Le cosce di Giulia
by domVisto: 111 veces Comentarios 1 Date: 28-09-2015 Idioma:
Quando iniziò a postare foto di sua moglie sapeva che lei avrebbe interessato tantissimi maschi ma probabilmente mai avrebbe potuto immaginare che l’interesse sarebbe stato così esplosivo. Da affezionato follower di Giulia credo di aver commentato ogni sua immagine. Ovvio che lei non sapesse nulla all’epoca. Il marito aveva timore pure a parlarle dei suoi desideri nascosti. Poi un po’ alla volta, spinto da me nelle tante mail che ci siamo scambiati, aveva iniziato a fantasticare con lei, a stuzzicarla e…..alla fine era riuscito almeno ad incuriosirla. Certo lei nel suo profondo era già una troia incline alla trasgressione. Aveva capito come al marito piacesse fotografarla, soprattutto quando mostrava le cosce e le accavallava. “Le scosciate” le definiva lui. Ed allora lo faceva apposta. Ogni posto era buono ed ogni occasione era buona: il divano di casa, la sedia della cucina, la sdraio sul balcone. Ed aggiungo lo faceva con una straordinaria plasticità ed una incredibile faccia da troia. E con l’immancabile sigaretta tra le dita. Quel primo incontro, faticosamente organizzato, doveva essere solo conoscitivo e doveva tendere a spazzar via le tante paure di Giulia. Solo un gelato e tante chiacchiere al tavolo di un simpatico e discreto bar vicino al mare. Una corte elegante da parte mia con tanti complimenti alle sue gambe, fatti ad arte ogni volta che lei le muoveva o le accavallava. I suoi grazie imbarazzati, poi sempre più convinti ed infine accompagnati da un sorriso malizioso. Ci era stato chiesto di non fumare al tavolo. Pagammo e ci concedemmo una sigaretta poco lontano, nello slargo che dava direttamente sul mare da cui ci separava un muretto basso. Eravamo solo noi tre. In lontananza le luci delle barche dei pescatori. Salii sul muretto per vedere meglio. Invitai Giulia a seguirmi. Lo fece timorosa e si appoggiò al mio braccio che abbandono quasi subito come presa da un ripensamento. Le sorrisi. Lei abbozzò una scusa poco credibile….aveva paura di cadere. La rassicurai. Scesi dal muretto e finsi di tenerla per le caviglie per darle stabilità. Ebbe un tremito ma non disse nulla. Le accarezzai le caviglie lentamente….poi le gambe senza fretta….sentii la sua mano poggiarsi sulla mia spalla. I nsotri sguardi erano fissi sulle lucine in mezzo al mare mentre la mia mano saliva oltre il ginocchio. Finalmente sentivo la pelle delle sue cosce sotto le mie dita….morbida, liscia, percorsa da impercettibili tremiti. Dalla nostre parti si dice…..una maniata di cosce…..e lei col respiro corto mi lasciò fare. Una incredibile maniata di cosce. Il marito poco distante guardava ed aveva gli occhi lucidi per l’eccitazione. Solo l’arrivo di una auto molto tempo dopo ruppe la magia di quei momenti. Era tardi. Ci salutammo come vecchi amici con la consapevolezza che il successivo incontro sarebbe andato molto ma molto diversamente. E così fu.