STORY TITLE: Con un maturo è meglio. 2° parte. Una bellissima scoperta 
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Con un maturo è meglio. 2° parte. Una bellissima scoperta USA language


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Con un maturo è meglio. 2° parte. Una bellissima scoperta

by pennabianca
Viewed: 608 times Comments 2 Date: 28-06-2021 Language: Language

«Che ne dici, Carlo, ti andrebbe di andarci a rinfrescare?»

È il momento più caldo della giornata e l’acqua non sembra più tanto fredda; scivoliamo lentamente fino a grande masso e lei afferra con decisione il mio membro e incomincia, lentamente, a masturbarmi. Sono in piedi davanti a lei che è appoggiata alla lieve sporgenza della roccia; ha le cosce ben aperte ed io allungo le mani, mentre, con delicatezza, prendo ad accarezzare i suoi seni, che sento turgidi e duri sotto i polpastrelli. Mi guarda con insistenza negli occhi, mentre pian piano il piacere comincia a scorrere dentro di lei. Scivolo lungo i fianchi, mi posiziono leggermente di lato e, con entrambe le mani, comincio ad accarezzare l’interno delle sue splendide cosce, risalendo sempre più, sia davanti che dietro. Passo con la mano sinistra lungo il solco delle sue natiche, le scosto leggermente fin quando, con la punta del dito indice, non sento il suo forellino che subito reagisce al massaggio, contraendosi. Anche davanti le mie dita scorrono fra le labbra della sua fica e risalgono dal basso verso l’alto, fin quando raggiungo il suo bottoncino, che stimolo con il pollice. Chiude gli occhi e si morde il labbro inferiore, mentre comincia a gemere per le mie carezze. La masturbo, le infilo due dita dentro la figa, che sento calda e vogliosa, mentre, con l’altra mano spingo il pollice dentro quel meraviglioso pertugio del suo culetto, che risponde contraendosi e stringendo il mio dito, quasi a volerlo intrappolare. Lei stringe con più forza il mio membro aumentando il ritmo della masturbazione, quasi a volermi far raggiungere subito l'orgasmo, ma io non ho nessuna fretta e muovo le mie mani con sapiente lentezza, in maniera decisa, quasi esasperante. Raggiunge un orgasmo e, dalle sue labbra esce un flebile lamento, mentre gode. Giro lo sguardo e mi rendo conto che, dalla spiaggia assolata tutti, in quel momento, stanno guardando noi due e non è necessario ricorrere a chissà quanta immaginazione per capire quello che stiamo facendo. Galvanizzato dallo spettacolo, che stiamo dando al pubblico che ci osserva, intensifico la masturbazione e, poco dopo, lei raggiunge ancora il piacere.

«Meraviglioso! Sei veramente stupendo! Ora voglio sentirti dentro di me».

Mi guarda con occhi languidi, ma io scuote la testa in senso negativo.

«Stai scherzando! Ho appena cominciato a divertirmi e tu già vorresti che ti scopi, ponendo fine a quest'idillio. Guarda verso la spiaggia: il nostro gioco è palese a tutti, quindi, prima di scoparti, come minimo voglio farti godere ancora ed ancora»

Lei si volta a guardare e i suoi occhi brillano di gioia; si è appena resa conto che noi due siamo gli interpreti di una recita che sta eccitando tutta la spiaggia. Continuo a masturbarla sempre più forte e lei continua a godere a ripetizione, fin quando, esausta mi attira verso di sé e mi bacia con passione. Stringe il suo corpo contro il mio, mentre la sua lingua impazzita entra di prepotenza nella mia bocca, alla ricerca della mia, con la quale prende a giocare. La succhia, poi, quando sente il mio membro premere contro la fessura della sua fica, emette un ennesimo gemito di piacere, mi morde il labbro inferiore e poi si stacca e mi implora di scoparla.

«Scopami! Ti voglio dentro! Voglio sentirti entrare dentro di me, fino in fondo. Voglio il tuo piacere! Voglio sentire il tuo orgasmo riempire il mio ventre, anche se siamo immersi nell’acqua».

Mi sento pienamente soddisfatto; ho portato questa femmina a desiderare di essere posseduta, ma ho ancora voglia di sentirla godere. Mi stacco da lei e la faccio sollevare sopra la roccia quel tanto che basta, perché la sua figa sia perfettamente all’altezza della mia bocca e incollo le mie labbra sul suo clitoride, succhiandolo con forza. Serra le gambe intorno alla mia testa, mentre, con entrambe le mani, cerca di contenere il mio assalto a quel piacere che presto si manifesta in un ennesimo orgasmo che la fa fremere tutta. Gode. Urla il suo piacere, ormai senza ritegno. Sento il suo corpo tremare, mentre le sue gambe mi stringono la testa con forza, quasi a voler impedire che io continui a torturare la sua fica. A fatica riesce a staccarsi da me, scivola di nuovo nell’acqua e mi cinge i fianchi con le sue gambe, mentre con entrambe le mani afferra il mio cazzo e lo punta decisa fra le labbra della sua fica. La fisso negli occhi; il suo viso è una maschera di piacere, mentre i suoi occhi mi implorano di possederla. Affondo in lei con decisione, fin quando il mio corpo non aderisce completamente al suo. Sento il mio membro farsi strada dentro di lei, che si apre e mi lascia entrare, cercando subito di apprezzare la potente penetrazione cui la sto sottoponendo. Con entrambe le mani afferro le natiche, le dilato, mentre la tiro con decisione contro di me. Resto immobile ben piantato dentro di lei, che ora mi stringe le braccia intorno al collo, mentre un lungo sospiro, seguito da un gemito di piacere, promana dalla sua bocca.

«Meraviglioso! Ti ho sentito entrare fino in fondo. Stupendo! Adesso scopami e fammi godere ancora».

Mi basta solo farla ondeggiare avanti e indietro sul mio cazzo ben piantato dentro di lei per farla godere. Ben presto raggiunge un orgasmo molto intenso, seguito subito da un altro e poi un altro ancora, fin quando la sua bocca si incolla di nuovo alla mia e mi bacia con una passione che esprime il suo incondizionato offrirsi a me. Le mie mani giocano con il suo culetto, mentre le dita si alternano a penetrare quel fiore che cede volentieri ad ogni intrusione. Dopo quel lungo bacio, lei si stacca da me e mi fissa negli occhi.

«Sei fantastico! Sono venuta tre volte, senza capire dove finiva un orgasmo e ne cominciava un altro. Adesso voglio sentire il tuo piacere dentro di me».

Sorrido e, scuotendo il capo, insisto a pomparla con forza, anche se lei, adesso, prende a contrarre i muscoli vaginali ritmicamente, con ciò stimolando e aumentando sia il mio che il suo piacere. Mi rendo conto che questa giovane femmina sa essere zoccola più di tante altre donne, con cui ho fatto sesso. Mi scopa succhiandomi il cazzo con la fica e questo è un gioco che ho sentito fare a ben poche donne, ma mai nessuna era giovane come lei. Voglio sentirla godere ancora di più, quindi cambio ritmo, cercando di contrastare in gioco muscolare che lei sta riservando al mio cazzo. Se ne rende conto, mi guarda e poi, sorridendo, mi fa un’altra proposta.

«Sei un porco! Mi fai godere come pochi sono riusciti a fare con me, di conseguenza ho deciso che voglio anche sentirti nel culo. Dai, scopami il culo, fammi godere, come lo hai fatto fino in questo momento».

Scioglie le sue gambe e si gira, appoggiando le ginocchia alla sporgenza della roccia, per posizionarsi perfettamente all’altezza del mio cazzo. Appoggio con decisione la cappella al suo grinzoso pertugio e, dopo averla afferrata per i fianchi, spingo dentro con decisione.
È un affondo lento ma deciso, che lei percepisce alla grande, traendone subito tutto il piacere possibile.

«Spingilo! Sei stupendo! Ti sento entrare, mi stai aprendo il culo magnificamente! Dai, spaccamelo! Spingilo tutto fino in fondo! Dai, fammi godere anche dal culo».

La pompo con un ritmo risoluto e costante, e lei subito comincia godere. Raggiunge ben presto un ennesimo orgasmo, anche perché con una delle mie mani libere, la masturbo torturandole il clitoride. Gode e urla di nuovo tutto il suo piacere. Mi sento pronto a godere dentro di lei, ma, ad un tratto, lei è di tutt’altro avviso. Mi ferma, si sfila e si rimette nella stessa posizione di prima, aprendo ancora di più le cosce. Mi invita a penetrarla di nuovo e a goderle dentro il ventre.

«Scopami la fica! Voglio sentire il calore del tuo piacere riempire il mio ventre. Dai, sborrami dentro!»

La penetro con un affondo secco e deciso e subito lei stringe di nuovo le sue gambe, cingendomi i fianchi. Mi blocca, mi tiene ben piantato dentro di lei, mentre ora inizia a contrarre i muscoli vaginali con intensità e velocità sempre maggiore. Sento un piacere sconvolgente avvolgere il mio membro, che viene stimolato in tutta la sua interezza. La guardo e le chiedo di godere insieme a me, con un orgasmo unico: il mio e il suo, nello stesso istante. Lei sorride, allenta leggermente la stretta delle sue cosce e questo mi permette, anche se in maniera limitata, di pomparla quel tanto che basta per farle raggiungere un ennesimo orgasmo, che lei manifesta stringendosi con forza me. Mi tiene stretto dentro di lei con le gambe e, nello stesso tempo, mi abbraccia con forza sul collo, affondando il suo viso nel mio, mentre gode e mi invita a godere con lei.

«Vieni! Ti prego, vieni! Sto godendo! IO STO GODENDO!»

Mi sento soddisfatto e mi lascio andare, scaricando dentro di lei tutto il mio piacere. Lo percepisce, mi guarda fisso negli occhi, mentre il suo corpo trema scosso dai brividi.

«Ti sento! Anche se siamo nell’acqua, ti sento dentro di me. È bellissimo! Sto godendo, insieme a te!»

Rimaniamo abbracciati, il suo corpo continua a tremare e, solo allora, mi rendo conto che stiamo in acqua da tanto tempo e, ora, il suo corpo sta tremando anche per il freddo. La guardo, mentre mi sfilo da lei che, con il viso stravolto dal piacere e con voce languida, mi supplica di uscire, perché non riesce più a resistere al freddo.

«È stato bellissimo, ma ora, ti prego, usciamo, perché comincio di nuovo a sentir freddo».

La prendo per mano e ci dirigiamo verso la spiaggia, dove Luca, l'attende in piedi con il suo telo mare pronto ad avvolgerla. Quando arriviamo sul bagnasciuga, vedo il singolo che, rimasto nei paraggi, mi osserva con il pollice destro alzato, mentre una coppia che ci ha ammirato per tutto il tempo, solleva appena le mani simulando un silenzioso applauso: Silvia se ne accorge, mi guarda e sorride compiaciuta. Mi siedo sotto l’ombrellone, mentre lei, avvolta nel suo telo mare, si distende al sole, sopra il mio telo. Vedo lo sguardo compiaciuto di Luca, mentre osservo la sua donna che cerca di riscaldarsi sotto i raggi cocenti del sole. Nella sua voce sento solo parole compiaciute.

«Dev'essersi divertita parecchio per resistere oltre due ore in acqua, con te. È stato bellissimo vedervi godere e, credo che questo spettacolo sia piaciuto a tutta la spiaggia».


Gli rivolgo uno sguardo interrogativo, mentre lui mi conferma che siamo rimasti in acqua per più di due ore. Mi giro e la guardo, mentre lei sta cercando di riscaldarsi; mi sorride ed approva l’affermazione fatta dal compagno.

«Ti assicuro, amore, che con lui ho goduto tantissimo. Tu sai quanto mi piace scopare con gente matura, ma lui, durante tutto questo tempo, ha battuto tutti gli altri. Sai bene che ho fatto sesso con gente matura, anche con più persone insieme, dove ognuno dava il meglio di sé: chi con le mani, chi con la lingua, chi con il cazzo, mentre lui mi ha fatto godere in tutti i modi, in maniera decisa ed appagante. Non mi ero nemmeno accorta che siamo rimasti in acqua tutto quel tempo, fin quando non è uscito da me e, solo allora, ho avvertito che il mio corpo si era raffreddato. È stato stupendo e non vedo l’ora di raccontare questa esperienza che ho appena vissuto».

Resta ancora un po' avvolta nel telo, poi, una volta riscaldata, si libera del telo e tutti e tre ci mettiamo distesi, con lei al centro, compiaciuta e soddisfatta per essersi esibita davanti a tutta la spiaggia. Improvvisamente il suono del suo cellulare ci distoglie lo sguardo dal sole che inizia a calare sull’orizzonte. Luca prende il cellulare e sorride divertito mentre lo porge a Silvia.

«È Anna, sicuramente vorrà sapere come ci siamo trovati su questa spiaggia».

Silvia prende il telefono e lo mette in viva voce per fare sì che tutti possiamo ascoltare la conversazione.

«Silvia, amore, ti è piaciuta la spiaggia che vi abbiamo indicato noi?»

Silvia risponde che il posto bellissimo e che, soprattutto, si è trovata benissimo. Poi Anna le spiega che, al battesimo, ha incontrato anche due coppie che lei conosce benissimo, sono Stefania e Luigi, che hanno con sé Eva, la loro meravigliosa bimba, con Marco e Lucia ed Alberto, che tiene il piccolo Michele, di quattro anni, mentre Marco tiene in braccio la piccolissima Tania, che ha appena due anni.
Silvia è piacevolmente compiaciuta da questa situazione e, dopo esser rimasta per attimo in silenzio, fa una strana richiesta alla sua amica.

«Anna, amore mio, se non sbaglio, siete nel ristorante che sta nel castello giù al lago, quindi ti chiedo una cortesia, prendi tutti ed insieme salite sulla torre e poi facciamo una video chiamata, perché voglio farti vedere una cosa veramente incredibile».

Anna accetta la richiesta di Silvia e, dopo alcuni minuti, improvvisamente il suo telefono torna di nuovo a squillare e, questa volta, è in videochiamata. Io e Luca siamo seduti dietro di lei, con le spalle appoggiate alla roccia e lei sta sdraiata in mezzo a noi due e, quando apre la videochiamata, chiede ad Anna se nota qualcosa di famigliare.

«Anna, dolcezza mia, non ti sembra che io sia in compagnia di una persona che tu dovresti conoscere benissimo?»

Anna ride divertita, mentre intorno a lei si concretizza un piccolo gruppo di persone costituito da due donne, e quattro uomini, di cui due tengono in braccio dei neonati. Anche Stefania e Lucia, restano stupite, perché non mi conoscono, ma è Silvia che riprende il dialogo.

«Non ti ringrazierò mai abbastanza, per averci indicato questa spiaggia meravigliosa, ma, soprattutto, potevi anche dirmi che è frequentata da persone veramente fantastiche».

Anna continua a ridere fra lo stupore generale, poi risponde a Silvia e, in qualche modo, cerca di dare una spiegazione anche alla comitiva sempre più sbalordita.

«Silvia sei un adorabile zoccoletta, non solo hai trovato la spiaggia, ma anche il miglior toro da monta che la frequenta. E, quanto a te, adorabile porcello, tieni presente che sono molto arrabbiata con te, anche se comprendo benissimo che alla prima occasione di libertà che hai avuto, anziché correre da una vecchia baldracca come me, sei andato a trovare una giovane troietta come quella che ti sta seduta davanti. Purtroppo l’età comincia ad avere il suo peso ed io sono già in fondo al viale del tramonto».

Immediatamente si solleva un coro di proteste e, fra loro, riconosco il mio amico Mario, che mi saluta.

«Ciao Boss! Ultimamente ti ho cercato, ma la tua adorabile segretaria, che ha una voce molto sensuale, mi ha riferito che eri molto impegnato nel lavoro. Comprendo benissimo, quindi, che, alla prima occasione, hai pensato bene di rilassarti in questo posto stupendo. Credo che la nostra amica abbia avuto un buon assaggio della tua bravura nel giocare e, soprattutto, abbia saputo esibirsi per quella femmina stupenda quale è».

Anna aggiunge un dettaglio alla conversazione.

«Mi fa piacere, vederti in sua compagnia, anche se credo che questa giovane cagnetta, nemmeno si è resa conto che razza di osso duro, ha trovato, e non sono sicura se avrà i denti giusti per rosicchiarlo».

Rispondo immediatamente ad entrambi.

«Anna, non ti permettere mai più di dire che sei una vecchia baldracca sul viale del tramonto, perché sai benissimo che una donna come te è sempre fra le mie preferite. Non sei una baldracca, né tantomeno una vecchia sul viale del tramonto, ma una splendida femmina, che sa esattamente come far impazzire un uomo a suo piacimento. Quanto alla tua amica, ha solo avuto un breve assaggio di quello che tu dici essere un osso duro da rosicchiare e, anche se ha i denti buoni, dubito che riuscirà a spolparlo come solo tu sai fare. Mi scuso con entrambi, ma, come sapete, in questi ultimi tempi rimanere in piedi è stata veramente dura».
Anna ride divertita, poi ruotando il telefono mi presenta il gruppo di persone che sono accanto a lei. Poi interviene anche Stefania, che finge in maniera divertita di riprendere Silvia.

«Immaginavo che, con una giornata stupenda come questa, saresti immediatamente andata al mare e, sicuramente, ti saresti divertita, ma da quello che mi hanno detto, Anna e Mario, sono quasi arrabbiata con te, perché sicuramente ti sei divertita molto con un maschio che qui definiscono veramente fantastico. Se non ti amassi alla follia, sarei quasi gelosa!»

Anche Lucia interviene e chiede, sia ai miei amici che sono presenti con loro, che a Silvia e Luca che sono sdraiati accanto a me, se io sono un maschio veramente intrigante e molto porco.

«Lucia, amore mio, ti assicuro che questo maialino mi ha fatto impazzire per due ore di fila, sotto lo sguardo di tutta la spiaggia e, ti assicuro, che ho goduto come poche altre volte. Non saprei dirti se fra Mario e il nostro amico, qui presente, chi dei due sia più porco e mi piacerebbe molto scoprirlo insieme a voi. Solo l’idea di essere stretta fra questi due maschi, mi fa sbrodolare abbondantemente».

Mi sento lusingato dalle parole che stanno pronunciando le donne, mentre, attraverso lo schermo, osservo il mio amico Mario che annuisce ridendo, mentre ascolta le parole che gli dice Alberto, uno dei tre maschi, quello che tiene in braccio il bimbo di nome Michele. Dopo si gira verso Lucia e gli suggerisce qualcosa all’orecchio e lei si avvicina di nuovo ad Anna e, insieme, tenendo stretta Stefania dall’altro lato del corpo, mi lanciano una richiesta difficile da rifiutare.

«C’è solo un modo per scoprirlo: invitare Carlo sabato prossimo alla piccola festicciola che faremo per festeggiare il nostro quinto anniversario di nozze. Quindi lei, signor Carlo, è pregato di accettare senza riserve».

Resto per un attimo stupito, cerco in qualche modo di rifiutare questo cortese invito.

«Non mi sembra il caso, di accettare, voi siete già un gruppo molto affiatato, complice e, soprattutto, vi conoscete da tempo mentre io, sarei solo un intruso. Non vorrei in nessun modo creare scompiglio tra voi».

Non finisco nemmeno di parlare, che Alberto prende il telefono e mi parla con un tono calmo, ma deciso.

«Prima di tutto direi che possiamo saltare il signor Carlo, e subito darci confidenzialmente del tu. Quanto al fatto che noi siamo un gruppo ben affiatato, sì, è vero, ma ti assicuro, e parlo per esperienza diretta, che vivendo un menage a trois, una ventata di aria nuova, diversa, farà solo bene. Anche se amiamo molto la nostra donna, vederla giocare con un maschio diverso, ci spronerà ad amarla ancora di più. Quindi, a meno che non ti stiamo profondamente antipatici, ci farebbe molto piacere avere la tua compagnia».


Alzo le braccia in segno di resa e prometto che il sabato successivo sarò nella loro città per partecipare a questo particolare evento. Parliamo ancora un po’, poi la telefonata viene chiusa e Silvia si allunga in mezzo a noi per rimettere il suo telefono all’interno della tasca del suo zainetto, posto di lato a noi, vicino alla roccia. Ci mettiamo di nuovo distesi, con le spalle appoggiate alla roccia mentre il sole sta quasi per toccare l’orizzonte, regalandoci un tramonto veramente stupendo. La spiaggia si va lentamente svuotando e Silvia, con la mano sinistra, mi accarezza la coscia in maniera lenta, ma, nello stesso tempo, molto sensuale e questo mi provoca un particolare piacere, perché il gioco è fatto in maniera gradevole e non aggressiva, eccitante e, nello stesso tempo, languido. Fa la stessa cosa sulla coscia del suo uomo, che poco dopo ha di nuovo il sesso in erezione, mentre il mio si sta eccitando più lentamente. Non è una competizione, ma mi rendo conto che l’età, fa la differenza. Resto immobile piacevolmente, mentre lui, invece, si gira verso di lei e le accarezza il seno; poi mette subito una mano fra le sue cosce, che lei ha provveduto a divaricare per agevolare la manovra. Mi eccita guardarli e, nello stesso tempo, mi piace la languida carezza che lei sta facendo sul mio corpo. Si gira verso di lui, lo bacia in bocca, poi scivola verso il basso e si infila quello splendido membro tutto in bocca. Lui geme di piacere nel sentire quelle labbra avvolgere il suo membro; chiude gli occhi e rovescia la testa indietro, abbandonandosi ad assaporare quelle labbra che ora gli torturano la cappella. Mi giro di lato e mi trovo davanti quella meraviglia del suo culetto, che accarezzo insinuando le dita lungo il solco delle natiche, alla ricerca di quella fonte da cui già sgorga il piacere. Quando le mie dita affondano decise dentro di lei, geme e allunga ancora di più la mano fino ad afferrare il mio membro, che ora è quasi perfettamente in tiro. Giro lo sguardo e vedo che il nostro gioco è seguito dalla coppia che, quando siamo usciti dall’acqua, ha applaudito, dal singolo che era ancora lì e da un nuovo maschio che si è avvicinato lentamente e che, ora a poca distanza da noi, ci osserva, mentre offriamo loro uno spettacolo veramente intrigante.
Silvia gode sollecitata dalle mie dita, poi di colpo si gira e offre a Luca il suo favoloso fondoschiena, mentre la sua bocca, ora avida e rovente, si impossessa del mio membro. Lo serra fra le labbra, tenendo in bocca solo la punta, mentre la sua lingua impazzita mi tortura la cappella, facendomi eccitare ancora di più. Poi lentamente e con calma, lo affonda tutto in gola. Sento la sua lingua continuare a stimolare il mio cazzo, mentre lei preme con il naso contro il mio inguine. Giro lo sguardo e vedo che ora Luca si è sdraiato fra le sue cosce e lei si sfila per un attimo il mio cazzo dalla bocca e lo sollecita a leccare la sua fica.

«Bravo, leccami bene, perché sicuramente ci sarà ancora un po’ del suo seme. Sei un meraviglioso cornuto! Ti amo da impazzire, perché solo tu mi fai sentire una meravigliosa troia! Una femmina puttana! Una zoccola, capace di regalarti sempre delle corna sontuose. Ti amo! E adesso voglio godere con te. Prendimi! Fammi sentire tutto il tuo cazzo dentro di me, spingilo fino in fondo, fammi sentire la tua troia! La tua donna! La tua puttana!»

La osservo piacevolmente stupito, mentre lei affonda di nuovo il mio membro, ora teso e duro, tutto dentro la bocca. Lui la penetra con un affondo secco e deciso, la tiene stretta per i fianchi e risponde a tono alle sue parole.

«Sei una puttana! Sei la mia puttana! Una zoccola stupenda! Una vacca capace di far godere qualunque maschio. Ti amo da morire! Ti amo perché solo tu sei capace di sconvolgere la mia mente, di riempire la mia fronte di corna, di essere così sconvolgente e puttana!»

Mi rendo conto, che l’intesa in questa coppia è fortissima, la complicità è al massimo e l’intesa è totale. Solo quando si hanno queste tre componenti insieme, così decisamente forti, la coppia è capace di vivere momenti sconvolgenti. Lui la sbatte con colpi fortissimi e, ad ogni affondo, lei infila sempre di più il mio cazzo in bocca. Lo trattiene dentro la gola restando immobile, e resistendo a lungo a questa intrusione. Poi se lo sfila, si gira verso di lui e gli fa un’ennesima richiesta.

«Amore, mettilo nel culo, perché voglio godermi quest’altro davanti».

Lui si sfila da lei e lo affonda di nuovo dentro quel meraviglioso culetto, che lo riceve senza nessun problema, poi la tiene stretta per i fianchi e si sdraia supino attirandola sopra di sé. Io allargo le cosce e mi inginocchio fra le gambe di Luca, mentre lei afferra il mio membro e lo guida decisa fra le labbra della sua figa, da cui sgorga piacere allo stato puro. Appena sente che sto entrando dentro di lei, solleva le gambe e le annoda dietro di me, mentre con le braccia mi stringe sul collo e mi attira sul suo corpo. Scivolo dentro di lei che si dilata il più possibile per ricevermi, mentre sento, attraverso la sottile membrana che divide i due canali, il cazzo di lui ben piantato nel suo culetto. Quando il mio corpo aderisce al suo, incominciamo a muoverci lentamente, mentre lei prende a godere, gemendo sempre più forte. Il primo orgasmo la fa tremare tutta, mentre Luca ha sollevato le braccia e le tortura i seni, stringendo i capezzoli fra le dita. La coppia che ci osserva, si è avvicinata ed è a pochi passi da noi, e la donna, inginocchiata di lato al suo uomo, che tiene il cazzo duro in mano, lo sega lentamente proseguendo ad guardare con molta attenzione.
Anche il singolo che, per tutto il giorno, è stato ad osservarci sulla spiaggia, ora si è avvicinato, mentre l’ultimo sopraggiunto, prova ad allungare una mano verso il corpo di Silvia, però il gesto eloquente di Luca lo fa desistere dal toccare la sua donna. È eccitante vedere con quanto interesse ci osservano e questo eccita anche Silvia, che si sente lusingata mentre gode fra le nostre braccia. Il singolo, ultimo arrivato, improvvisamente si masturba velocemente e con un grido soffocato schizza il suo piacere sulla sabbia, poi, con un gesto di stizza, se ne va lasciando lo spettacolo alle tre persone che ora si sono avvicinate un po' a noi. La donna della coppia, si avvicina ancor di più a Silvia e, dopo averla guardata, allunga una mano per accarezzare il suo seno. La conosco, ho avuto modo di godere con lei in passato e sono a conoscenza del fatto che prova molto piacere nel giocare anche con le donne. I suoi seni enormi, con i capezzoli adornati con dei piercing, sono alla portata della mano di Silvia, che si allunga verso di lei e, in qualche modo, li accarezza. La donna, piacevolmente invogliata dal gesto, prende a stimolare i capezzoli di Silvia, e poi, chinato il capo, ne accoglie uno in bocca e lo succhia, facendola gemere, mentre noi due continuiamo a pomparla con un ritmo costante. La mano della donna scivola verso il basso e alla ricerca del bottoncino di Silvia, lo trova e lo stuzzica, lo stimola e le provoca un orgasmo che lei esterna con tutto il fiato che ha in gola. Quell’intenso piacere porta anche Luca a godere dentro la sua donna e, con un grido sommesso, si svuota dentro di lei. Resto immobile, mentre lui la fa sollevare, si sfila da sotto per poi inginocchiarsi di lato, mentre io continuo a restare ben piantato dentro di lei e a pomparla con calma, senza fretta. Lui le offre il suo cazzo da leccare, cosa che Silvia fa immediatamente, ed è subito aiutata dalla donna che, in qualche modo, collabora con lei a ripulire quel membro che ha appena goduto. Il marito della donna ci osserva stando in ginocchio vicino a noi, si masturba senza intervenire, mentre anche il singolo si è avvicinato e continua a masturbarsi, senza però interagire con noi, se non in maniera visiva. Dopo aver pulito il cazzo del suo uomo, Silvia si gira e bacia la donna in bocca; con essa limona per un po’, poi si stacca e mi spinge di lato, sollevando la gamba e invitando la donna a distendersi dietro di lei, per leccare il seme che sta sgorgando dal suo culetto, farcito dal cazzo del compagno. Vedo la lingua della donna indugiare sia su quel buchetto, che lungo la mia asta ogni volta che la affondo dentro il ventre di Silvia. Il marito della donna si posiziona dietro di lei e, con un affondo secco, la penetra, mentre lei lecca avidamente il culo di Silvia. Il gioco duro poco, perché l’uomo, dopo pochi colpi, viene con un grido trattenuto a stento, imitato dal singolo che, ora si è avvicinato e, senza lasciarlo presupporre, viene sui piedi della donna, che lo gratifica sollevandone uno e prendendo ad accarezzare il membro da cui ancora sgorga nettare bianco. Durante tutto questo tempo ho continuato a scopare Silvia con un ritmo costante, facendola ancora godere e lei ora mi chiede di venire ancora dentro di lei. La guardo e le spiego che non sarà così facile.

«Come ti ha detto la mia amica Anna, sono un osso duro da rodere, quindi se vuoi ancora il mio piacere te lo devi sudare fino all’ultima goccia».

Mi osserva quasi stupita, mentre io continuo a sbatterla, facendola godere ancora. Dopo quest’ennesimo orgasmo lei si sfila da me e mi fa sedere con le spalle appoggiate alla roccia; poi, quasi inginocchiata fra le mie gambe, si abbassa, prende il mio cazzo in bocca e inizia uno dei pompini più belli che abbia mai ricevuto in vita mia. Lo succhia in punta, mentre con la mano mi sega lungo l’asta velocemente e, ogni tanto, lo affonda in gola. Succhia con forza, poi sputa sulla cappella e con la mano spalma la saliva lungo il tronco come a voler lubrificare il mio cazzo. Ripete il gioco sempre più velocemente, succhiandolo sempre più; ben presto mi rendo conto che, di questo passo, riuscirà a farmi sborrare ancora una volta. Anche lei ne è consapevole e sa che questa sia la strada giusta per avere il mio piacere. Ad un tratto se lo infila in bocca e, serrando le labbra intorno all’asta, lo pompa e lo succhia, muovendo la testa su e giù, sempre più in fretta e con sempre più forza. Sento il piacere esplodere nella mia mente, perché la stimolazione che ricevo è talmente bella e intensa, che solo poche volte ho provato in vita mia. Le appoggio la mano sulla testa e lei solleva lo sguardo; i suoi occhi sono lo specchio della felicità, si è resa conto che, da lì a breve, avrà il mio piacere nella sua bocca. Allunga la mano, mi accarezza le palle, con un movimento lento, molto stimolante, e quando sente che il mio piacere sta per inondarle la bocca, lo sfila, tenendo il cazzo ben stretto sulle labbra, solo sulla punta. Esplodo nella sua bocca quasi in maniera imprevista e lei lecca e succhia tutto il nettare che sta sgorgando dal mio membro e, dopo averlo pulito e lucidato ben bene, fino all’ultima goccia, si stacca da me, si gira verso la donna e, dopo averle posto una mano dietro la nuca, l'attira a sé e la bacia con passione, scambiando nella sua bocca il seme che ha avuto dal mio membro. Si baciano e si scambiano lo sperma nelle bocche ancora per un poco, poi lei, quasi sfinita, si appoggia a me e si complimenta per la mia notevole resistenza.

«Accidenti! Se resistevi solo un minuto in più, avrei dovuto gettare la spugna. Presumo di esser brava nel succhiare il cazzo, ma, accidenti, sei davvero un osso duro!»

Ridiamo tutti di gusto, poi la coppia ci saluta e anche noi iniziammo a raccogliere le nostre cose e ci scambiamo i nostri recapiti, con la promessa di sentirci in settimana per definire i dettagli della mia partecipazione alla loro festa. Ci salutiamo nel parcheggio e facciamo un breve tratto di strada insieme, poi, quando le nostre strade si dividono, la mia mente torna a riflettere sulle meravigliose sensazioni che ho vissuto in questa giornata, il piacere che ho provato, ma, soprattutto, la soddisfazione nell’aver fatto godere una giovane donna, sotto lo sguardo compiaciuto del compagno e di tanta gente sconosciuta.

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