La cantina della trasgressione
by MirianaGesehen: 1522 Mal Kommentare 24 Date: 12-03-2021 Sprache:
Spesso le cantine dei vecchi palazzi del centro città risalenti agli inizi del 900 sono veri e propri labirinti di cunicoli e gallerie sotterranee,,, Capitò così per puro caso, che un collega, un ragazzo di giù con cui sono molto amico, dovendo assentarsi per un paio di settimane nel periodo di Agosto, mi lasciò le sue chiavi di casa non avendo nessun altra persona di fiducia a cui affidarle in quei giorni . Cose che possono capitare a tutti con motivazioni del tipo: mi bagni le piante ecc. ecc. Egli abitava allora nei pressi del centro, in un vecchio edificio che ovviamente, visto il periodo, era quasi disabitato, così per un paio di volte mi recai in casa sua x bagnargli la piante e controllare che fosse tutto in ordine. Oltre alle chiavi dell’appartamentino avevo a disposizione anche quelle della cantina e così un giorno incuriosito scesi a dare un’occhiata: una vecchia bici, un paio di sci, qualche bottiglia di vino, cibi in scatola e una moltitudine di cianfrusaglie, insomma le solite cose che si trovano in una qualsiasi cantina, ma ciò che mi colpì fu proprio l’atmosfera stessa di quel luogo che metteva uno strano senso di paura. Un vecchio ambiente umido appena rischiarato da una piccola lampadina da pochi watt, con un lungo corridoio a cui si accedeva attraverso una vecchia porta di legno in cima ad una una ripida scalinata; una specie di antro deserto e silenzioso che mi fece subito scattare l’idea e iniziai subito a preparare il mio piano di battaglia.
Piazzati i bambini dai nonni per una sera, approfittando di una passeggiata in centro chiesi a Miriana di accompagnarmi un attimo a casa del collega, così da non doverci andare apposta il giorno seguente, una volta là le chiesi di scendere in cantina con me, non fu cosa semplice, ma la sotto iniziai a stuzzicarla allungando un po’ le mani e baciandola appassionatamente; certo non fu facile convincerla a spogliarsi del tutto, lei non era affatto a suo agio, ma alla fine vedendo come la situazione alquanto insolita mi stava eccitando, acconsentì a spogliarsi restando completamente nuda. Mi fece venire rapidamente solo con una mano e con tanto di schizzata sul pavimento di cemento ammuffito, ma ciò che io desideravo di più era sostanzialmente vederla aggirarsi tutta nuda tra quelle vecchie mura fatte di mattoni umidi come se fosse la protagonista di un film horror a luci rosse in cui la bella eroina è tenuta prigioniera in un vecchio castello alla mercé di una setta maniaci pervertiti.
Naturalmente nella realtà c’era il rischio concreto di farsi sorprendere da qualche inquilino del palazzo, ma forte del fatto che avrei certamente sentito i passi sulle scale e la porta aprirsi, oltre al fatto che la casa era semivuota, la convinsi a lasciare il vestito nella cantina del mio amico (lasciata aperta per sicurezza) e a farsi una breve passeggiatina nel corridoio dove si fece anche fare tre foto istantanee con la mia vecchia Polaroid prima di rivestirsi. Vederla muoversi un po' impacciata e impaurita nei dintorni vestita solo dei suoi sandaletti era una cosa meravigliosa.
Per quella volta finì così, ma dopo qualche giorno la convinsi a ripetere l’esperienza, risultato: altre due o tre immagini da aggiungere alle prime (è sempre stata un po' restia a farsi fotografare in certe circostanze e con la poca luce che c'era la Polaroid non sempre faceva foto chiare). Quella volta dopo la breve gita in cantina tornammo in casa e lì, nel soggiorno del mio collega, ci scappò una bella sveltina con lei scopata sul tavolo davanti alle foto del mio amico e della sua ragazza che ci osservavano virtualmente attraverso il vetro della cornice. Allora prendeva la pillola, quindi le venni dentro liberamente prima di leccarla e farla godere oscenamente a sua volta mentre stava distesa tutta nuda sul tavolo dove altri avrebbero in seguito consumato i loro pasti; c'era un qualcosa di trasgressivo e sottilmente perverso in questo gesto.
Fu un’esperienza breve ma molto eccitante farlo così liberamente in casa d'altri e vedere Miriana gironzolare tutta nuda per le stanze della casa come un felino che vuole lasciare traccia del suo odore di femmina in calore.
Naturalmente non lasciai traccia dell’accaduto, chissà se il mio amico avesse potuto immaginare una cosa simile, io al suo posto avrei piazzato una telecamera di registrazione a circuito chiuso.
In seguito lui si trasferì e cambiò indirizzo, ma quando ci capita di passare di fronte a quella casa non posso fare a meno di ricordarmi di quella volta e stringo più forte la mano di mia moglie. FINE