COME MI SONO RESA CONTO DEL MIO ANIMO DA TROIA
by SchiavafeliceVisto: 1581 volte Commenti 11 Date: 09-04-2024 Lingua:
Eh si, fin dagli albori della mia sessualità mi sono resa conto che dentro di me covava un animo da troia che poi ho represso per anni ma che, con la conoscenza del padrone è tornato fuori prepotente e stavolta senza la possibilità e la voglia di reprimerlo.
Adesso sono pienamente troia e mi sento bene con me stessa, non mi interessa se a volte mi guardano in maniera strana, specialmente le donne, ma adoro quando i maschi mi guardano esposta o poco vestita.
Nonostante la non più rosea età e tanti difetti presenti piaccio e questo mi fa’ stare sempre eccitata e bagnata durante la giornata, quando il padrone mi degna di attenzione mi eccito come una cagna in calore e per lui faccio TUTTO!
Ho fatto questa premessa per raccontare come mi sono resa conto fin da ragazzina che dentro di me aleggiava un animo da troia.
Un giorno caldo d’estate di molti anni fa’ ero nei pressi di casa a giocare con il gruppo di amici di sempre, vestitino fine, slip di cotone e le mie, allora, tettine libere da costrizioni; al di la della strada noto un caro amico di papà che mi guarda con occhi interessati e molto porcini specialmente perché seduta la gonna era arrivata al bordo inguinale e si intravedevano le mutandine.
Io arrossii ma al tempo stesso mi salì un forte calore alla mia ancora intonsa fichetta e i capezzolini diventarono di marmo e praticamente si vedevano dal vestito, ero eccitata dallo sguardo di un signore maturo, allora non credendo in me e in quanto mi succedeva, corsi a salutarlo abbracciandolo e dandogli un bacetto sulla guancia, nel tempo facevo questo lui mi mise una mano sul culo e mi strinse a se e io sentii un notevole gonfio all’altezza della mia fichetta e allora iniziai a strusciarmi mentre parlavamo; la sua mano aveva preso possesso del gluteo e lo palpava con decisione e io lo lasciavo fare perché sentivo che mi stavo bagnando in maniera sconosciuta fino ad allora.
I miei compagni mi richiamarono all’ordine e io con dispiacere lasciai la calda mano e il duro rigonfiamento però dandogli un bacio a stampo sulla bocca, ero eccitata, le mie mutandine erano da strizzare ed i capezzoli mi duolevano da quanto erano duri mentre la mia testolina mi chiedevo perché questo?
Passarono alcuni giorni e una mattina ero in strada per andare a prendere della frutta al negozio quando mi sento chiamare, mi volto e rivedo l’amico di papà che mi saluta dalla sua macchina poco distante, al suono della sua voce mi sento fremere il corpo e come giorni prima si ripete la mia eccitazione, lui mi invita ad avvicinarmi rimanendo in auto, io lo faccio e al finestrino mi piego per dargli un bacetto ma stavolta non porge la guancia ma la bocca e io, ancora ricordando l’ultimo bacio mi appoggio alle sue labbra ma lui stavolta non rimane immobile ma tira fuori la lingua e inizia a passarla sulle mie io istintivamente faccio altrettanto e ci scambiamo il mio primo bacio alla francese.
Mentre facciamo questo dallo scollo lui vede le mie tettine eccitate e con maestria inizia a toccarmi i capezzoli duri, sono in deliquio, gli slip sono più fradici dell’altra volta e ho voglia di non so ancora cosa ma ho voglia.
Lui mi dice, sali che ti accompagno io, provo a dirgli che il negozio è vicino ma lui, continuando a palparmi il seno insiste e allora salgo sull’auto, ma salendo scopro cosce e slip e lui notando la notevole chiazza umida sulla fica mi dice che non va bene andare in giro così e io arrossendo totalmente gli dico che è sudore di caldo e lui mi ripete che non è bene girare così e mi invita a togliere l'indumento io gli dico mi vergogno e lui a tutta risposta mi dice che mi ha vista tante volte nuda o quasi al mare fin da piccola e non devo vergognarmi, allora vinta ogni mia resistenza alzo il vestito e mi sfllo lo slip fradicio e lui lo prende al volo, lo annusa e mi dice che lo tiene lui fino a che non torniamo a casa; adesso sono nuda sotto il vestito e penso che mi piace moltissimo.
