STORY TITLE: la cabina n. 10 
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la cabina n. 10 USA language


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la cabina n. 10

by matto1903
Viewed: 655 times Comments 3 Date: 19-01-2017 Language: Language

Qualche mese fa. Mentre mi trovo su messanger di l.m.o. mi arriva un messaggio: “Ciao, sono Peppe, sono il lui di una coppia. Io sono cuck bsx passivo, mia moglie, siciliana, ama gli uomini maturi.” Guardo il profilo, era una coppia esibizionista napoletana. Rispondo. Discutiamo un pò. Ecco in sintesi lo scenario: A lui piace fare scopare la moglie da altri uomini ai quali ama, prepara il cazzo succhiandoglielo. Lei, siciliana d’origine, spesso nell’isola per trovare i vecchi genitori malati d’età, è una perfetta complice di questo gioco.
Qualche settimana dopo, in occasione di una loro visita, già programmata, in Sicilia, prima di giungere a destinazione fanno tappa da me per trascorrere un fine settimana.
Arrivano nella tarda mattina del venerdì dopo Pasqua. Lei e una 45enne, normo tipo, capelli riccissimi mesciati, corpo curato, sguardo malizioso da vera troia. Lui suo coetaneo, magrolino, brizzolato, un po’ glabro.
Li accolgo con qualche convenevolo, che si rivela immediatamente inutile, poiché lei rompe il ghiaccio appena chiusa la porta d’ingresso dicendomi: “lo sai che sei bello! …… scopi bene?” Ricambio il complimento e rispondo alla domanda mettendogli subito la lingua in bocca e la mano sulla figa, rintracciandola, sotto una gonna aderente che enfatizzava due chiappe sode e aggettanti, già grondante di lussuria.Offro un caffè e li accompagno nella camera degli ospiti, limitrofa alla mia.
Faccio per lasciarli soli ma lui m’invita a restare. Iniziano le operazioni di svuotamento delle valige, quando lei mentre è china sul di un borsone dal quale stava prelevando degli indumenti, gira la testa verso di me, che sono sulla porta, e mi dice: “Il cornuto ti ha detto che il primo pompino te lo vuole fare lui?”. Rispondo che avevamo concordato che avrebbero agito insieme. …. E’ un attimo. Si avvicinano entrambi, mi pigliano ognuno per un braccio e mi portano ai piedi del letto, dove cominciano a spogliami e accarezzarmi. Quando sono nudo dalla cintola in giù, come due atleti di nuoto sincronizzato, scendono in ginocchio davanti al mio cazzo, quasi adoranti, e si contendono il primo colpo di lingua sulla cappella.E’ lei che lo prende per prima tutto in bocca, lo succhia avida e poi agguantandolo alla radice lo porge alla bocca del marito. Difficile resistere a quello spettacolo. Con grande sforzo riesco a non eiaculare. Lui succhia con passione e dopo poco si ritrae, si alza e va a sedersi su una sedia lasciando la moglie in balia della mia virilità e resta lì a godersi lo spettacolo. La scopo in tutte le posizioni. Si rivela un’amante perfetta, dinamica, disinibita, pluriorgasmica. Anticipa ogni mia volontà, risponde ad ogni mio desiderio, intuisce ogni mia azione… Un’autentica femmina da letto. Dopo l’ennesimo orgasmo, chiama lui lo fa distendere sul letto e ci si mette sopra impugnandogli il cazzo e dandogli la figa da leccare. Quindi chinandosi sul membro del marito per prenderlo in bocca, si gira verso di me e mi chiede: “..scopami la figa così lui può leccarti le palle”. La prendo a pecora mentre il marito ci succhia avidamente entrambi i sessi.
L’ora di pranzo è trascorsa da un pezzo, decidiamo comunque di fare una pausa pranzo. Cominciamo a preparare: io e lei nudi con solo i grembiuli addosso mentre il cuck apparecchia, porge gli ingredienti e ogni tanto mi aiuta a mettere il mio cazzo dentro la figa della moglie mentre è intenta ai fornelli, …. intenta si fa per dire. Con una mano taglia, rimesta, sala e con l’altra cerca sempre il mio cazzo. Non c’è ingrediente che assaggia senza che non me lo passi in bocca con la lingua. Pasta, vino, dolci,…… Il pasto si prolunga molto. Il suo posto a tavola resta vuoto … Ha scelto di sedere sulle mie gambe, impalandosi di tanto in tanto sul mio cazzo. Dopo il caffe si torna letto, sempre nella loro stanza.
La sera decidiamo di andare a cena fuori… C’è un ristorante sul mare che fa anche da Lido. Ha una terrazza proprio sulla spiaggia dove, sotto una tettoia ci sono dei tavoli abbastanza appartati. Ci accoglie un giovane cameriere: avrà avuto 25 anni. Non ci sono molti avventori nel ristorante e sulla terrazza siamo gli unici ad occupare uno dei pochi tavoli.Quando il giovane arriva con il menù faccio in modo che possa avere una chiara l’idea dei rapporti intimi e sentimentali dei suoi avventori. Rivolgendomi al cuck, dico: “Peppe a tua moglie piace il pesce?”. Cosi è chiaro: il trio è composto da due coniugi che vanno a cena con un amico comune o forse solo un amico del marito.Il cameriere si manifesta da subito molto premuroso, evidentemente attratto dalla signora, la quale si diverte a bombardargli il testosterone con gentilezze, moine, lanci di sguardi, ammiccamenti, accavallamenti di gambe, posture lascive, ecc…. Come ho già detto Barbara incarna pienamente il paradigma della cagna in calore.
Mentre stiamo mangiando, ammirato dalla sua strabordante lascivia, mi viene un’idea, è la espongo ai miei commensali, i quali, entusiasti concordano di dargli immediata attuazione.Così, mentre il cameriere, che fa di tutto per stare in terrazzo attento ad ogni nostro cenno, solerte e premuroso, soprattutto nei confronti della signora, io mi allontano e lascio soli i coniugi. Questi dopo poco cominciano a baciarsi e a limonare in modo eccessivo, esuberante, sfacciato, incuranti della presenza del cameriere il quale rimane non poco turbato, anche se fa finta di essere assorto in chi sa quali pensieri.Di botto finiscono, si ricompongono, e mi inviano su whatsapp il messaggio convenuto.
Rientro indifferente e apparentemente ignaro e continuo, sempre sotto gli occhi del cameriere, a conversare amichevolmente con loro.Dopo un po’, è il cuck che lascia il tavolo e si allontana dal terrazzo, lasciandomi da solo a conversare con sua moglie. Qualche istante dopo, accertatasi della presenza indiscreta del cameriere lei mi bacia in maniera appassionata e comincia a pomicare con me come aveva fatto prima con il marito. Limoniamo sfacciatamente. La frugo ovunque. Mi fruga davanti agli occhi basiti del nostro giovane cameriere, … che non riesce a nascondere il suo turbamento, ma non lascia la postazione. Questo esercizio dura un bel po’, e ci porta ad un esaltazione erotica incontenibile, amplificata dalle reazioni inconsulte del cameriere che nel tentativo di darsi un tono professionale si destreggia malamente tra i tavoli, che finge di riordinare, sbattendo contro le sedie e facendo cadere taglioli e posate.
Di colpo finiamo, ci componiamo e mandiamo il messaggio convenuto al cuck, il quale di li a poco compare sul terrazzo e ci raggiunge al tavolo, trovando la calma che aveva lasciato.
Finita la cena noi maschi ci alziamo e chiediamo al cameriere di pagare il conto direttamente alla cassa, lasciando al tavolo da sola la signora, che si attarda fingendosi intenta ad armeggiare con il telefonino. Paghiamo e usciamo da ristorante avviandoci per il lungo mare senza aspettare la signora, come se fossimo soli.
Trascorrono circa 20 minuti quando squilla il telefono del cuck, è lei: “in fondo alla spiaggia c’è un blocco di cabine, raggiungetemi… sono dentro la numero 12”. E’ notte di luna quasi piena, l’aria è ancora frizzante, la spiaggia è umida, la maniglia della cabina appiccicosa di salsedine. Entriamo e vediamo lei seminuda che cavalca il cameriere il quale sta supino a gambe larghe disteso per terra. Uno spettacolo straordinario!! Lei è in estasi! Socchiudo la porta quel tanto da far filtrare dentro il bagliore lunare che serve a rischiarare l’ambiente, mentre lei incurante della nostra presenza continua ad impalarsi con forza sul cazzo vibrante del giovane.
Ambientata la vista, con un tocco deciso il mio piede sposto il piede del cameriere, il quale recepisce il messaggio e chiude le gambe consentendomi di posizionarmi bene dietro di lei. Tiro fuori il cazzo, duro come un fallo di marmo. Metto le mani sull’osso sacro di lei e spingo in basso per fermare la sua danza, per placare quel suo sfrenato movimento. Lei si arresta. Agguanto i glutei con le mani a dita larghe e aperte e con i pollici posizionati all’altezza dell’ano, allargo il solco formato dalla vicinanza dei due globi, li distanzio in modo che il buco del culo si dilatati come un fiore che sboccia. Faccio un segno deciso al cuck, che intuisce subito che mi urge una terza mano. Così prende il mio cazzo e lo avvicina al buco della moglie, poggia la cappella sullo sfintere, che attendeva dilatato, e con una lieve pressione incastra la punta del meato dentro quel bocciolo.Ora tocca a me. Un semplice colpo di reni ed entro in una cavità ospitale, calda, pulsante che mi viene incontro. Lei chinandosi sul cameriere fa in modo che quel mio cilindro di carne che la sta perforando aderisca perfettamente al diametro del suo retto. Sento il cazzo del cameriere che si tocca con mio, attraverso una sottile membrana. Assestati due colpi di consolidamento ecco che lei comincia a danzare con i due cazzi in corpo, coordinando i suoi e i nostri movimenti servendosi magistralmente delle contrazione della sua vulva e del suo sfintere. Il marito si china e la bacia a lungo, poi gli mette il cazzo in bocca. La danza dura senza sosta fino a quando l’ultimo cazzo,… il mio, si svuota nelle sue viscere.Si alza, piena di sborra, si sistema, e andiamo via, lasciando il cameriere a terra frastornato con lo sguardo di chi pare essersi svegliato da un sogno.
Per strada non una parola. Arrivati a casa, chiede al cuck di aiutarla a pulirsi mentre fa la doccia. Entrano insieme nella cabina per uscire dopo qualche minuto con lei avvolta in un telo da bagno. Mi viene incontro, mi afferra per mano e dice al marito: “noi andiamo a dormire…. Tu, stanotte dormi solo… voglio stare con lui che ha avuto un’idea meravigliosa”.
Entriamo nella mia stanza, lei chiude la porta senza salutare il cuck e ci sdraiamo nudi, affiancati. Mi bacia in modo appassionato, profondo, quasi adorante e mi dice: “grazie … è stato fantastico!”. Poi poggia la testa sul mio petto, seminando sul mio torace i suoi riccioli erotici. Mi prende il cazzo in mano e si addormenta.

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