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by coppiaesibizViewed: 567 times Comments 2 Date: 20-10-2023 Language:
FANTASIA DI UN AMMIRATORE
Questo racconto è stato scritto per noi da un ammiratore che è stato ispirato dalle nostre foto e dai nostri video.. è bello sentirsi una musa ispiratrice.. scritto per noi... pubblicato per voi...
A bordo piscina il caldo era insopportabile, ogni tanto mi immergevo in acqua per avere un po’ di refrigerio e poi di nuovo sul lettino col mio libro, che a dirla tutta mi stava annoiando.
Erano le 17, più o meno, il sole aveva un colore rosso intenso ed era basso, ma il caldo si faceva ancora sentire e non scherzava per niente.
L’unica nota positiva era il silenzio, niente bambini, niente tuffi, nessuna persona che parlava a voce alta. Ero solo, la pace, la serenità. Gli ospiti dell’hotel erano, evidentemente, tutti in spiaggia. Lessi altre pagine e mi addormentai ,forse per via dell’estremo silenzio.
Aprii gli occhi dopo un po’, non so quanto tempo, forse 10 minuti, forse un’ora ma senza pensarci un attimo mi alzai e rientrai in acqua, in piscina. L’acqua era fresca e io accaldato, lo shock termico fu piacevolissimo, nuotai un po’ qua e un po’ là fino a rendermi conto di non essere più solo.
Notai, distesa su un lettino, dall’altro lato della piscina rispetto al mio, una ragazza. Molto molto bella, indossava un costume turchese, il quale pezzo di sopra era slacciato ed essendo distesa pancia in giù, vedevo la sua schiena abbronzata, bella, soave. Sembrava dormisse, non so, ma era totalmente immune a qualunque rumore io facessi in acqua, restai un po’ a guardarla poi notai una borsa a terra, era la stessa di Antonella, la ragazza che avevo notato la sera prima alla reception, che aveva la stanza nr 137. Ricordo questi dettagli perché ero anche io a prendere la mia chiave...quella ragazza non era sola... Era con un uomo, probabilmente il marito ed è per questo che sapevo il suo nome, lui l'aveva chiamata più volte... Mi era rimasta impressa innanzitutto cerchiamo perché era bellissima, molto molto sexy, indossava un abito di maglina semi trasparente lungo fino a poco sopra il ginocchio. Soprattutto, ciò che mi colpì è che io ero dietro di lei e aveva un lato B, messo ben in evidenza dal vestito da infarto, una volta che lei prese la chiave, si voltò e mi passò accanto per tornare in camera tenendo per mano il marito e mi fissò un attimo negli occhi, io feci lo stesso ed ebbi una scossa potente. Quella donna oltre ad essere bellissima ed elegante, aveva uno sguardo magnetico.
Con un salto uscii dall’acqua e mi misi in piedi vicino la piscina, uscii dal sul lato, non dal mio, quindi le passai accanto, mentre lei (forse) dormiva, notai immediatamente che quel lato B che l’abito della sera prima aveva messo in mostra era davvero incredibile, mi fermai a guardarlo, lei si spostò leggermente e io presi la via per tornare al mio lettino.
Guardai l’ora, erano le 18:42, restai seduto a far finta di leggere ma il mio mio sguardo cadeva sempre verso quella donna, che meraviglia! Ad un certo punto arrivò un uomo, con un Cocktail in mano, era lo stesso uomo della sera prima, quindi probabilmente il marito, le disse delle cose che io non potevo sentire da dov’ero. Lei si svegliò e si voltò dimenticando che aveva il pezzo di sopra del costume slacciato. Quel corpo era esattamente come piaceva a me, un seno meraviglioso, non eccessivo, con dei capezzoli turgidi e tutti da punzecchiare con la lingua, per lo meno questi furono i miei pensieri. Lei inizialmente tentò di coprirsi, poi rendendosi conto di essere pressoché sola in piscina, tranne me, restò seduta a parlare col marito e a sorseggiare il cocktail non curandosi di nulla. Io non riuscivo a togliere lo sguardo da quella meravigliosa creatura, anche loro due iniziarono a guardarmi e francamente mi stavo sentendo un po’ rattuso.
Notai che lui non aveva abiti da piscina, né da mare, era vestito come se dovesse uscire a cena, poi la baciò, le disse altro che non potei sentire e andò via.
Restammo soli, io e lei. Indossava degli occhiali scuri e una sorta di frontino, che bella che era, era rimasta seduta con il seno in vista a bere il suo drink e non capivo se da sotto gli occhiali mi stava guardando o meno. Anzi, per dirla tutta, non capivo se si fosse accorta dei miei occhi su di lei o meno.
Accadde l’inaspettato: una folata di vento fece ribaltare il suo ombrellone, rovesciando mezzo mondo, la vidi in difficoltà e quindi mi precipitai da aiutarla. Assieme rimettemmo su l’ombrellone e cercammo di raccogliere tutte le cose cadute a terra, facendo questo più volte il mio gomito sfiorò il suo seno e più volte fui assalito da scariche elettriche. Sistemato tutto lei si mise a sedere, ci presentammo e lei disse:
“Le dispiace se resto senza reggiseno? Il vento l’ha fatto volare in acqua e adesso è bagnato”
“Mi dispiacerebbe il contrario” risposi io
Scoppiammo a ridere. Mi invitò a sedermi un attimo accanto a lei e parlammo del più e del meno, inevitabilmente i nostri corpi si toccarono più volte, i nostri odori si toccarono più volte. Lei guardò l’orologio dal suo telefono e mi disse che era tardissimo, doveva andar via.
Io mi alzai e solo allora mi resi conto che avevo un’erezione sotto il costume esplosiva! Si vedeva tutto ed era troppo tardi per nasconderla. Il mio sesso duro come il marmo era a pochi cm dal suo viso. Ci fu un momento di silenzio, lei mi guardò dritto negli occhi e lì il mio cazzo, oltre ad essere duro, iniziò a pulsare come un cuore impazzito.
“Dove va?” Dissi, ci davamo ancora del lei
“In camera, devo prepararmi per la cena, mio marito è andato a un corso di tennis e approfitto della doccia libera per prepararmi per bene”
“Non c’è bisogno che si faccia bella, lei è già l’emblema della bellezza”
“Ma va”
“Tu hai la stanza 137” Dissi dandole del tu
“Come fai a saperlo? Non ci avrai mica seguiti ieri sera!”
“Non importa, tu hai la 137, facciamo una cosa. Puoi decidere se lasciare la porta aperta o chiusa. Se la lasci chiusa vuol dire che non ci vedremo mai più, io domani parto. Se la lasci aperta, lascerai aperto anche un grande, grosso, duro punto interrogativo. Io potrei passare davanti la tua stanza e tirare dritto senza entrare, potrei non passare proprio per quel corridoio, potrei passare restando fuori e sbirciare dentro mentre esci dalla doccia e tu non saprai mai se sono passato, se no, se ti ho vista, se no”
“Ferma ferma, io sono una donna sposata, che tipo di avance mi sta facendo?”
“Ma tra le varie opzioni potrebbe anche succedere che io entri in camera e in quel caso sarebbe l’imprevisto, l’improvvisazione a fare il resto, magari nulla, magari tutto”
“Ma tutto cosa?”
“Ciao, a dopo, forse. O a mai più, forse”
Tornai al mio obrellone, lei si rivestì, prese le sue cose e andò via. Mezz’ora dopo feci lo stesso anche io, entrai in hotel, presi la mia chiave magnetica, mi avviai verso il primo piano, verso la stanza 137. Il cuore mi batteva, non solo il cuore. Le stanze dal numero dispari erano tutte sul lato sinistro del corridoio: 133, 135, vidi la 137 da lontano, aveva la porta chiusa! Accidenti. Ok, sarò denunciato per molestie e questa cosa mi fece sorridere, camminando però, vidi che la porta non era completamente chiusa. Era poggiata, sembrava chiusa ma forse non lo era. Con due dita provai a spingerla, si aprì. Ben mi sta, io volevo giocare con lei ma lei aveva giocato con me. Entrai in punta di piedi, scalzo, lasciai le infradito appena entrato. La camera era quasi completamente al buio, dalla porta del bagno entrava un filo di luce, c’era silenzio e non vi vedeva nulla se non la luce provenire dal bagno. Aprii la porta del bagno e lei era lì, in accappatoio, con un asciugamani a mo’ di turbante sulla testa che si specchiava e metteva delle creme al viso. Mi vide dallo specchio e non disse una parola, restai in silenzio e fermo anche io per un po’. Indossavo solo dei pantaloni di una tuta, avevo tolto il costume.Non dissi mezza parola, feci scivolare la tuta restando col mio membro duro contro il suo sedere, sull’accappatoio, con un braccio le cinsi la vita e spinsi lei verso di me, stretti, saldati! Notai che lei inarcò leggermente il bacino all’indietro per sentire tutta la mia erezione sul suo lato B.
Le cinsi il collo con l’altro braccio, poi feci scivolare la mano nell’accappatoio verso il suo seno. Eccoli! Eccoli quei magnifici capezzoli, con due dita ne afferrai uno e iniziati ad accarezzarli, girarli, poi sfiorarli e poi stingerli. Le baciai il collo e mentre con la mano che prima le cingeva la vita tirai su l’accappatoio. Ora il mio cazzo era a diretto contatto col suo culo, lo premevo, glielo facevo sentire. Lei fece passare una mano tra le sue gambe e lo prese, lo accarezzò, aveva della mani d’oro e poi se lo infilò dentro, sempre in silenzio. Poggiò entrambe le mani sul lavandino e spinse il suo culo verso di me, io la afferrai per i fianchi e iniziai a muovermi dentro di lei, piano, lentamente, molto lentamente, al suo primo gemito iniziai a dare dei colpi più forti, calmi ma forti e decisi, vedevo che a lei piaceva e così continuai sempre più forte. Dallo specchio vedevo il suo seno sbattuto e vedevo il suo viso in estasi. Quando mi chiese di continuare e di non fermarmi… mi fermai!
Le slacciai l’accappatoio, restò completamente nuda, era bellissima, la voltai. La feci sedere sul lavandino, mi inginocchiai, misi le sue gambe sulle mie spalle e iniziai a leccarla per bene. Prima le grandi labbra, poi le piccole, poi il clitoride poi iniziai ad alternare una sorta di penetrazione con la lingua che ogni volta che usciva le lambiva il clitoride. Sentii che stava per venire, la sentivo, mi fermai solo un attimo prima, mi misi in piedi e la presi di nuovo. Bastarono solo un paio di colpi che lei venne copiosamente. Volevo proprio questo, farla venire in dal bagno prima e dalla stanza poi senza dirci una parola. Chiusi la porta alle mie spalle e sentii una voce maschile dentro la stanza. Il marito era lì...
Che Dio vi benedica ragazzi, vi voglio bene, pensai.
Il giorno dopo non li vidi, io partii presto ma felice.