STORY TITLE: Un sogno realizzato 2 
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Un sogno realizzato 2 USA language


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Un sogno realizzato 2

by Lalo
Viewed: 443 times Comments 4 Date: 10-10-2025 Language: Language

Quando tutto sembrava ormai giunto ai titoli di coda e mancavano solo due giorni alla fine della vacanza, succede l’imponderabile, il colpo di coda, l’inatteso ed impensabile ultimo atto, un finale a sorpresa inimmaginabile, come può succedere solo nei thriller più intricati.
Il penultimo giorno di vacanza, appena svegli, veniamo avvisati dalla direzione del villaggio, ormai semideserto, che un imprevisto guasto all’impianto fognario avrebbe potuto causare qualche disagio, esortandoci ad usare i servizi in maniera più parsimoniosa e che poiché non era possibile intervenire di giorno per non bloccare i flussi di accesso alle spiagge, che ospitavano persone provenienti anche da altri villaggi, la squadra del servizio d’emergenza del comune, dopo sopralluogo, aveva deciso di operare dalla mezzanotte in poi fino a problema risolto.
E mi direte, e con questo, cosa c’è di così inatteso ed intrigante?
Nulla, anche io non potevo presagire che quell’evento avrebbe determinato qualcosa di meravigliosamente eccitante ed indimenticabile.
Quando l’orologio segnava le ore 23:00 cominciarono ad arrivare due camion con a bordo alcuni operai e con al seguito alcuni attrezzi e macchinari per eseguire i lavori di scavo.
Il frastuono dei mezzi ci ha destati dall’attenzione mentre eravamo intenti a guardare un film e ci siamo spostati sul terrazzino per capire il perché di quei fastidiosi rumori, ed è allora che abbiamo capito che era la squadra del pronto intervento comunale che si apprestava ad intervenire per risolvere il guasto.
Siamo rimasti un po’ sul balcone incuriositi dal come si sarebbero eseguiti i lavori, un modo per uscire dal torpore e la noia di una serata che sembrava promettere davvero poco, tanto da far diventare quell’evento l’unico degno di interesse.
Una volta posizionate le attrezzature per lo scavo e dopo essersi organizzati per distribuirsi i compiti, hanno cominciato a lavorare, in tutto 5 operai sulla trentina ed uno sulla cinquantina che dava disposizioni , probabilmente un direttore dei lavori o quantomeno un capo squadra.
Quando ho compreso che si apprestavano ad operare con i vari macchinari, sono rientrato in camera, anche per evitare di subire troppo i fastidiosi rumori.
Lorena invece, così si chiama mia moglie è rimasta ancora fuori ad osservare, rispondendo alla mia chiamata che la esortava a rientrare in camera che preferiva rimanere fuori, vuoi perché c’era la brezza che arrivava dal mare che era piacevole, vuoi perché il film non la interessava.
In effetti non era un gran film, ma io sono il tipo che se inizio la visione di un film poi vado fino in fondo per cui, ho preferito proseguire nel mio intento.
Steso sul divano e poco preso dal film devo avermi appisolato per un po’, mi ha ridestato l’andirivieni di mia moglie che faceva la spola tra il balcone e i bagni di casa.
Poi l’ho sentita dialogare con gli operai che la chiamavano per nome come fossero stati vecchi conoscenti, e le davano indicazioni di aprire e poi chiudere le fontane nel bagno per dare loro un indiretto aiuto, un modo per poter valutare la qualità del lavoro, notavo nel loro tono una certa confidenza che conoscendo mia moglie non mi ha meravigliato affatto.
A questo punto devo necessariamente farvi la descrizione di come si presentava Lorena agli occhi degli operai.
In vestaglia, di un azzurrino tenue, tessuto leggerissimo, spalline sottili, scollatura generosa e poiché, per abitudine, Lei va a letto senza intimo, giacché eravamo in procinto di andare a letto, la sua mise, era praticamente quella.
Credo che gli operai, che stavano operando a non più di due metri dal nostro terrazzino della dimora vacanziera, posta ad un primo piano, spostati leggermente di lato rispetto al nostro balcone, si siano di sicuro accorti che sotto la vestaglia non avesse nulla, ne sono certo, in quanto mia moglie, che era appoggiata con le mani alla ringhiera del balcone, aveva la luce accesa sul terrazzino che era sulla parete alle sue spalle e rendeva, praticamente, la sottile vestaglia ancora più trasparente agli occhi degli operai che le erano di fronte, grazie soprattutto all’azione della luce che attraversava il sottile tessuto della vestaglia e rendeva visibile il suo corpo, tanto, da sembrare loro, come fosse nuda, sono certo che fosse così perché notavo che le continuavano a dare indicazioni senza senso, giusto per farla muovere e poter apprezzare così le sue curve e le sue movenze.
Certo è che Lorena, di suo non faceva nulla per evitare di mostrarsi, anzi sono convinto, conoscendola, che stesse consapevolmente a quel gioco in quanto la eccitava essere guardata da quei giovani maschi che trasudavano desiderio di possederla.
L’ho lasciata fare senza interferire perché la cosa piaceva anche a me e cominciavo ad eccitarmi e temendo che la mia uscita sul balcone avesse potuto interrompere quella eccitante scena ho evitato di farmi vedere.
Questa situazione è proseguita così per circa un ora che è bastata ai ragazzi per sciogliersi ancora di più e prendere sempre più confidenza al punto da cominciare col fare piccanti apprezzamenti alla Lorena che senza mostrare alcun risentimento e fastidio stava al gioco addirittura provocandoli.
A quel punto ho modificato la mia posizione in camera in modo da poter vedere mia moglie riflessa nei vetri della porta finestra del balcone, attento a non farmi vedere dagli operai ed ho potuto notare che più volte Lorena ha risposto ai loro apprezzamenti alzando, stando di spalle la vestaglia per mostrare il suo bel culo nudo
I commenti diventavano sempre più espliciti rasentando l’offesa, ma io so che a Lei piacciono gli epiteti e gli apprezzamenti pesanti , la mandano fuori di testa ed ho cominciato a percepire da come si poneva e rispondeva ai loro commenti che era molto prossima a svelarsi e mostrare ai ragazzi tutto il suo essere Troia e il suo essere sfacciatamente disinibita.
Si era instaurato un clima di provocante complicità tra le parti, mia moglie era fradicia di umori che le colavano lungo le cosce che ho potuto verificare mettendole una mano tra le cosce, ma i ragazzi non erano da meno, erano al culmine di una eccitazione che appariva oltremodo evidente, ho sentito addirittura uno di loro invitarla a scendere in strada, con un tono che era come un invito a farsi scopare.
Ed è allora che uno di loro forse più scaltro e più abituato a quelle situazioni che le chiede se può portare giù una bacinella piena di acqua, con la scusa che serviva loro per fare una prova utile a valutare la bontà del lavoro che stavano eseguendo, Lei si è resa subito disponibile, è andata in bagno si è munita di bacinella con acqua, mi è passata di fianco, mi ha osservato con quello sguardo e quel sorrisetto che conosco molto bene, le ho fatto un cenno di assenso e così Lei ha varcato la soglia della porta della camera sculettando e lasciando la stessa aperta quasi come a volermi invitare a seguirla, mi sono spostato sul ballatoio di casa che da accesso alla scala che porta al piano terra dell’abitazione, provando ad origliare, ed è allora che mi sono accorto che erano tutti giù nel salone ad attenderla, il consenso era palese, Lei gli aveva aperto il portoncino di ingresso usando il citofono posto al primo livello, e quello, è stato il chiaro segnale del suo assenso a concedersi al gruppo.
Con fare circospetto senza disturbare ho preso, sul ballatoio, una posizione da dove era possibile osservare quanto stava per accadere senza farmi notare.
Lorena vive il sesso con trasporto, senza freni e senza remore, per Lei il sesso è libertà è vita, l’ho vista concedersi a quel gruppo di maschi sudati ed arrapati che l’hanno presa e sbattuta come fosse una vera puttana, l’hanno presa a turno poi in due e poi in tre, sentivo Lei gemere e godere come mai prima, i ragazzi la apostrofavano in tutti modi e Lei ripeteva ogni volta confermando i vari appellativi con cui la descrivevano, del tipo: “ sìììì..sono una puttana” “sììììì…sono una troia” e così a seguire ad ogni epiteto.
Non ho resistito ho tirato fuori il mio arnese ormai duro come il ferro e ho cominciato a masturbarmi.
La visione di quelle scene in cui mia moglie era la puttana nelle mani di un gruppo di operai sporchi e sudati dal lavoro appena eseguito, mi ha fatto gemere e coinvolto emotivamente al punto da far scappare anche a me un: “che zoccola che sei,.. Troia!” ed è successo così che uno di loro si è accorto della mia presenza e senza timore alcuno mi ha urlato: “scendi giù Cornuto, vieni a vedere come ci scopiamo la Tua Puttana!!!” non ho avuto l’ardire di avvicinarmi troppo, mi sono fermato, scendendo, a metà scala, abbastanza vicino però da poter vedere tutta la scena, di apprezzare più compiutamente la gang che era in atto, e il fatto che la protagonista fosse la mia Lorena, mi ha regalato uno dei momenti più eccitanti della mia vita.
Nonostante la stanchezza per il lavoro appena eseguito l’hanno scopata a lungo prendendola più volte in tutti i buchi, gratificandola con litri di calda sborra dappertutto, finanche nei capelli, anche Lei è stata molto brava, concedendosi per tutto quel tempo a sei maschi che a turno e in tutte le maniera l’hanno presa con foga trattandola da vera puttana da strada
Devo, senza falsa modestia, congratularmi anche con me stesso, ho partecipato anche io, seppur passivamente recitando con trasporto la parte del cornuto, è stato eccitante ed emozionante soprattutto quando anche mia moglie dopo tutti i ragazzi che ripetutamente mi hanno dato del Cornuto, e na volta giunto all’apice dell’eccitamento mi ha chiamato… CORNUTO!!! Guarda quanto sono PUTTANA ???
Il tutto è durato un paio d’ore, dopo di che l’hanno baciata e salutata augurandosi di poterla rincontrare di nuovo per proseguire la piacevole conoscenza.
Dopo aver salutato anche me congratulandosi per le capacità prestazionali di Lorena, hanno lasciato l’abitazione e si sono allontanati
Mia moglie era distesa a terra letteralmente esausta e completamente sfatta, ancora sporca e coperta di sborra che le imbrattava tutto il corpo nudo e sudaticcio, quel corpo che emanava nitidamente gli odori del sudore e la sborra dei sei maschi, un odore acre ed intenso di sesso che riempiva tutto il salone ma che non era sgradevole ancorché riportava alla mente quello spettacolo meravigliosamente eccitante appena accaduto.
La visione di quel corpo nudo, sporco, sfatto, usato e accarezzato da mani callose, quel sesso peloso, sporco e appiccicoso da cui colava ancora sborra, invitava ad essere gustato nell’immediatezza, così da non disperdere il fresco sapore di quei maschi che ripetutamente l’avevano profanato, ed è allora che mi sono denudato e disteso vicino a Lei strofinando col mio corpo sul suo in modo da poter raccogliere e far mio quell’odore fortemente presente di sborra, tanto che dopo un po’ anche il mio corpo era sporco di sborra come il suo, ho cominciato a leccarla dappertutto facendo mia quella sborra, ho succhiato quel nettare dalla sua figa slabbrata e pelosa, l’ho ingoiato tutto, era tanta, le ho lavato il corpo con la lingua, l’ho poi girata di spalle dove lo spettacolo era lo stesso, schiena culo e cosce imbrattate, dal buco del culo ancora aperto colava tanta sborra, l’ho succhiata ed ingoiata, ho preso a leccarla tutta dalle spalle in giù per la schiena e allargate le chiappe ho preso a leccarle il buco del culo, ho sentito il suo corpo fremere, e gemiti di piacere uscire dalla sua bocca, dopo tutto quanto aveva subito, era pronta ad eccitarsi ancora, sentivo il suo corpo invitarmi a continuare, poi con voce suadente e sensuale ha espresso tutto il suo piacere mi ha invitato a non smettere, a non fermarmi, ormai ero eccitatissimo, non ci pensavo proprio a rinunciare, si è rimessa supina sul tappeto e con fare da dama del piacere mi ha esortato a scoparla e penetrarla, voglio sentire dentro di me anche il tuo membro, mi ha detto, voglio dentro me la tua sborra, stasera hai visto tua moglie fare la puttana come anche tu desideravi che facessi, è stato bello, eccitante, impegnativo, abbiamo goduto entrambi, ti ho visto godere e la cosa mi ha eccitato, sono stata felice di aver reso reale questo nostro comune desiderio, finalmente presa davanti a te da più maschi, ne avevamo parlato spesso, lo avevamo sognato e stasera è successo, ma ora voglio scopare con te, voglio che tu mi tratti come merito, perché forse sarò una puttana, ma desidero essere la Tua Puttana!
Ricordo l’eccitazione del momento a quelle sue parole, a quello che significavano, parole sentite che rendevano evidente la consapevolezza di quanto il nostro fosse, a dispetto delle apparenze, Amore Vero!
Il giorno dopo siamo partiti per tornare a casa, in anticipo di un giorno sulla data convenuta, abbiamo deciso così per non dare alcun riferimento a possibili interferenze degli occasionali amanti e per abbandonare quel posto fantastico che ormai non poteva darci niente di più.
Nella narrazione ho volutamente evitato di fare nomi sia di persone che delle località, per non dare alcun riferimento.
Forse qualcuno leggendo si riconoscerà come attore nel racconto, o forse no, ma questo non ci interessa, a Noi, resterà per sempre scolpita nella memoria quella notte di sesso sfrenato, bello , unico, eccitante che è come dice sempre la mia Lorena un eccitante forma di Libertà… è Vita!!!

Lalo e Lorena

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