa per mettersi in mostra. Gli sguardi si incrociano, le tensioni crescono.
A pranzo Daniele stappa un ottimo vino. Le ragazze bevono volentieri, un bicchiere dopo l’altro. Il vino scioglie le lingue e le inibizioni. I discorsi diventano sempre più espliciti. Io e Daniele ci capiamo senza parlare: è una giornata che va aiutata a decollare.
Dopo il caffè propongo un gioco: la bottiglia alcolica. O si beve uno shot molto forte, o si toglie un indumento.
All’inizio tutti bevono. Poi, al secondo giro, sono io a togliermi la maglietta. La bottiglia gira ancora: tocca a Sofia. Decide di sfilarsi i leggings. Il silenzio cala per un istante. Il suo corpo è uno schiaffo al desiderio.
Il gioco prosegue. Raffaella si toglie la maglia. Daniele fa lo stesso. Poi tocca a lei di nuovo: si sfila i leggings. Il perizoma rosso di pizzo lascia pochissimo all’immaginazione. Daniele resta senza fiato. Io pure.
Siamo ormai quasi tutti in mutande, eccitati in modo evidente. Raffaella preferisce bere per un giro, io invece decido di togliermi tutto. Lei e Sofia mi guardano senza nascondersi. Poi anche Daniele fa lo stesso.
Quando tocca a Sofia, si alza e sorride: «Basta bere». Si sfila l’ultimo velo. Subito dopo anche Raffaella fa la sua scelta.
Siamo nudi, tesi, carichi. Ci spostiamo sul divano. Le mani iniziano a esplorare, a prendersi libertà che fino a poche ore prima sembravano solo fantasie. Il tempo perde significato.
Rimaniamo lì per ore, abbandonati al piacere condiviso.
Il resto… resta un segreto.
