STORY TITLE: LEI di coppia, incontro dell’ottobre 2021 (parte 1/2) 
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LEI di coppia, incontro dell’ottobre 2021 (parte 1/2) USA language


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LEI di coppia, incontro dell’ottobre 2021 (parte 1/2)

by Johnny75
Viewed: 988 times Comments 7 Date: 22-12-2021 Language: Language

Busso, puntuale, alle 15.

Lui non ha parlato molto, mi ha chiesto solo se fosse la prima volta che incontravo con il lui presente, e se avessi qualche preclusione. Gli ho risposto che, anche se non era la prima volta, è un po’ sempre come se lo fosse…che non avevo pregiudizi di sorta, e che sarei stato rispettoso delle richieste di quella che avrebbe dovuto essere sua moglie. Piuttosto, mi sembrava fosse lui alla prima esperienza, anche se mi aveva rassicurato del contrario. Lei si stava facendo la doccia.

Nel frattempo, mi ero tolto il giubbotto, appoggiato la borsa a terra, e con sguardi fugaci cercavo di studiare l’ambiente. Mi accorsi che Lei era uscita dal bagno: indossava un accappatoio di caldo cotone bianco, chiuso dalla cintura, e capelli raccolti con un elastico semplice. Non riuscivo a scorgere le sue forme, anche se mi sembrava di seno piuttosto procace, alta circa 165cm, sui 55Kg, formosetta, capelli biondo scuro dorato, e direi tra 45 e 50 anni.

Lui le si avvicina e, con tono impercettibile, le chiese se fosse tutto a posto, o se avesse qualche ripensamento. In quel momento ho avuto la sensazione che fosse proprio lui quello che avrebbe voluto me ne andassi, rinunciare al gioco, e tornarsene alla propria routine. Questa sensazione mi accese una sorta di sadica eccitazione: il desiderio di toccarla, possederla e sentirla sotto le mie mani aumentava in modo direttamente proporzionale alla mia celata erezione.

La guardo, faccio un passo in avanti, e allungo la mano per stringere la sua: il nostro primo contatto. Un casto bacio sulle labbra, lento, e irriverente per lui. Le tengo la mano, sento che è un po’ umida, e per spezzare il momentaneo imbarazzo, mi chiede se mi andasse di bere qualcosa, e di scambiare quattro chiacchiere, mentre il suo Lui, come concordato, avrebbe allestito la stanza.
Ci spostiamo in cucina, si siede di fronte a me, gambe accavallate, cintura stretta in vita, un po’ tesa, e iniziamo a parlare del più e del meno, come se fossi un ospite qualunque. Mi chiede se l’ho portata, e così iniziamo a fumare in totale serenità, e mentre l’atmosfera si alleggerisce complice l’aroma nell’aria, comincio a prendere confidenza, accarezzando la sua gamba da sopra l’accappatoio, e invitandola a confidarmi qualche sua intima preferenza. Mi rispose con un sorriso, prendendomi la mano, e invitandomi ad alzarmi e seguirla. “Se qualcosa non mi va, non ti preoccupare, che te lo dico”. Erezione sempre a palla, la seguo e decido che era ora di prendere in mano la situazione.

Vedo che Lui ha preparato il letto della camera matrimoniale. Anche se avevo sperato che comprasse un lettino apposito, osservo dove aveva appoggiato la boccetta d’olio, l’incenso, le candele, e due piccoli cuscini. Lo guardo, lo vedo teso, e con tono sarcastico gli chiedo del lettino apposito. La mia intenzione era di farlo sentire in colpa, come se potesse rovinare il gioco, e magari far incazzare la sua donna. Non volevo umiliarlo, anche perché temevo se ne andasse. Non lo vedevo benissimo, e per questo non ho spinto oltre. L’umanità, in questo gioco, ha un ruolo determinante.

Guardo lei, le prendo la mano, e ci sediamo insieme sul letto, spalle al suo lui. Le bacio la mano, la guancia, e sorridendo stendo il telo bagno di cotone morbido sopra le lenzuola. La invito a togliersi l’accappatoio e, tenendolo aperto come fosse una tenda che la nasconde alla mia vista, la invito a distendersi. Lui è seduto sulla poltrona, posizionata dalla parte opposta, a metà della lunghezza del letto. Prima di accomodarsi completamente, lei volta la testa dalla sua parte, senza riuscire a guardarlo proprio in faccia, e gli dice “spostati con la poltrona più indietro, verso i piedi del letto”. Non aggiunse altro. Penso che non volesse essere guardata in viso, ma piuttosto dove le mani di uno sconosciuto, a breve, l’avrebbero toccata. La copro, dal collo alle caviglie, con un altro telo bagno di cotone morbido appoggiato ai piedi del letto. Le candele sono accese, la musica soffusa avvolge la stanza, lei è distesa con gli occhi chiusi, a pancia in giù, sul letto, e le appoggio le caviglie sopra ai due piccoli cuscini. Mi spoglio, e rimango solo in boxer, i miei tatuaggi vestono la mia pelle nuda.

Mi avvicino, appoggio le mie mani sopra il telo di cotone, facendo delle leggere pressioni, prima sulle caviglie, poi sui polpacci, femorali, glutei, schiena, spalle, collo, braccia…inizio a farle sentire la mia presenza. Mi avvicino all’orecchio sinistro, e le chiedo se va tutto bene. Una sussurrata affermazione positiva esce dalle sue labbra. Le scopro la gamba sinistra, fino al gluteo, e inizio a massaggiarla, dal basso verso l’alto. Sento il suo respiro profondo, inizia a rilassarsi, e forse a credere alle mie parole, quando le raccontavo che sarebbe stato un massaggio intimo e lussurioso, e non una sessione di fisting. Le scopro la gamba sinistra, e rifaccio le stesse manovre, senza scoprire il gluteo, per poi denudare e proseguire verso la schiena, le spalle, il collo, le braccia con le mani. Mi concentro un’ultima volta sulle cervicali, per poi scivolare con le mani verso il centro del suo corpo disteso.

Sono dietro di lei, Le mie mani iniziano a salire lungo le caviglie, si intrufolano sotto l’asciugamano, ma senza mai scoprirla. Lui era fermo immobile, sembrava non respirasse neppure, e non capiva se avessi ancora toccato l’intimità della sua donna. Le abbasso l’asciugamano, con una lentezza esasperante le scopro la schiena, tenendo sempre una mano appoggiata sulla parte del corpo che si denudava, fino a portare il bordo del telo sotto i glutei, ma senza scoprirla completamente. Non volevo che lui potesse ancora vedere la figa di sua moglie, almeno fino a quando non mi fossi assicurato che si fosse eccitata come avrei desiderato.

Inizio a massaggiarle i glutei, per poi passare all'interno coscia fino a sfiorarle la figa. Al tatto dovrebbe essere completamente depilata, ma non sono riuscito a vedere il pube. Ogni tanto salivo con una mano sulla schiena, fino al collo, per poi metterle una mano dietro la nuca. Dopo questi movimenti, mi inginocchio sul letto, e mi metto dietro di lei, passo entrambe le mani sull’interno coscia, e l’aiuto a divaricare le gambe. Mi giro e lo guardo, e noto che era sbilanciato da un lato per cercare di vedere quello che gli nascondevo, non si masturbava, e non parlava. Gli sorrido, penso che abbia capito che ormai è troppo tardi per dire o fare qualsiasi cosa.

Riprendo la boccetta d’olio, lo applico su mani e avanbraccia, sposto leggermente la gamba destra in modo che sia leggermente divaricata tra le mie ginocchia, le metto l’avambraccio destro sotto al suo corpo, e con l’altra mano le accarezzo la figa. La mano sotto il suo corpo, scivola delicatamente, solleticando il pube. Sento i primi ansimi, e la penetro dolcemente con il pollice, per poi sostituirlo con anulare e medio, esercitando una leggera pressione sul suo culetto, con il polpastrello del pollice. Con le dita inizio un movimento graduale, a volte più forte, altre delicatamente, e le sento bagnarsi del suo piacere. Avverto i primi piacevoli e desiderati rumorini dei suoi umori, e il suo mugolio di piacere sempre più forte, gemeva sempre di più, mentre acceleravo i movimenti delle mie dita nella sua figa. Poco dopo sento una leggera contrazione, più forte delle precedenti, e il suo corpo che si rilassa, un sospiro profondo. Tengo ferme le dita dentro la figa, le sfilo la mano da sotto, avvicinando alle sue labbra le mie dita umide. Le bacia, succhia il dito medio, poi anulare e medio insieme, mentre con l’altra mano le tiro un po’ i capelli. Scendo lungo le spalle con entrambe le mani, e sollevo, per quel poco che era sceso, l’asciugamano appena sotto i glutei. Tengo sempre una mano appoggiata sopra il telo di cotone morbido, per non perdere neppure per un secondo il contatto con quella che, in quel momento era la MIA donna.

Lui guardava, sembrava finalmente essersi rilassato, come se vedere la propria donna godere tra le braccia di un altro uomo, gli avesse tolto un peso, fatto sentire più leggero. Infatti, i suoi pantaloni erano aperti, e si stava toccando.
Le accarezzo il corpo dove era nudo, le bacio le spalle, la schiena, i glutei, passo le mani dalle caviglie ai glutei, divarico leggermente la gamba sinistra in modo che sia tra le mie ginocchia, le metto l'avambraccio sotto al suo corpo, e con l’altra mano inizio nuovamente ad accarezzare la sua figa ancora bagnata. Piacevole eccitazione, la sento, e con passione riprendo a giocare con l’anulare e il medio nella sua figa, e ad essere più ardito spingendo il pollice sul suo buchetto. Mi eccito da impazzire sentendo quanto era bagnata, il rumore dei suoi umori vaginali provocato dalle mie dita, il suo ansimare crescente, fino a quando, forse per lei inaspettatamente, le dita diventano tre, per poi spingere anche il mignolo nella sua figa, che iniziava a gocciolare. Le sussurro sulle orecchie, in modo che lui non possa sentirmi, di stare rilassata, che non avrei osato oltre, di lasciarsi andare. Ho ancora quattro dita dentro la sua figa, le muovo in modo impercettibile, fino a fermarmi, e scivolare fuori. Le accarezzo nuovamente il corpo nudo, le mordicchio il collo, le bacio le spalle, la schiena, i glutei, passo le mani dalle caviglie ai glutei, e sollevo l’asciugamano fino a sopra le sue spalle, coprendola completamente.

Salgo sul letto, e mi stendo sulla sua schiena con il mio petto, tenendo il bacino sollevato. Le faccio stendere le braccia, le stringo le mani, come per condividere la nostra complicità, e delicatamente le metto l’avambraccio sotto al ventre e la sollevo leggermente, come a farla mettere quasi a pecorina, mentre il viso e le sue tette restano appoggiate al letto e sul cuscino. Lei si è girata con la testa dal lato opposto a dove fosse seduto lui, mi ha guardato, aveva le labbra socchiuse e gli occhi pieni di piacere. Ricambio lo sguardo e il sorriso, come a dirle “sei mia, e ti voglio far godere”, e le faccio scivolare verso il basso l’asciugamano, fino a scoprire interamente il suo culo e la figa. Ora lui può vedere, basta solo che mi sposti di poco per facilitare la visione, e così faccio, per posizionarmi esattamente dietro di lei. Inizio a accarezzarle i glutei, le grandi labbra, gliele allargo insieme alle chiappe. Appoggio la mia lingua sul buchino esposto, perfettamente depilato, e inizio a penetrarla con la lingua. La lecco, e con il pollice inizio a giocare con la sua figa, per poi penetrarla ancora con medio e anulare, mentre l’altra mano gioca con il culetto. Mi distendo con la faccia sotto la sua figa, le mie dita vengono sostituite dalla mia lingua, e inizio a godere, sentendo crescere il desiderio di esplorare la sua figa e bere del suo nettare. Alla lingua aggiungo un dito, poi due, gli alterno al pollice, e comincio un movimento prima lento, poi veloce, poi di nuovo lento, sentendo che il suo piacere aumentava. Provo a toccarle le tette, volevo sentirla tutta in mano mia, ma sono appoggiate al materasso, allora le stringo i fianchi, allargo le sue natiche, sento i suoi ansimi, la sento mugolare, sempre più forte, una nuova e più forte contrazione con sospiri di intenso piacere, finché il suo bacino si accascia rilassato sul letto.

Silenzio! Nella stanza c’è solo silenzio, e il nostro respiro. Lei è distesa supina, con il viso rivolto dalla parte opposta a quella dove lui è ancora seduto. Io sono seduto ai piedi del letto, appoggiato su un fianco gli do le spalle, e con la mano le accarezzo senza malizia la schiena, il sedere, poi scendere sulle gambe e risalire fino alle spalle. Il mio collo si sta riprendendo dalla scomodità di aver voluto deliziarmi nel cunnilingus al rovescio. Lui…non ho il coraggio di guardarlo, pensavo che a quest’ora mi sarebbe dovuto già piombare addosso, in un attacco di gelosia. Ed invece…lei piega la testa per guardarmi, mi sorride complice. Ricambio sia lo sguardo, che il sorriso, e appoggio una mano sulla sua schiena. “Se vuoi, adesso, puoi girarti”. Mi sorride nuovamente, si accomoda sul fianco destro, non parla… scuote l’indice come a dire “no”, e sempre con il dito, mi fa segno di avvinarmi. Ero in boxer, evidentemente eccitato, praticamente in erezione da almeno 40 minuti, senza essermi neppure sfiorato. Mi alzo e mi accosto al bordo del letto, mentre lei si siede. Mi accarezza le cosce, un commento sui miei tatuaggi, mi tocca i glutei, e mi sfila a metà gamba i boxer. Sto scoppiando, il mio cazzo è duro come il marmo, sto godendo da quanto ho iniziato a sentirla sotto le mie mani, a toccarla, a massaggiarla, e sentimi il cazzo liberare è già un orgasmo di per sé.

Sono in piedi, davanti a lei, che è seduta sul bordo del letto. Le sue mani scorrono dalle mie ginocchia fino alla pancia, per poi passare tra i miei glutei, e toccare i testicoli, mentre le sue labbra baciano la punta del mio glande. Lo guarda, lo bacia, inizia a leccarlo, con la mano lo scopre, lo bacia nuovamente, fino a metterlo in bocca, lentamente, tutto fino in fondo.

…Godo!, che brivido. Mi riprendo dallo choc iniziale, sento la sua lingua roteare, e la bocca succhiare di gusto, la sua testa che si muove su e giù assecondata dai movimenti del mio bacino, e sento il piacere farsi sempre più intenso, fino a sentire l’orgasmo crescere. Busso sulla sua spalla con un dito, per due volte, come a farle capire che ci siamo…vedo che non si stacca e continua…penso che si staccherà all’ultimo…lo sento, sta arrivando, l’avviso: vengo, sto per sborrare…lei continua, non si stacca e ingoia il mio nettare, fino a leccare l’ultima goccia dalla punta del glande. Rimette il mio cazzo dentro i boxer, mi guarda e sorridendomi soddisfatta, mi dice “ora siamo pari e, se ti va, fumiamo l’ultima per salutarci”? Si alza dal letto, mi prende la mano, e usciamo dalla camera, nudi. Lui è lì, seduto in penombra sulla poltrona, nella mano sinistra ha un kleenex. (continua).

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