Il nostro primo incontro
by KCViewed: 2146 times Comments 9 Date: 21-09-2021 Language:
Trovare una giornata fresca a metà Luglio non è facile. Ma quel giorno grazie ad un temporale rinfrescante, il caldo non si faceva sentire. O forse io e mia moglie non lo sentivamo perché rapiti mentalmente da quello che da li a poco avremmo vissuto.
Giorni e giorni passati, contatti, messaggi, mail, skype e finalmente arriva il giorno giusto. Noi a casa soli senza figli. Lui rientrato da una settimana di ferie.
Arriva. Vado incontro ad A. e lo faccio accomodare mentre mia moglie si presenta in tutta la sua forma: mini vestitino nero che mettono in risalto le sue forme e le sue curve, tacco vertiginoso e mini perizoma nero.
Dopo i saluti e le solite frasi di circostanza, A. nega anche il nostro invito a bere un caffè o un veloce aperitivo. A questo punto lei prende in mano la situazione e ci invita a seguirla al piano superiore. Lei avanti A. che la segue e io in fondo. Lui può ammirare tutte le sue curve e forse già da ora sbirciare sotto con quel vestitino che sale e scende ad ogni gradino. Arriviamo sopra e lei vuole slacciarci la camicia. Comincia così un lento ed inesorabile attimo molto eccitante che ci porta a me ed A. a stare già mezzi nudi. Lei ci ordina di sederci e come la più affermate delle professioniste comincia una lenta camminata lungo il corridoio mostrando la sua sinuosità e la sua carica erotica. Lei continua e noi siamo sempre più eccitati ma ancora con le mani in mano in attesa fino a quando lei prende un paio di autoreggenti nere che A. adora e chiede proprio a lui di indossarle. Vedo negli occhi di A. un lampo di eccitazione mista ad incredulità e mentre lei si siede davanti a lui, io mi metto dietro. A. comincia con il toglierle le scarpe e inevitabilmente apre le gambe di un vestitino che ormai copre proprio solo le parti minime, lasciando intravedere negli occhi del nostro complice uno spettacolo paradisiaco. Io dietro che mi gusto la scena mentre le sfioro delicatamente le tette e piano piano comincio a spogliarmi lentamente, senza farmi accorgere dai due che ormai sono intenti in un lavoro di calze e scarpe con sobbalzi ad ogni accavallamento.
A questo punto lei è pronta per sfilare ancora davanti a noi e farci vivere ancora momenti incredibili. Noi questa volta non abbiamo più le mani in mano. Ma ormai presi dall’eccitazione siamo davanti a lei alle prese con il nostro cazzo. Quindi lei decide di lasciarsi per qualche secondo ed esce con un altro mini vestitino ancora più “indecente” del primo. Pazzesco. A questo punto dopo la solita sfilata per mostrarci quando questo secondo abito mettesse in risalto tutto il suo erotismo, si avvicina, si inginocchia e stando in appoggio sui tacchi e con le gambe spalancate, ce lo prende in mano e comincia a masturbarci poderosamente. Quindi sono io a proporre una cosa. Chiedo ad A. se non le dispiacesse di levare le mutandine (veramente mini) alla consorte. Ancora una volta leggo nei suoi occhi un misto di incredulità alla richiesta, eccitazione, stupore e voglia matta di farlo. Neanche il tempo di rispondere e lei è già in piedi davanti a lui pronta a farsi sfilare per capo di abbigliamento che poco copre un filo di pelo saggiamente depilato. Anche A. è assolutamente d’accordo che quella depilatura così sfacciatamente “teen”.
Lei riprende a masturbarci e poco dopo ci invita a seguirla ma… ecco ancora una mia richiesta. Le dico di avvicinarsi, le tolgo il vestitino lasciandola in autoreggenti nere e tacco 15 e le chiedo di sfilare ancora una volta per la casa tutta nuda mentre noi continuiamo a segarci avidamente alla visione di tanta bellezza e sensualità.
Alla fine dobbiamo ubbidire. La seguiamo. Le si sdraia sul letto proponendoci di leccarle la figa (io) e di leccarle le tette (lui). Ma prima… ancora una mia richiesta. Le chiedo di girarsi alla pecorina. Lei obbedisce in men che non si dica e ci mostra una visione a dir poco paradisiaca con una evidente approvazione anche del nostro amico.
A questo punto proprio non possiamo tirarci indietro ai nostri doveri. Io mi metto davanti a lei e comincio a baciarla e leccarla e lui si mette al suo fianco e comincia a giocare con i suoi capezzoli e affondare la lingua nelle tette mentre lei è impegnata a prenderglielo in mano e cominciare una delle sue proverbiali seghe. Dopo qualche minuto chiede il cambio. E questa volta quello che rimane di stucco sono io. Non ne avevamo parlato… o meglio… lei aveva detto che non lo avrebbe fatto… e invece. Le donne!!! Lui comincia ad assaporare tutta la sua fragranza. Lo vedo che affonda tra le sue gambe in un’estasi di eccitazione e ancora incredulità di quello che stava capitando. Mentre lui è impegnato in quello che fino a pochi secondi prima, era il mio “dovere”, lei mi prende in bocca il cazzo cominciando un favoloso pompino. Ma evidentemente ancora non basta. Chiede ancora il cambio e torniamo nella “formazione” iniziale. Passano pochi istanti e lei si lascia andare ad un orgasmo fantastico, urlando, gemendo e contorcendosi solo come una donna presa da infinito piacere può fare.
A questo punto tocca a lui. A. aveva sempre parlato della sua eccitazione per i piedi, per i tacchi, per le calze. A questo punto lui comincia a segarsi con i piedi di mia moglie. Si struscia sulle calze, infila il cazzo tra piede e scarpa, dentro le autoreggenti, gioca insomma con il suo cazzo e le scarpe, le calze, i piedi mentre non smette un attimo di segarsi fino ad arrivare ad una poderosa schizzata di calda crema bianca sui suoi piedi preceduti da un gemito godurioso.
A questo punto è il mio turno. Lei non ha mai smesso mai di segarmi e spompinarmi durante i giochi di lui. Ma mentre lui si riprende, io la prendo a pecorina e comincio un incessante quanto eccitante movimento che da li a poco mi porta anche a me a riempirle il suo tondo culo di caldo sperma.
Ormai il gioco è fatto. Rimane solo la sistemazione e i soliti saluti. Nella speranza di poter ripetere quanto prima.