Carsex notturno fast-food h24
by MarioManuelaViewed: 666 times Comments 5 Date: 28-07-2021 Language:
Una notte di estate con le finestre aperte in cui è impossibile prendere sonno, c’è sempre qualcosa che ti disturba, un tuo animale per casa che soffre il caldo, una macchina rumorosa fuori, macchinari agricoli, musiche lontane. Tutte cose cui dovresti essere abituato, ma che invece, per motivi inspiegabili, quella notte non ti danno pace. Il fatto divertente è che sei a letto senza nessun pensiero malizioso, ma dopo l’ennesimo giro per casa, rientro nel talamo nuziale, e quando alzo il lenzuolo per infilarmici sotto vedo mia moglie alla luce lunare con la sua sottoveste nera cortissima, si è alzata nel sonno scoprendole il culetto perfetto. Apprezzo, ma è tardi e mi riprometto di divertirci l’indomani, con comodo, sapendo quanto lei ami pochissimo essere svegliata in piena notte.
Finalmente il sonno mi riprende in pieno, ma qualcosa si è mosso e in sogno continuano a scorrermi davanti immagini incredibili, è un affollarsi di eventi, come uno spettatore mi vedo che la accompagno da un uomo, vedo lei che si siede su un divano assieme a lui mentre io mi siedo in una poltrona di fronte. Poi l’uomo, un bel ragazzo, inizia a farle cadere le spalline della sottoveste nera e la bacia sulle spalle, mi sento eccitato sempre di più mentre lei mi guarda rossa in viso. Vedo il ragazzo scoprirle i seni e succhiarle i capezzoli mentre lei geme forte, poi la mia amata moglie apre i pantaloni all’altro uomo e glielo prende in mano, si abbassa e glielo succhia. Dopo un poco di lavoro di bocca lui la stende sul divano, le sale sopra, e mentre mi guarda glielo infila dentro iniziando a scoparsela, l’ultima clip del sogno è la mia Manuela che viene con un fremito fortissimo e mi risveglio con il mio membro in mano e la mano di moglie sul mio inguine.
Mi rendo conto che è stato solo un sogno, per quanto eccitante, dall’ultima volta del carsex è passato tanto tempo e non ne abbiamo più parlato, anche se mi bastava il ricordo per eccitarmi, “quanto sarebbe bello ripetere qualcosa del genere” penso. A dire il vero glielo avevo proposto, ma poi con tutte le restrizioni ai movimenti tutto si era perso nel tempo. Manuela apre un occhio e mi guarda, “Cosa succede? Stai male?”
“No, no, amore, riposati, solo un sogno”
“Hai avuto un incubo? Adesso passa, vuoi che ti porto qualcosa da bere?”
“No, grazie, a dire il vero non era un incubo”, le rispondo calandomi i pantaloncini del pigiama e mostrandole una vigorosa erezione, “è stato un sogno, bellissimo”
Manuela mi fissa stranita, “Ma tu di notte sogni queste cose?”
“Di solito no magari, ma stanotte, sì, è che adesso non riesco più a prendere sonno”
La lingua di mia moglie si insinua tra le mie labbra mentre la sua mano mi afferra il pene e inizia a masturbarmelo, “Vediamo se risolviamo la cosa…”
Non ci mette molto a dire il vero, in questo è bravissima. Ma resto insoddisfatto, e continuo a muovermi nel letto mentre lei cerca di prendere sonno, “Cosa c’è ancora?”, mi chiede.
“Sei stata fantastica come al solito, ma il sogno era così reale che non riesco a liberarmene”
“Vuoi raccontarmelo?”
“Oramai siamo svegli, e se giocassimo?”
“Adesso?”
“Dai”
Ci vestimmo, le feci indossare una minigonna molto corta di jeans con un top in linea sempre denim, l’idea si era già fatta nella mia mente. Sapevo che un mio amico era stato assunto in quella grande catena di fast food che ha servizio 24h, era anche capitato che Luca avesse visto alcune foto di Manuela e mi avesse detto che ero un uomo fortunato ad avere una donna così attraente. Partimmo con l’auto per la città deserta, la radio faceva da sottofondo mentre il battito aumentava e la mia mano destra accarezzava le cosce di mia moglie, ancora ignara del gioco che avevo in mente, almeno nel dettaglio. Le avevo detto che avevo voglia di farlo in auto come una volta, con aria innocente, e che potevamo andare in un parcheggio custodito per essere al sicuro.
Arrivati al fast food mi avvicino allo sportello e Luca mi riconosce subito, “Ciao, cosa fate qui a quest’ora?”, mi chiede incuriosito, mi accorgo che sbircia dentro l’auto.
“Eravamo fuori, volevamo qualcosa da mangiare, si può fare?”
“Certo, cosa volete?”
“Aspetta, amore, vai a scegliere qualcosa da mangiare mentre io parcheggio qui dietro”. Manuela mi fissa: “Devo andare a scegliere io?”, mi chiede un poco stupita.
“Sì, sì, prendi quello che vuoi, io parcheggio qui dietro dove ci sono i tavolini e ti aspetto intanto”
Mia moglie scende dall’automobile e si dirige verso lo sportello dove l’aspetta Luca, vedo come la fissa, e noto anche che nel parcheggio di fronte, quello per i tir, ci sono 34 camionisti che fumano e vedono mia moglie andare camminare con la sua minigonna cortissima e i tacchi (non i 12 da serata, ma comunque degli 8 molto sexy). Noto come si diano di gomito e commentino vedendo una vestita così fuori a quell’ora e pensare come l’avranno definita mi eccita ancora di più. Comunque mi sposto dietro il locale nei posti riservati alle auto a fianco dei tavolini, a quell’ora era tutto deserto, sotto la luce dei lampioni del fast food. Passano alcuni minuti e Manuela gira l’angolo, apre la portiera e mentre si siede mi dice: “Bella idea farmi uscire così di notte, c’erano dei camionisti nel parcheggio dall’altra parte della strada che mi hanno fischiato dietro, immagino cosa avranno pensato…”.
“Sei stupenda e sexy”, le rispondo mentre mi piego verso di lei baciandole il collo, “avranno pensato che sei una bagascia d’alto bordo”
“Che meraviglia, non vedevo l’ora”, abbozza con un sorriso mentre la mia mano le si infila sotto la gonna.
“Che fai? Fra poco arriva il tuo amico con la roba da mangiare”, obietta mentre le strappo un piccolo gemito quando le mie dita raggiungono il suo sesso umido.
“Ci vorrà, un poco, divertiamoci”, insisto infilandomi sotto di lei.
Ci baciamo con passione, la situazione è intrigante, ma tranquilla, posto illuminato, nessuno in giro, lei tira su la gonna stretta sui fianchi e si strofina sul mio pacco mentre le abbasso le spalline mettendo a nudo i seni e, come adoro, le succhio i capezzoli
“Sei meravigliosa”, ansimo mentre le tocco la pelle.
“E tu sei un maiale, mi porti qui come una di quelle”, geme mentre mi slaccia i bottoni della camicia.
“Mi piace pensare che sei una di quelle, la mia bagascia personale”
“Quei camionisti mi hanno spogliato con gli occhi, lo avranno pensato di sicuro”
“Ti avrei fatto scopare senza ritegno da tutti loro”
“Mhhhh tu sei pazzo”, mugola, “dai, scopami, sono la tua puttana”
Tiro fuori il cazzo e lei se lo infila dentro calandosi sopra a smorzacandela, “Cavolo, quanto è grosso stasera, cosa è successo?”.
“Sei tu…”
“Merda!”
“Cosa succede?”
“C’è il tuo amico che ci guarda”
Mi giro e vedo Luca con il vassoio e la roba ordinata immobile davanti al finestrino che ci guarda, io lo fisso negli occhi mentre infilo un dito in bocca a Manuela che me lo succhia avidamente.
“Non ti preoccupare amore, è un amico, non ti fermare ti prego”
“Mhhh”, è la sua unica risposta, intanto il suo movimento si fa sempre più intenso man mano che l’adrenalina sale e l’eccitazione aumenta sempre di più. Io non resisto, apro del tutto il finestrino e metto la mano fuori sulla patta di Luca che comprende al volo e tira fuori il cazzo. E’ lungo e duro, tutto dedicato a mia moglie. Mentre il ritmo della nostra scopata è forsennato tolgo il dito dalla bocca di Manuela e le spingo dolcemente le labbra verso il pene di Luca.
“Sei fuori?”, mormora con un ansito, “davvero lo vuoi?”, mi sussurra in un orecchio.
Non rispondo me le avvicino la testa a lui, lei non si ferma nello scoparmi, ma inizia a leccare il glande di Luca, poi lo prende in mano e glielo succhia con devozione. Io a vedere mia moglie per la prima volta con un altro cazzo in bocca impazzisco letteralmente.
Veniamo tutti e tre contemporaneamente, Manuela si toglie il membro di Luca dalla bocca appena in tempo e lui le viene sul petto. Restiamo sfiniti e soddisfatti a guardarci, con un filo di imbarazzo, ma sorridenti. Luca è il più a disagio, “Vi lascio il vassoio sul tavolo”, dice mentre si richiude i pantaloni dirigendosi in fretta verso il suo posto di lavoro. Noi ci ripuliamo con delle salviette umidificate, “Cosa cazzo hai da ridere?”, mi rimbrotta la mia dolce metà.
“Sei stata fantastica, unica, ti amo alla follia”, le rispondo mentre la bacio a lungo.
Usciamo e ci gustiamo patatine fritte, gelato, birra, poi io vado a pagare il conto.
“Non ti preoccupare”, mi dice Luca, “stasera offre la casa, spero sia stato tutto di vostro gradimento”, vedo che evita di incrociare il mio sguardo.
“Perfetto direi, tutto è stato assolutamente perfetto”, gli rispondo sorridendo dandogli un buffetto, “spero che anche tu sia stato soddisfatto”.
“Se vorrete tornare penso che mi troverete qui ancora per parecchio tempo”, mi dice sorridendomi, stavolta mi fissa in tralice.
“Vuole dire che quest’altra volta assaggeremo qualcosa d’altro dal menu magari”