STORY TITLE: La Signora dai capelli Neri cap.2 
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La Signora dai capelli Neri cap.2 USA language


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La Signora dai capelli Neri cap.2

by corteggiocoppia
Viewed: 200 times Comments 7 Date: 19-01-2025 Language: Language

La signora dai capelli neri cap.2

Nei giorni a venire non la rividi; cercai di salire sempre nella stessa carrozza della metro e sopratutto di mettermi quanto più vicino alla porta d'ingresso per essere visibile alla fermata.
Pensai che se mi avesse visto e fosse salita apposta, sarebbe stato un segnale per me.
Mi chiesi mille volte se era un gioco che lei amava fare o era stato un caso, se ero l'unico o ce ne fossero altri.
Ebbene lo ammetto, quella normalissima donna così lontana dallo stereotipo di femme fatale a cui sono abituato nel gioco, stava scopandomi la testa.
Il Giovedì la vidi, finalmente di passaggio ma salì in una carrozza diversa perché chiaramente la mia era molto distante da dove era ferma lei in banchina.
Il lunedì dopo, era una settimana che mi posizionavo in modo da prendere sempre la stessa (non che non avessi più una vita mia, si intende anzi, però ritenevo questa piacevole abitudine alla stregua del gioco che propongo e vivo su questo sito), la vidi salire, mi guardò e mi parve avesse di sottecchi bozzato un sorriso.
Era ben vestita pantaloni palazzo grigio fumo ed una maglietta girocollo nera con spolverino (iniziava a cambiare la temperatura, al mattino, anche se poi era caldo durante il giorno).
Io? Il mio solito completo e cravatta, uno dei tanti che ho, nemmeno ricordo quale indossassi ma non poteva che essere o grigio o blu (sono quasi monocromatico cravatta esclusa).
Si posizionò quasi con autorità al mio fianco facendomi assaporare il suo ormai inconfondibile odore e, alla fermata successiva, con l'aumeto ulteriore della calca, mi si pose davanti. Si aggiustò in modo inequivocabile per avere il mio cazzo al centro delle natiche (se fosse stato posto in modo centrale rispetto al pube... non lo era causa slip).
Fu bello lo stesso, si indurì senza chiedere il permesso e lei stavolta aiutò il sussulto delle rotaie con un movimento ondulatorio cercandolo con colpettini non certo addebitabili alla metro... perché in cristallino controtempo.
Mi eccitai tanto e decisi che dovevo approfondire; volevo conoscerla ma era di spalle e non si rivolge la parola ad una persona di spalle; quindi sponstandomi leggermente a lato (errore imperdonabile che mi fece perdere tantissimo tempo) le dissi:

mi scusi Signora

.
Solo queste parole, mi guardò, il suo volto era deluso smarrito, incredulo. Provai a biascicare quasi come un sussurro un:

piacere mi chia...

ma lei abbassò subito lo sguardo e voltandolo alla sua destra lo distolse dal mio non dandomi il modo di finire la frase.
Arrivò la sua fermata e scese; ebbi la sensazione netta che lo facesse a testa bassa.
Nei tre giorni a venire non la vidi, poi il giovedì successivo salì sulla mia stessa solita carrozza ma non si avvicinò.
Così fece il lunedì ancora seguente.
Lei aveva compreso che io, per lei, prendevo sempre la stessa carrozza ed io che prendevamo la metro alla stessa ora solo il Giovedì e il Lunedì. Chissà come mai mi chiedevo...(un lavoro parttime? turni? Boh)
Pensai che forse l'avevo delusa e il solo gioco che voleva fare era quello dello strusciamento ed in silenzio o peggio mi ero preso un abbaglio gigantesco.
Bene se era questo così sarebbe stato, in 20 anni di questo gioco ne ho viste di cotte e crude.
Quello che mi impensieriva era che la signora non è (o almeno non lo è stata fino alla scorsa settimana, una persona conosciuta tramite il

gioco

mi sbagliavo ma è oggetto del prossimo racconto); quindi ebbi anche mille pensieri negativi (chi era? perché io? sono piacente ed elegante, si ne sono consapevole, ma tra una 30enne, ed un quasi 50enne cmq ne passa), insomma un po di paura ma il mio cazzo era duro e dritto al solo pensiero di lei, come la lancia di un oplita macedone, e noi maschi, si sa, abbiamo un solo neurone che quando sta dalle parti basse abbandona a se stesse quelle in alto. Divago troppo.
Il Giovedì successivo, era una giornata di sole come di una estate ritornata e che non accennava a finire, ero intenzionato a riprendere e malgrado le paure (per la prima volta avevo indossato sotto un completo che mi calzava un po largo, i boxer) dovevo capire se quel giochino così chiaro era terminato per sempre oppure avevo un'altra possibilità, se si lo accettavo, come lo accetto, alle sue condizioni (perché mi eccita da impazzire).
Alla sua fermata lei entrò in carrozza mi era vicina ma non proprio attaccata, indossava un abito color prugna con gonna al ginocchio e scarpe nere décolleté con tacco comodo sopra una giacchina nera corta, stava bene anche se i colori non erano il massimo per il suo incarnato chiaro a dispetto del colore nero dei capelli (non credo siano tinti).
Una signora...immediatamente vicina a me si spostò perché vide un tizio alzarsi in vista della fermata, successiva e forse ne avrebbe voluto occupare il posto, preso prontamente da un altro, più lesto, più giovane, più vicino.
Questo mi diede la possibilità di avvicinarmi a lei che mi guardò ed abbassò gli occhi.
Era di fianco ma stavolta... indossavo i boxer e alla ripartenza lei, lo sentì; non si spostò per darmi il posteriore come la precedente (pensai che forse ancora non si fidava di una mianulteriore scivolata), non mi aiutò quindi, ma trascorremmo tutta la tratta comune il, davvero tutto il tempo, azzeccati l'uno all'altra e stavolta lei ebbe sicuramente modo di sentire nettamente e senza fronzoli: durezza, consistenza e lunghezza del mio, tanto maltrattato amichetto.
Alla sua solita fermata, mi guardò con uno sguardo a cui non seppi far corrispondere sue sensazioni o messaggi, e scese, guardai in basso ed il bozzo era davvero evidente.
Non sono un molestatore da luoghi pubblici e non lo sarò mai, ebbi vergogna e paura di essere scoperto ma stavo vivendo una situazione onirica ed oggi so consenziente anzi ricercata.
Il gioco era iniziato e tutt'ora dura...
ho da raccontare moltissimo ma voglio sapere da voi se ne vale la pena.
Soprattutto la coppia, si la coppia perché ora so che è così...anche se ad oggi non ho mai parlato con lei, mi deve autorizzare a continuare (anche senza menzionarla).

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