io regina della serata
by magicanotteПосмотрели: 588 раз Комментарии 13 Date: 16-11-2015 Язык:
Entrando sento subito il caldo della casa, vedo un braciere al bioetanolo e fiamme discrete che danzano con giochi irregolari.
Qualche punto luce e qualche candela opportunamente distribuita evitano che altre luci raffreddino l'ambiente. Premurosamente lui era venuto ad accoglierci in strada e ci aveva guidato fin oltre l'uscio dell'abitazione che rapidamente si era aperto e chiuso alle nostre spalle. Dimessamente vestita, senza trucco come sempre ora sono in piedi, in attesa di un gioco che mi è ancora sconosciuto.
Ascolto il silenzio, osservo l'acqua calda sul fornello e mi accorgo che i piatti in tavola e una bottiglia di vino rosato aperta stanno attendendo qualcosa. Contemporaneamente a mio marito, mi sfilo il cappotto senza accorgermi che, per farlo, ci siamo entrambi lasciati la mano.
Il padrone di casa si offre di riporre i cappotti scivolati dalle nostre spalle in un posto sicuro.
Intravvedo un appartamento non molto grande e i cappotti effettivamente percorreranno pochi metri prima di essere deposti definitivamente.
Io controllo tutto ma, per un attimo, perdo di vista colui che li aveva presi.
La nostra premurosa guida si è eclissata e io sono lì, ancora in piedi, accanto a mio marito che probabilmente è imbarazzato quanto me, dato che dopo qualche secondo mi guarda e mi pone una domanda che suona più come una affermazione banale:ti piace?!Fortunatamente, mentre sto per rispondere distrattamente, ricompare il padrone di casa ed è il momento ufficiale delle presentazioni.Le persone che si alzano dalle sedie odorano di pulito e ci presentiamo. Sembrano contente di vederci e sorridono.Anch'io abbozzo un sorriso, ma lo percepisco: sia io che mio marito siamo imbarazzati! Probabilmente anche lui si sente fuori luogo, inadatto o imbarazzato.Vorrei prendere i cappotti, riaprire la porta e tornare nel freddo della strada, ma mi trattengo dal farlo. Finalmente ci viene offerto un bicchiere di quel vino rosato che campeggia in tavola.Lo beviamo tutti più che volentieri: io, mio marito, il padrone di casa e i suoi ospiti. L'orologio che avevo notato entrando segna poco più di cinque minuti dal nostro ingresso nell’appartamento e ora, forse perché sono nervosa, chiedo di andare in bagno. Quando torno, contrariamente a mio marito che trovo seduto a conversare, sono ancor più tesa e imbarazzata di prima. Lui, accorgendomi del mio stato e un po’ preoccupato, mi chiede: come va? Bene, rispondo mentendo spudoratamente, forse ho bisogno di ambientarmi un po'aggiungo avvicinandomi a lui e allungando la mano, quasi senza accorgermene, verso il suo sesso. Gentilmente, per facilitare il mio movimento, si alza dalla sedia proprio nel momento in cui io mi sto chinando su di lui.Ora il suo sesso è proprio davanti al mio viso, lo tocco quasi a voler sentire la consistenza .
Poi, istintivamente lo assaporo e, mentre cerco di regalargli una forma più dignitosa, penso che è un ottimo aperitivo.
Anche gli ospiti si alzano e avvicinandosi a me nella loro posizione eretta mostrano lo stesso desiderio di mio marito: essere gentili con me!
Tutto fa sembrare sconveniente rifiutare. Passo ad assaporare ora uno ora l'altro dei presenti e, con soddisfazione,mi accorgo che questo genere di antipasti ha la particolarità di variare quantitativamente forma e consistenza quando li metto a contatto con la mia bocca o li percorro lentamente con la lingua.
Qualcuno si anima e, prima di rimanere soffocata, prima di perdere l'equilibrio o rimanere bloccata in una posizione che non è tra le più comode, decido di alzarmi dritta in mezzo a loro.
Ricambio loro la gentilezza offrendo la mia esperienza per completare l'opera a cui qualcuno si è dedicato con attenzione:sfilarmi di dosso l'abbigliamento dimesso con cui ero venuta!
Ora, finalmente e con soddisfazione, osservo piacevolmente che siamo tutti vestiti della nostra stessa pelle e, sarà una questione di conformismo, ma il mio imbarazzo iniziale e quel senso di inadeguatezza iniziale sono spariti.
Prima di me,lo aveva capito il padrone di casa che poco dopo essere entrato aveva colto l'occasione per cambiarsi, prima di me lo aveva capito mio marito che, approfittando della mia momentanea assenza, si era cambiato.
Loro, gli ospiti, non avevano avuto bisogno di nulla.
Erano fin dall'inizio perfetti, elegantemente vestiti della loro pelle fin dal nostro ingresso nell'appartamento.
Sto quasi per vergognarmi di questo mio ritardo, quando mio marito mi prende la mano e percorre con me lo spazio che ci separa da un divano.
Sta cercando di offrirmi una posizione comoda. Gentile!
Ora c'è il sugo da riscaldare e la pasta deve essere ancora cotta, ma io posso rilassarmi ambientata e sicura che i maschi si occuperanno della cena.
A turno, mi accorgo che ciascun commensale si attiva per prepararla:assaggiano il sugo, scelgono la quantità di pasta da mettere a bollire,ordinatamente ripongono la quantità più adatta nel loro piatto.
Come in un rito, ciascuno di loro – compreso mio marito – versa il contenuto del piatto nel recipiente divenuto bollente. Sono capaci e ordinati e lo fanno in breve tempo. Uno ad uno, senza accalcarsi e in modo che tutta la pasta si cuocia uniformemente.
Ora sono a tavola: aspettano, conversano...
Io e mio marito siamo gli ultimi a sederci, con calma sorseggiamo il vino rosato di un’altra bottiglia senza pensare al dopo cena che verrà.
Non c’è fretta. La sera è ancora lunga e fuori fa freddo.
Ripensando al mio imbarazzo iniziale dico a mio marito potevi avvisarmi che sarei stata una regina fin dall'inizio.