STORY TITLE: La nascita di ogni cosa (parte 3) 
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La nascita di ogni cosa (parte 3) USA language


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La nascita di ogni cosa (parte 3)

by cornutoestivo
Viewed: 889 times Comments 8 Date: 20-04-2024 Language: Language

Finalmente per quanto poteva riguardarmi non era più tutto aleatorio, al contrario, iniziava a configurarsi dentro di me qualcosa che mi avrebbe fatto volare sulle ali della fantasia senza preventivare (se non per quanto attinente alla serietà del nucleo familiare relativamente alla vita quotidiana) l’uso di nessun sistema frenante e di nessun impedimento inibitorio, vivevamo però un periodo di vita in cui non era contemplata in nessun modo la più totale libertà morale, personalmente avrei voluto gridare al mondo quanto mi sentivo bene nei panni del desideroso cornuto, era una sensazione che vivevo a cuore gonfio e libero, ma non erano ancora i tempi di oggi, dove tutto appare meno dannoso di 30 anni fa..
La prospettiva era davvero rosea, la complicità che ci legava era notevole, costruttiva, appagante, in itinere, ma ancora maledettamente lontana, ancora un paio di mesi abbondanti di attesa e tutto si sarebbe compiuto. Nel frattempo i loro giochini in ufficio erano sempre presenti, pregavo tutti i giorni mia moglie di essere guardinga, non potevo certamente dirlo a lui ma facevo affidamento su di lei, è noto che noi uomini ragioniamo con l’irruenza del testosterone acceso, soprattutto nelle avventure extraconiugali, ma le donne no, sono più avvedute, sanno calcolare il rischio e se ne vale la pena correrlo, mia moglie mi raccontò che nel suo ufficio aveva cambiato la disposizione delle postazioni di lavoro, per rendere più agevole una sorta di migliore riservatezza, nuove posizioni studiate ad hoc, mi raccontò che un giorno sperimentarono di proposito queste nuove posizioni strategiche, io conoscevo il suo ufficio, non mi fu difficile immedesimarmi virtualmente su quello che mi raccontò. Rimasero soli in ufficio con la scusa di espletare un pochino di lavoro arretrato, ma il motivo non era quello.. dovevano sperimentare se era fattibile quello che avevano in mente, ovvero l’estemporanea possibilità di divertirsi un pochino, mia moglie mi raccontò che non era molto propensa a tale possibilità, ma se l’occasione fa l’uomo ladro.. contribuisce anche a fare la donna troia, per cui mi disse che lui la convinse a fargli un bocchino, mi disse che Pasquale si posizionò in modo tale da avere la completa visione dell’intero corridoio (una ventina di metri in totale) a partire dalla rampa delle scale e dalla porta dell’ascensore e, dopo essersi accertato che gli uffici adiacenti fossero disabitati da altri colleghi e chiusi, si pose a metà dello stipite della porta (questo mi raccontò) tirandosi fuori il cazzo senza tirarsi in basso i pantaloni, pensai che Pasquale fosse davvero un uomo molto scaltro, così facendo, in caso di pericolo, avrebbe avuto comodamente tutto il tempo di ricomporsi e di far riaccomodare mia moglie nella sua postazione di lavoro. Mi raccontò che tutto filò liscio, la fece inginocchiare dietro la porta, nessuno li interruppe e mia moglie portò a termine il suo bocchino, mi disse che quella volta Pasquale durò pochissimo, sfido io.. l’adrenalina doveva essere davvero a mille, data la situazione mia moglie dovette ingoiare tutto, ed a suo dire fu un ingoio multiplo e ripetuto dovuto ad un esagerato quantitativo di sperma prodotto, insomma, per certi versi, Pasquale si stava dimostrando sempre più un Vero maschio alfa, cosa che stava piacendo moltissimo a mia moglie (ma anche a me) era proprio quello che ci voleva per dare scosse infinite al nostro matrimonio, non che stesse appassendo, no, eravamo complici più che mai, ma era fuori di dubbio che da quando Pasquale era apparso tra noi ne stavamo guadagnando in tutto, brividi, cerebralità, intensità, il fatto che lui ne facesse quello che voleva a me piaceva molto, ma quello che mi piaceva oltremisura era il modo in cui mia moglie mi raccontava gli accadimenti, senza remore di coscienza e crudamente, come avevo sognato da sempre, in quel periodo del nostro matrimonio sognavo di avere una moglie puttana, la stavo avendo.
Un giorno, poco prima che Pasquale si recasse in ferie dalla sua famiglia, pregai mia moglie di rifargli un bocchino in ufficio, ovviamente sempre con tutte le precauzioni del caso, le chiesi però di non effettuare l’ingoio ma di lasciarsi sborrare tra le tette col reggiseno ancora indossato, lei me ne chiese il motivo, io le risposi che volevo così, che era un mio forte desiderio, lei lo fece, esaudì il mio desiderio, ma io ignoravo quale fosse il giorno in cui avesse messo in atto il mio desiderio.
La sera del giorno in cui lo fece (ma che ignoravo) mi trovavo come sempre a letto ad aspettarla, dopo aver sistemato i bambini mi raggiunse con qualcosa in mano, sorridendo mi disse
“..tieni cornuto, ho qualcosa per te..”
Poi, con un gesto di scherno mi gettò in faccia qualcosa, che io riconobbi essere un suo reggiseno
“..amore.. non dirmi che è ciò che penso..”
“..non mi avevi chiesto qualcosa di preciso? Eccolo, ho dato corpo al tuo desiderio, mi sono fatta sborrare tra le tette, il reggiseno ha conservato tutto, se vuoi puoi sentire l’odore di Pasquale..”
Impugnai senza parlare l’indumento e lo portai al naso, potevo chiaramente sentire l’odore di maschio, lo sperma era quasi tutto raggrumato, si vedeva molto chiaramente, il colore biancastro era nettamente in contrasto col colore nero del capo di abbigliamento intimo, notai che parte di esso era all’interno delle coppe, segno evidente che i suoi capezzoli dovevano esserne ancora intrisi, le chiesi se si fosse già lavata, mi rispose che ancora non lo aveva fatto e che fino a pochi minuti prima lo aveva ancora addosso, la pregai di sdraiarsi accanto a me, senza parlare le presi tutte e due le tette tra le mani ed iniziai a succhiarle i capezzoli quasi strizzandoli, il sapore dello sperma era ancora fortemente presente, quello che stavo facendo mi piaceva da morire e mentre lo facevo presi a segarmi..
“..porco.. ti piace vero..?”
“..non immagini quanto..”
“..ti stai ingoiando lo sperma di Pasquale.. stai diventando anche frocio..”
Mi spiattellò in faccia una risata di scherno che non dimenticherò mai.
“..no amore mio, frocio no, ma il fatto di sentirmi cornuto mi fa fare cose che mai avrei pensato di poter fare, non vedo l’ora che Pasquale ti scopi, che ti spacchi la figa con quel palo che si ritrova..”
Lei rispose un pochino pensierosa
“..ecco, questo però mi crea un pochino di pensieri, non molti, chiaro, il cazzo sa farsi spazio in modo naturale e se lo ha preso sua moglie lo saprò prendere anche io, anche se non sarei abituata a quelle dimensioni, sono abituata a quelle tue, che come vedi..”
Il suo sorriso si fece più intenso ed incisivo, del tipo che mi stesse chiaramente deridendo, poi riprese a parlare
“..vedi amore mio, il tuo è un cazzetto in confronto al suo, peraltro tu hai una cappella un pochino più grande del resto del paletto, per cui, una volta entrata lei il resto scivola tranquillamente dentro, senza nessun impedimento, il cazzo di Pasquale e conformato al contrario, ha la cappella notevolmente più grossa della tua, ma è più piccola del resto del palo, capisci cosa significa? La sua cappella farà strada al resto del palo, che come lunghezza e larghezza è praticamente il doppio del tuo, vedi il mio polso? È così..”
Non parlai, ma dopo un attimo di silenzio dissi
“..pensi di poterlo ricevere senza danni?”
Anche lei per qualche attimo non rispose, ma poi disse
“..sinceramente non lo so, ma se una donna vuole lo può fare, ed io lo voglio, Pasquale me lo voglio scopare..”
“..voglio anch’io che tu possa scopartelo, non vedo l’ora che tu possa essere in condizione di potermelo raccontare..”
Ero sull’orlo della venuta, mi aiutò la mano di mia moglie, la sborrata arrivò mentre baciavo il suo reggiseno al sapore di Pasquale e mentre mi inebriavo al piacere dei suoi piacevoli insulti, non ci crederete, ma anche lei ebbe il suo orgasmo in simultanea con il mio, cosa che mi piacque da morire, non per il suo orgasmo in sé stesso, ma per la motivazione del suo arrivo, non dovuto alla mia benché minima manipolazione, ma soltanto a ciò che pervadeva la sua fantasia nel gioco extraconiugale, il gioco le piaceva davvero, vivevo uno status fantastico, ben oltre ciò che avevo sempre sognato..
Nei giorni a seguire mia moglie mi informò del fatto che il suo solidale partì per le ferie, notavo chiaramente una sua certa forma di nervosismo, mi confessò persino la sua evidente forma di acclarata gelosia, era pur vero che aveva possibilità di sentirlo telefonicamente tutti i giorni, lui trovava sempre il modo per poterla chiamare, ovviamente di nascosto dalla moglie servendosi delle cabine telefoniche, la telefonia cellulare era agli albori ed ancora inutilizzabile per via dei costi eccessivi (chi ricorda la terribile tariffa rossa al costo di 5.000 lire al minuto?) per cui la chiamava quando si trovava in ufficio, io le dissi che, se avesse voluto, avrebbe potuto anche farsi chiamare a casa, magari durante una serata in cui lo avrebbe avvertito di una mia assenza (falsa) per via di una partita di calcetto con i miei amici, cosa che fece, lui ne approfittò ed una sera “concordata” chiamò a casa, non sapevamo con quale scusa avesse creato quel suo momento di libertà ma lo stavamo aspettando mentre eravamo a letto, ovviamente feci molta attenzione a non lasciar intuire la mia presenza, cercavo di ascoltare (per quello che potevo) i loro dialoghi poggiando il mio orecchio addosso alla cornetta, non capivo molto, mi era però sufficiente accontentarmi dell’estasi che notavo in mia moglie, quella sera abbandonai l’ascolto e mi tuffai a leccare la figa di mia moglie, contrariamente a quanto avrei pensato me lo lasciò fare, da una sua risposta a qualcosa che lui le domandò mi resi conto che le piaceva farsi sentire porca..
“..si, mi sto masturbando, mio marito non tornerà prima di un’ora..”
Lui le parlava ed io le leccavo una figa estremamente umida, ad un certo punto avvenne qualcosa che non era mai avvenuta prima, mia moglie ebbe un orgasmo molto violento che toccò il culmine con una sua potentissima squirtata sul mio volto, se ne accorse anche lui del suo anomalo orgasmo, mia moglie rispose ad una sua presumibile domanda con un
“..non so cosa mi sia successo, non mi è mai capitata una cosa del genere, ho allagato gran parte del letto, devo chiudere la telefonata perché devo cambiare le lenzuola prima che rientri mio marito..”
Fantastica troia (pensai) e una volta chiusa la telefonata ci guardammo in faccia cercando di capire cosa fosse successo, internet ancora non c’era e tutte le eventuali curiosità da soddisfare erano davvero difficili, restammo comunque entrambe allibiti e la mia grande preoccupazione del momento fu quella di poter riuscire a capire se lei stesse bene o no,
alla mia opportuna domanda se tutto stesse nella norma o meno rispose
“..amore mio, non so cosa mi sua successo, ma sto benissimo, ho provato qualcosa di veramente intenso, cosa che con te non ho mai provato, ho sentito una scarica elettrica in tutto il corpo, qualcosa senza fine, mi dispiace di averti ridotto in questo stato, hai la faccia tutta appiccicaticcia..”
Ovviamente fu per lei un buon motivo per deridermi addosso rincarando la dose
“..mamma mia.. non saprei proprio cosa aspettarmi dal momento in cui mi scoperà, deve saperci fare in modo speciale..”
Concordai con il suo pensiero, nel frattempo anch’io contribuii alla valida motivazione per il cambio delle lenzuola venendomene rapidamente come un bimbo senza nemmeno toccarmi..
Aiutai mia moglie nelle operazioni del cambio delle lenzuola, poi facemmo la doccia insieme, le lavai tutto il corpo con vera devozione e lei mi disse che si sarebbe lasciata insaponare anche da lui, ovviamente a tempo debito e nella nostra doccia, aggiungendo che gli avrebbe fatto usare anche il mio accappatoio..
Arrivarono anche le ferie per mia moglie, avevo il dovere di mantenere quel clima tra di noi per far arrivare mia moglie al fatidico incontro di Settembre con Pasquale. Durante l’inverno ci piacque passeggiare per più di una volta sul litorale poco più a sud del nostro, sulla costa abruzzese, ci piacque non poco una specifica cittadina dove ci impegnammo nell’acquisto di una piccola unità abitativa per le vacanze, che ancora oggi amiamo e che spesso eleggiamo a particolare alcova..
Fu un Agosto davvero elettrizzante dal punto di vista mentale, mia moglie non vedeva l’ora che arrivasse Settembre (in verità anch’io..) ma nel frattempo avevo piacere al solo pensiero che la mia mentalità stesse cambiando, ovviamente in meglio, amavo esibire la bellezza di mia moglie agli occhi di maschi arrapati, quando la sera uscivamo insieme ai bambini mi piaceva osservare a distanza come mia moglie venisse bramata, lei non ha mai avuto un fisico statuario da modella, al contrario, è sempre stata oberata da qualche chilo in più, soprattutto per via di due gravidanze portate a termine nel corso di 3 anni, ma forse proprio per quello era osservata con bramosia, evidentemente le sue più che accennate rotondità facevano sì che potesse essere ritenuta molto appetibile, era guardata da un pochino tutti, giovanissimi, meno giovani e maturi, gli sguardi erano sempre abbastanza insistenti, forse per via che accanto a lei io non c’ero quasi mai, amavo appunto tenermi a distanza per meglio gustarmi la scena, ricordo ancora come fosse ieri quando un gruppo di sbarbatelli mi passò accanto mentre uno di loro disse
“..hai capito la mammina..? Beato chi se la tromba..”
Sicuramente le saranno state dedicate seghe e seghe..
Mentre eravamo ancora in ferie ricevemmo la visita dei nonni materni, e per via di questa visita ebbi un lampo di genio, dopo esserci assicurati che quella sera i nonni sarebbero stati a casa con i bimbi portai mia moglie in una boutique sul lungomare, dove si vendevano esclusivamente abbigliamenti vacanzieri, spiegai a mia moglie che tipo di serata in libertà avrei voluto vivere insieme, lei capì cosa volevo dire e per quella occasione scelse di acquistare una gonnellina scozzese, non estremamente corta ma abbondantemente sopra il ginocchio ed una camicetta bianca abbastanza attillata, tutti e due i capi di abbigliamento le mettevano in risalto le sue procaci forme di giovane 30enne dal corpo molto appetibile, pregustavo già lo struscio serale in cui l’avrei esibita agli sguardi di chi l’avesse incrociata ammirandola e bramandola, un bel paio di scarpe alte ed un’abbronzatura pronunciata l’avrebbero resa (secondo me) addirittura irresistibile, e così fu.
La sera uscimmo di casa vestiti normalmente, avevamo lasciato gli acquisti in macchina, scegliemmo di recarci a San Benedetto, esibire mia moglie nel nostro paese di residenza estiva non era proprio il caso, nel tragitto mia moglie si cambiò, era bellissima e molto seducente, le prime avvisaglie della sua procacità l’avemmo durante una sosta nell’autogrill, gli sguardi dei molti camionisti in sosta caffè erano tutti per lei, come anche gli sguardi di molti mariti con moglie al braccio.
La passeggiata sul lungomare di San Benedetto fu tutto un brivido, mi tenni qualche metro dietro di lei, inutile che vi dica che ero in perenne erezione, i tentativi di abbordaggio furono innumerevoli, quello più audace fu messo in atto da un uomo decisamente maturo, ad occhio e croce una persona di una sessantina di anni, le camminò a fianco per un tratto notevole, mi raccontò che fu molto galante, come soltanto gli uomini d’altri tempi sapevano e sanno fare, la convinse persino a sedersi con lui in una gelateria per gustarsi qualcosa di fresco e rigenerante, io ovviamente non la perdetti mai di vista rimanendo sempre in evidenza ai suoi occhi, una buona mezz’ora di dialogo tra loro e poi notando un cenno discreto da parte di mia moglie mi avvicinai, lei disse a lui
“..ecco, come ti dicevo avevo appuntamento con mio marito, te lo presento, adesso però dobbiamo andare, ti ringrazio della compagnia, speriamo di incontrarci di nuovo..”
Si salutarono, lo salutai anch’io, mia moglie mi prese il braccio e tornammo a passeggiare, mi guardò in volto dicendomi
“..davvero intraprendente lo zio, molto galante, si percepisce in lui una notevole esperienza, ti dirò.. se non avessi in mente Pasquale..”
Mi passò un biglietto ricevuto poco prima dove c’era scritto il suo numero di telefono, era del posto, mi disse
“..conservalo, hai visto mai? Potremmo tornare per un gelato, e potrebbe piacermi l’idea di rivederlo..”
Le ferie procedettero sempre cariche di adrenalina, Settembre si stava avvicinando..

Continua

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