STORY TITLE: Una cena in Liguria 
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Una cena in Liguria

by francescaeme
Viewed: 302 times Comments 5 Date: 29-11-2025 Language: Language

Un sabato piovoso in Liguria è il peggio che si possa desiderare.

Ad Albenga c'è un multisala, possiamo andare a cenare ad Alassio o Laigueglia e poi goderci un film

le proposi.
Mentre pranzavamo, col cellulare osservavamo i titoli in programmazione e ragionando su ognuno, non ne trovavamo nessuno che ci entusiasmava.

Forse questo

disse S, nominando un titolo.
Una voce ci raggiunse:

Dubito che avrà molto successo. L'ho visto ieri e mi ha deluso.

Un nostro vicino di tavolo, tra i 50 e i 60, si intromise con aria gentile. Aveva i capelli quasi tutti bianchi su una corporatura ancora aitante. Era seduto, ma si capiva che la sua altezza era comunque oltre la media. Forse la capigliatura canuta gli dava più anni di quelli che probabilmente aveva.
Lo ringraziammo per l'informazione e come spesso succede, continuammo a scambiare qualche parola tra un boccone e l'altro.
Terminati i dessert, stavamo valutando di ordinare i caffè, quando il vicino di tavolo osservò:

I caffè dei ristoranti, spesso, non fanno onore alla qualità delle cucine e questo dove siamo e che frequento spesso, non fa eccezione

quindi, dopo una pausa, propose:

Potrei offrirvelo a casa mia. Abito poco distante, nella piazzetta qui accanto

.
Visitare un appartamento accanto al mare ci incuriosiva. Era plausibile, però, che l'uomo sperasse in qualcosa di più che altre conversazioni davanti a un caffè. Inoltre, durante la cena, non aveva cercato di dissimulare occhiate prolungate sul corpo di mia moglie.
Stavo per aprire bocca e declinare l'invito, quando S mi precedette.

Veniamo a patto che il caffè sia rigorosamente preparato con la moka. Detesto quello fatto con le capsule

.
All'uomo si illuminó il viso. Non solo era un antiquario come ci aveva già detto durante la cena, ma era un appassionato di testimonianze del e sul caffè.
Mentre ci spiegava la storia delle varie caffettiere, ci trovammo davanti a un portone. Saliti i tre piani scale, eccoci dentro un vastissimo appartamento.
La parte prospiciente il mare, era vastissima. Evidentemente erano state abbattute le tramezze per formare un unico locale. Dalla parte opposta, erano collocati i locali del bagno, della camera da letto e la cucina.
Andammo in cucina proseguendo a chiacchierare mentre Aldo, così si chiamava, preparava la moka da mettere sul fornello.
Il caffè, infatti e come promesso, risultò ottimo.
Tornati nel salone ci accomodammo sui due divani. Proseguimmo a chiacchierare finché, come spesso accade, Vittorio fece una battuta a doppio senso, ma scusandosi subito dopo.

Se a 60 anni mi dovessi offendere per una battuta, sarei da ricovero in una residenza protetta

lo tranquillizzò ridendo, mia moglie.

Accidenti, pensavo di essere stato uno sciocco a fare una battuta in doppio senso e invece scopro di essere stato ancora più imbecille a scusarmi


Perché?


Ora come faccio a provarci?


Dopo aver riso tutti quanti, provai a vedere se mia moglie era intrigata da un'eventuale trasgressione oppure no.
Mi avvicinai a lei e la baciai sulla bocca aprendo poi le labbra, muto invito a proseguire con un bacio alla francese, intrecciando le nostre lingue.
Pare una cosa normale tra marito e moglie, ma rifletteteci, se lo si fa davanti a una terza persona, per giunta in casa sua...assume ben altra valenza.
Iniziai a limonarla e lei ricambiò il bacio. Continuammo a baciarci finché la variazione del suo respiro mi avvertí che stava accadendo qualcosa
Aprii gli occhi e vidi che Aldo stava baciando il collo di Sandra.
Mi staccai dalla sua bocca per poter osservarla meglio. Lei proseguiva a tenere gli occhi chiusi, immobile senza cercare di opporsi o sottrarsi da quelle labbra che lambivano il suo collo.
Una mano di Aldo le carezzava la schiena da sopra il vestito. Cosa avrebbe provato a fare di li a poco, era facile immaginarlo. L'abito di mia moglie era chiuso da una cerniera lampo che terminava sul collo.
La mano dell'uomo conosciuto al ristorante, salí fino al bordo superiore dell'abito e impugnata la linguetta della cerniera lampo, delicatamente la tiró verso il basso.
Ora la schiena di Sandra era quasi tutta scoperta a eccezione della parte posteriore del reggiseno e relative spalline.
Davanti, invece, l'abito rimaneva pressoché nella medesima posizione, sorretto da spalle e braccia.
Ora il busto di mia moglie era rivolto verso il nostro ospite che la stava baciando sulla bocca. Dopo averle accarezzato la schiena, dimostrandole la mia vicinanza, slacciai i gancetti che tenevano chiuso il reggiseno. Quindi, delicatamente, spinsi in avanti i lembi delle vestito facendo in modo che oltrepassassero le spalle.
Ora la stoffa dell'abito e del reggiseno scesero in avanti e Sandra non si oppose quando entrambi liberammo anche le sue braccia dalle maniche.
Ora il suo busto era completamente nudo. Le sue mammelle carnose erano prede indifese di occhi, mani e labbra del padrone di casa.
Lei proseguendo a tenere gli occhi chiusi si abbandonò contro lo schienale del divano.
Aldo si alzò, inginocchiandosi subito dopo davanti a lei. Quindi, delicatamente, afferrati contemporaneamente i lembi dell'abito e del reggiseno, con una lieve pressione li tirò verso il basso.
Mia moglie, consenziente, alzò il bacino permettendo che l'uomo sfilasse completamente il suo vestito che, subito dopo, finí su una poltrona accanto.
Rimanemmo entrambi in silenzio coccolando con carezze e sguardi l'epicentro dei nostri desideri ed emozioni.
Ora Aldo si stava dedicando a slacciare i nodi degli scarponcini da pioggia di Sandra.
Io e Aldo ci alzammo e Sandra, quando ognuno le porgemmo una mano, accettò il muto invito ad alzarsi anch'essa.
In piedi, scalza, con solo le collant e gli slip, ci osservava in silenzio.
Aveva una strana espressione. Non spavalda e neppure intimorita. Sicuramente non distaccata perché era evidente che il coinvolgimento delle nostre voglie, le dava soddisfazione, eccitazione e desiderio.
Probabilmente era piacevolmente intrigata, oltre che dalla trasgressione in sè, anche dell'evolversi della situazione fatta da mute richieste da una parte e altrettanto silenziosi consensi dall'altra.
Quasi ci fossimo dati un vicendevole accorto, Aldo e io e ognuno su un lato, introducemmo le quattro dita di una mano tra i suoi fianchi e gli elastici di mutandine e collant, per liberarla dagli ultimi indumenti.
Anche questa volta, senza profferire parola, lei agevolò l'operazione. Prima poggiò una mano sulla spalla del padrone di casa per poter mantenere l'equilibrio mentre fletteva il ginocchio sollevando oltre che la coscia, la gamba e il piede da cui calze e slip abbandonarono il suo corpo.
Subito dopo, ripeté l'operazione per lasciarsi sfilare anche dall'altra gamba, appoggiandosi sulla mia spalla.
Ora era completamente nuda. Più che sembrare l'oggetto dei nostri desideri, dava l'impressione di essere come quei pugili consapevoli e consci della propria superiorità. Nelle schermaglie iniziali, accettano e subiscono ll predominio dell'avversario, in attesa di sferrare il colpo determinante e decisivo.
Passai il dorso di un dito su un suo seno, scendendo lungo il busto e oltrepassato il pancino arrivai al monte di Venere completamente rasato e quindi, lo insinuai velocissimamente sulle grandi labbra.
Erano umide, ma prima ancora di questo segnale che la cosa le stava piacendo, la certezza che tutto era ok, me lo diede il suo impercettibile sorriso.
Nel frattempo Vittorio si era posizionato di fronte a lei, portando le mani alla cintura dei pantaloni per iniziare a sganciarla.
Sandra si risedette sul bordo dei cuscini del divano e portate entrambe le mani sui pantaloni dell'uomo, provvide a liberare la cintura dalla fibbia. Quindi, dopo aver abbassato la cerniera a zip, afferrati i lembi superiori dei pantaloni li tiró verso il basso, finché non furono all'altezza delle ginocchia.
Immediatamente dopo, fece la medesima operazione con i boxer e immediatamente, un cazzo turgido si paró davanti al suo volto.
Mi scostai leggermente col pretesto di potermi spogliare più agevolmente e comodamente. Compii l'operazione senza alcuna fretta, gustandomi la visuale della dolcezza di Sandra che con una mano massaggiava l'asta di carne succhiandola o passandole la lingua sul prepuzio. Con l'altra mano, racchiusa a cucchiaio, gli teneva dolcemente i testicoli.
Una volta completamente nudo mi avvicinai nuovamente e Sandra. Lei, dopo aver appoggiato una mano sulla mia coscia si dedicó a succhiare anche il mio cazzo.
Ora lei alternava le sue attenzioni su entrambi i peni finchè stavolta fu Vittorio a spostarsi per potersi spogliare anch'esso.
Quando si sedette sul divano, Sandra si spostò e messasi in ginocchio, chinò il capo verso l'inguine del padrone di casa. A quel punto, mi sistemai alle sue spalle e il mio cazzo si ritrovò dentro la sua fica calda, umida e pulsante.
Dopo che Sandra era giá venuta un paio di volte, il mio cazzo esplose dentro di lei qualche attimo prima che Aldo inondasse la bocca di mia moglie.
Rimanemmo ancora un'oretta, tutti e tre nudi a chiacchierare sul divano finchè l'ora tarda ci consigliò di rientrare.

ADDED 5 COMMENTS:
  • avatar mau74mi Assolutamente intrigante ed emozionante... Aldo Vittorio ha fatto bene il caffè :)

    04-12-2025 10:21:05

  • avatar lucignolo Ma il fortunato si chiamava Aldo o Vittorio????? ;)))))))))))))))

    02-12-2025 16:39:25

  • avatar Alexneri Per questo adoro le coppie mature, non si perde tempo in futili chiacchiere ma si arriva decisi al punto, naturalmente se c'è la giusta intesa

    02-12-2025 05:08:30

  • avatar Babumba Molto intrigante

    01-12-2025 21:52:50

  • avatar maresole44 ...Notevole..., molto meglio del Cinema......credo....

    01-12-2025 09:39:28






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