Come ho iniziato parte 9
by PornoGiuliaGesehen: 605 Mal Kommentare 13 Date: 15-09-2023 Sprache:
Per due settimane tutte le notti servivo ai tavoli dello
STRIPTEASE
tra palpate di culo , di tette e richieste di table dance che dovevo rifiutare , non avevo ancora il permesso .
Elèna oramai mi aveva spiegato tutto ciò che c'era da sapere , e fremevo per iniziare anche perché erano tanti i soldi che perdevo , senza esagerare erano tra le 5 e 10 richieste a sera.
Il sabato e la domenica anche di più perché con l'esibizione delle pornostar i clienti triplicavano .
Nomi come Eva Orlowsky
Luana Borgia, Venere
Bianca , la Henger e tante altre passavano da noi per esibirsi e io ero colpita dal loro modo di essere donna.
La mia coinquilina faceva spettacoli tutte le sere e la vedevo spogliarsi masturbarsi con ogni oggetto possibile e invitare il pubblico sul palco per farli impazzire sbavare ed essere docili cagnolini nelle sue mani e un giorno lo avrei voluto fare anch'io.
Ognitanto quando venivo brancata dal cliente più esuberante mi trovavo qualche 5 o 10 € nelle mutandine per soffermarmi in braccio e
ignorare qualche mano audace ... infondo era buio .
La mia occasione arrivò di sabato una ragazza dei privé era ko e non c'erano sostituite .
Gennaro mi chiamó in ufficio , voleva sapere se me la sentivo , non avrei più girato col vassoio dovevo girare per i divanetti e buttarmi sui clienti di proposito e farmi pagare da bere e convincerli a farmi invitare nel privé.
Si cazzo ero pronta eccome scelsi un perizoma blu con un gonnellino di tulle e il reggiseno e scarpe in plexiglas sempre blu.
Ero tesa come la corda di un violino e mentre uscivo dal camerino, Elèna mi prese per mano e mi disse che ero pronta dovevo solo stare calma .
Passando per il locale le soliite palpate e le richieste di salire ma questa volta potevo dire che se mi volevano in privato potevano acquistare il biglietto alla cassa e nel giro di pochi minuti mi trovai il primo cliente anzi erano tre ma ovviamente seguii l'ordine di arrivo .
Il primo era un uomo sui 40 anni che mi rivelò di avermi puntata già da settimane , presi la ricevuta di pagamento e lo portai su per la scala che tante volte avevo visto fare alle ragazze.
Spostando la tendina di perline entrai seguita da lui .
Ero obbliata a spiegare le regole ogni volta che iniziavo una table dance , io potevo toccare lui ma lui non poteva toccare me, che lo spettacolo durava 15 minuti.
Dopo i complimenti che mi sviolinó il mio primo cliente lo feci sedere sul divanetto , il cuore mi pompava nel petto a mille poi slaii sul tavolo e iniziai a muovermi a ritmo di musica mi accarezzavo ,ora il seno ora il culo , senza mai staccare gli occhi di dosso al cliente che sembrava gradire .
Elèna mi aveva consigliato di non restare subito nuda o 15 minuti sarebbero stati molto lunghi da far passare , in base ai brani avevo calcolato un 4/5 ?minuti in cui gli ero salita a cavalcioni gli avevo messo il seno in faccia e mi ero strusciata sul suo cazzo sentendolo crescere nei pantaloni e sempre in braccio a lui mi ero slacciata il reggiseno lanciandolo via.
Fu allora che sentii le sue mani sulle tette ,io lo guardai con malizia e gli dissi che se non si fermava dovevo interrompere lo show, lui mi disse sei troppo figa non resisto ma fui irremovibile e alzandomi dissi che andavo via .
Subito si scusó pregandomi di continuare ,e salendo nuovamente sul tavolo ripresi a danzare giocando ora coi seni scoperti ,per poi sdraiarmi sul tavolo e facendolo avvicinare gli dissi di sfilare il perizoma .
Non si fece ripetere la cosa e afferrando il mio slip e tirandolo verso di lui se lo ritrovò in mano e lo annusó.
Io da sdraiata sollevai le gambe tese e le spalancai lasciando vedere tutto quello per cui il porco aveva pagato poi di nuovo in piedi dando le spalle al poveretto che sbavava aprii le gambe e scesi a stringermi le caviglie per deliziarlo col secondo lato, infine con una mano salivo accarezzando l'interno coscia arrivando alla mia patata , volevo infilarci due dita ma la guardia da dietro la tenda disse tempo scaduto.
Ricomponendomi salutai il mio primo cliente che brontolava perché voleva ancora un minuto e gli dissi che se voleva poteva prenotarmi ancora , ma quella sera non tornò , invece scendendo le scale trovai già il secondo che mi aspettava col suo prezioso tagliando.