STORY TITLE: “Valeria 55: da casalinga repressa a troia del personal trainer” 
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“Valeria 55: da casalinga repressa a troia del personal trainer”

by Allforher
Viewed: 787 times Comments 4 Date: 10-12-2025 Language: Language

Valeria aveva 55 anni, ma il suo corpo raccontava un’altra storia. Curve ancora sode, seni pesanti che tendevano le magliette troppo aderenti, un culo che riempiva i leggings come se li avessero cuciti addosso. Faceva la casalinga da vent’anni, puliva, cucinava, portava a spasso quel cazzo di cane, cresceva due figli già grandi che la trattavano come un bancomat con le tette. E suo marito? Un relitto di 58 anni, pancia da birra che gli arrivava alle ginocchia, sigaretta sempre in bocca, cazzo moscio da anni. Quando provava a toccarla, puzzava di fumo stantio e sudore vecchio, e dopo due minuti russava già sul divano. Valeria passava le giornate con la figa in fiamme, si masturbava di nascosto nel bagno guardando video di stalloni giovani, si infilava le dita fino a farsi male, ma non bastava più.
Una mattina di maggio entra in palestra, capelli raccolti, occhi da gatta in calore. Io la vedo subito. La metto sul tapis, le correggo la postura, le sfioro la schiena bassa con le dita. Lei trema. Dopo dieci minuti già ansima più per me che per lo sforzo.
«Rilassati, Vale… respira con me.»
Lei si morde il labbro. «È che… è da tanto che nessuno mi tocca così.»
Le settimane successive sono un lento incendio. Le faccio fare gli squat tenendole i fianchi, le premo il pacco contro il culo mentre lei si abbassa, e sento che è già bagnata attraverso i leggings. Lei ride nervosa, si gira, mi guarda la bocca. Una volta, nello spogliatoio deserto, le infilo una mano sotto la felpa sportiva e le strizzo un seno. Il capezzolo è duro come un chiodo. Lei geme, mi afferra il cazzo da sopra i pantaloni.
«Portami via di qui» sussurra. «Subito.»
Quel pomeriggio il marito era al bar con gli amici, i figli all’università, il cane chiuso in cucina. La porto a casa mia, a due isolati dalla palestra. Appena chiudo la porta la sbatto contro il muro. Le strappo la maglietta, i seni escono fuori come due meloni maturi, capezzoli scuri e gonfi. Le mordo forte, lei urla di piacere.
«Cristo, sì… mordimi, fammi male… è una vita che sogno uno così.»
Le abbasso i leggings, non porta nemmeno le mutande. La figa è rasata , già aperta e luccicante. Le infilo due dita dentro senza preavviso, è bollente, si contrae subito.
«Sei una troia repressa, eh?» le dico all’orecchio.
«Sono una troia e basta» risponde, mi slaccia i pantaloni e mi prende in bocca come se stesse morendo di fame.
Mi succhia con una foga disperata, saliva che cola, gola profonda, conati che non la fermano. Le afferro i capelli, glielo sbattevo in bocca fino a farle lacrimare gli occhi. Poi la giro, la piego sul divano, le apro quel culo sodo da casalinga insoddisfatta e glielo infilo tutto in un colpo solo. Urla, si aggrappa ai cuscini.
«Più forte… cazzo, sfondami… mio marito non me l’ha più messo dentro da due anni…»
La scopo come un animale. Le tiro i capelli, le schiaffeggio le tette che ballano, le infilo un dito nel culo mentre pompo. Lei viene una, due, tre volte, urla così forte che temo i vicini. Si contrae intorno al mio cazzo come una ragazzina, mi bagna le palle di sborra femminile.
«Riempimi… ti prego, voglio sentirtelo dentro…»
Non me lo faccio dire due volte. Le vengo dentro con un ruggito, la riempio fino a farla traboccare, il seme che le cola sulle cosce mentre ancora trema.
Dopo restiamo lì, sudati, appiccicati. Lei mi accarezza il petto, ride piano, quasi piange.
«Domani alla stessa ora?» chiede con la voce rotta.
«Porta il culo in palestra alle sei» le dico, le strizzo una tetta. «E non mettere le mutande.»
Da allora è diventata la mia puttana personale. Ogni volta che il marito si addormenta ubriaco sul divano, lei scappa da me. Si presenta con il rossetto sbavato, la gonna corta, la figa già pronta. La scopo sul tavolo della cucina, sul pavimento, contro la finestra con le tende aperte. Una volta l’ho fatta venire così forte che ha pisciato sul mio cazzo, si è vergognata come una ragazzina, poi mi ha supplicato di rifarlo.
Valeria, 55 anni, madre di due figli, padrona di un cane del cazzo, moglie di un impotente.
Adesso è solo la mia troia affamata che vive per sentirsi scopare come si deve. E io non ho nessuna intenzione di smettere.

ADDED 4 COMMENTS:
  • avatar pinkopallo Storia interessante e un bello spaccato di vita vissuta, c'è chi a malapena apprezza e chi invece (giustamente) apprezza molto ... Sono contento per Valeria che abbia ritrovato nuovi stimoli e bravo tu a capirla e a soddisfarla

    11-12-2025 12:35:46

  • avatar katyandjo ho sbagliato mestiere!....

    11-12-2025 09:16:35

  • avatar Francyesca Anche io ho trovato un padrone nel mio massaggiatore

    11-12-2025 07:33:00

  • avatar Leccatore456 Racconto e situazione molto intrigante!

    11-12-2025 03:44:41






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