HISTOIRE TITRE: La mia prima volta con una donna matura Pt.1 
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La mia prima volta con una donna matura Pt.1 USA language


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La mia prima volta con una donna matura Pt.1

by Tommyardi
Vu: 1226 fois Commentaires 10 Date: 15-05-2023 Langue : Language

Questo è il racconto della mia prima volta con una donna matura. Esperienza che, posso dire, ha cambiato decisamente i miei gusti e i miei orizzonti.
Era circa metà luglio e mancavano pochi giorni all’inizio della mia estate. Ero sotto esame e dovevo sostenere l’ultimo appello della sessione estiva. Ormai ero con la testa alle vacanze, non facevo che pensare alle giornate che mi aspettavano e a quanto mi sarei divertito quell’anno. Amici, feste, ragazze, sole, mare. Sarei andato a Malta con i miei amici dal 7 al 12 agosto e poi avrei trascorso il resto del tempo sulla costa Jonica dove la mia famiglia possiede una villetta.
Quel giorno l’aria era afosa e nel bel mezzo dello studio ricevetti una chiamata sul cellulare; era il mio amico del mare torinese che mi chiedeva quali fossero i miei programmi per quell’estate. Tra una chiacchiera e l’altra mi informò che ci sarebbe stata anche la sua amica Luisa, una bella ragazza poco più piccola di me, con un seno da perdere la testa e con cui l’estate precedente non avevo concluso niente. Nonostante ci fosse molta attrazione ci eravamo fermati a qualche pomiciata sulla spiaggia. Contento della notizia e motivato più che mai a superare l’esame ripresi a studiare.
Passarono un paio di giorni, l’esame andò brillantemente e finalmente ero libero dallo studio. Poteva iniziare la mia estate.
Appena arrivato alla casa al mare, cominciai ad ambientarmi e dopo un paio di giorni ripresi le solite abitudini con i miei amici: sveglia alle 11 circa, caffè alla pinetina, e poi a mare fino alle 2. Pranzo a casa, riposino, ancora caffè, partitella a beach volley o calcio, aperitivo, cena a casa o fuori e poi in giro a far serata.
In quei giorni avevo già rimorchiato una bella biondina, che però non voleva ancora concludere. Io, intanto, pensavo a Luisa, a quando sarebbe arrivata lei con le sue splendide tette e finalmente quel fatidico giorno arrivò. Era una sera di fine luglio e assieme a due miei amici vidi a circa 100 m da casa mia parcheggiata di fronte al cancello della sua villetta una bmw blu station wagon carica di bagagli. Era arrivata Luisa, con i suoi genitori e la sua sorellina. Andammo subito a salutarli ed io a presentarmi ai genitori, che ancora non conoscevo.
Luisa mi accolse con un po’ di freddezza, al contrario della mamma, la signora Vanessa che mi abbracciò e mi strinse a sé, dicendomi che aveva sentito parlare molto di me. Fu in quel momento che capì da chi avesse preso la figlia. Non era vestita in maniera provocante ma era così sexy che appena la vidi mi sentì il cuore in gola e anche il mio cazzo era felice. Aveva un lungo vestito verdone molto largo che nascondeva le sue curve ed il suo corpo formoso, ma emanava un fascino unico.
Dopo averli aiutati a scaricare l’auto ci fermammo un po’ con Luisa, che subito ci confessò che quell’anno non avrebbe potuto fare baldorie, dato che aveva conosciuto qualche mese prima un ragazzo di cui si era innamorata. In quel momento mi cadde un po’ il mondo addosso, tutti i miei piani erano stravolti. Ma nonostante le sue parole, ero deciso almeno a provarci. Non mi potevo arrendere in partenza.
I giorni successivi trascorrevamo parecchio tempo insieme ma lei non sembrava voler cedere e anzi, passava molto tempo al telefono con il suo fidanzato.
Un pomeriggio, passai da casa sua per chiederle se volesse unirsi per un caffè ma lei era impegnata in lunga chiamata. Così la mamma mi chiese se volessi aspettarla e mi fece accomodare in giardino. Il padre e la figlia più piccola erano ancora a mare. Mi offri un bicchiere di thè ghiacciato alla pesca e mi disse: “se non ti dispiace ti devo lasciare qui da solo perché sono appena rientrata dal mare e ho tutta la salsedine addosso. Devo necessariamente farmi una doccia”. Indossava un vestito da mare bianco e sotto il costume da bagno nero che si intravedeva, e lasciava spazio all’immaginazione.
In tutte le villette del complesso ci sono le docce fuori, che noi tutti utilizziamo per praticità soprattutto se si tratta di una sciacquata veloce. Ed io sperai che lei utilizzasse proprio quella, anche perché ero seduto all’ombra di un albero proprio in direzione della doccia. E così fu. Mentre sorseggiavo il the e facevo finta di giocare con il cell, con i miei occhi cercavo di spiare la signora che, nel frattempo aveva sfilato il vestitino ed era entrata in doccia con il costume.
Vederla in costume per me fu un colpo…che corpo mozzafiato, 165 di altezza, una quarta di seno, capelli castani lunghi e mossi ed un bel culo sodo anche se indossava una normale mutanda. In quei giorni poi ero particolarmente eccitato e avevo una voglia di scopare. Sentivo l’acqua della doccia scorrere e lei che ogni tanto si girava per sistemare la tenda che, a causa di qualche morsetto rotto, si apriva in continuazione. Lei forse, sentendosi osservata e avendo capito che cercavo in tutti i modi di scorgere qualcosa in più, lasciando la tenda semi aperta si slacciò la parte di su del costume e lo appoggiò sul parapetto a penzoloni in modo che io potessi capire che era senza. Un gesto così arrapante che me lo fece diventar duro all’istante. Incurante del fatto che avevo il costume e che si vedeva il mio cazzo duro, continuavo a sbirciare e a toccarmi il cazzo. Quando si girò, i nostri sguardi per un momento si incrociarono e se io fui colto da immediato imbarazzo, lei sembrava divertita e compiaciuta. Mi sembrava di essere in una ambientazione con una trama classica da film porno, nella mia testa fantasticavo e pensavo che di li a poco mi sarei alzato sarei entrato in doccia e avrei iniziato a scoparla.
Ma le mie fantasie furono interrotte dalla voce di Luisa che dall’interno della casa gridò: “Tommy, 2 minuti e sono pronta”. In quel momento pensai subito al mio cazzo, ed al fatto che se mi fossi alzato si sarebbe visto. Così subito cercai di distarmi e pensare ad altro, ma non era affatto facile considerando che sentivo ancora lo scrosciare dell’acqua della doccia e immaginavo la signora Vanessa nuda sotto. Ad un certo punto però vidi la tenda aprirsi, lei allungò la mano sulla sedia dove era appoggiato l’accappatoio, stando attenta a non far intravedere nulla, ma dalla mia visuale riuscì a scorgere parte del seno ed un capezzolo che avrei voluto tanto leccare. Il segno dell’abbronzatura era già visibile e metteva in risalto i suoi capezzoli di un colore ambrato, grossi, duri. La signora Vanessa cosi uscì dalla doccia e con l’accappatoio non proprio ben stretto, prima di tornare in casa si voltò verso di me e disse: “sembri un ragazzo pieno di forze….se in questi giorni hai qualche minuto libero vieni a sistemare la tenda della doccia, perché mio marito è troppo pigro. Non posso rischiare che ogni volta mi guardino tutti”. Io visibilmente imbarazzato ma ipnotizzato dalle sue tette che si intravedevano libere sotto l’accappatoio riuscì solo a dire: “ non ho visto niente, non si preoccupi….quando vuole” a cui lei rispose con un cenno ed un sorriso. Luisa intanto uscì, e il mio cazzo si era in parte sgonfiato e andammo con gli amici al bar a prendere il caffè.
Nelle ore successive non facevo che pensare alla signora Vanessa ed al suo corpo. Quella notte, appena tornato da una serata e non avendo concluso niente, sul letto iniziai a masturbarmi pensando a lei, immaginandola su di me. Venni subito e la sborrata fu copiosa, tanto ero eccitato. Mentre cercavo di addormentarmi pensai alla frase che mi aveva detto, ma cosa voleva dire? Non facevo che fantasticare su quello che sarebbe potuto succedere ma non volevo illudermi così decisi che il giorno seguente mi sarei presentato a casa loro e con la scusa di Luisa, avrei chiesto come avrei potuto aiutarla.
Continua…

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