HISTOIRE TITRE: 17 - AUTOMOBILISTA INSISTENTE 
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17 - AUTOMOBILISTA INSISTENTE USA language


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17 - AUTOMOBILISTA INSISTENTE

by SlutDany
Vu: 322 fois Commentaires 2 Date: 16-11-2022 Langue : Language

Uscita dal supermercato Dany era piena di buste e il peso la obbligava ogni tanto a fermarsi per riposare, la cameriera era nel giorno di riposo, la strada non era molta per tornare alla villa, ma pensò di fermarsi in un bar prima di tornare a casa.
Si sedette ad un tavolo posto all’esterno del locale e ordinò un cappuccino, chiaramente aveva il suo solito abbigliamento, minigonna, camicetta, tacchi alti e niente intimo, accavallò le gambe per non mostrare che sotto era nuda, ma così facendo la minigonna saliva e lasciava scoperte uno stacco di gambe da far girar la testa, e così successe, tutti i passanti si giravano, i ragazzi mormoravano e le donne commentavano che era una puttana.
Una macchina di passaggio si accostò, aveva visto quelle gambe su un corpo da favola, un viso d’angelo contornato da stupendi capelli biondi svolazzanti e quegli occhi marcati dal trucco con sotto delle labbra rosso fuoco che sembravano dire baciami.
Un bel uomo sulla cinquantina scese dall’auto e si avvicinò al tavolo di Dany squadrandola dalla testa ai piedi, poi le disse che era molto bella e le chiese se poteva sedersi vicino a lei per prendere un caffè. Dany gli disse di no anche perché stava per andare via, mentre parlava cercò di accendersi una sigaretta, ma l’accendino non funzionava, l’uomo subito si avvicinò e si offrì di farlo lui, a quel punto lei gli disse di accomodarsi e cominciarono a chiacchierare del più e del meno, ma l’uomo era interessato a cose più sostanziose e continuava a farle domande sulla sua vita, se era sposata, cosa faceva, se lavorava, dove abitava, come mai era la da sola, ecc. Dany rispondeva vagamente per non dare troppe informazioni al tizio e dopo un po’ si alzò, prese le buste della spesa e si incamminò, subito l’uomo le corse appresso dicendole che l’avrebbe aiutata lui, aveva la macchina e la poteva riportare a casa, lei rifiutò l’offerta e continuò a camminare.
Attraversando la strada Dany vide il tizio che la seguiva con l’auto, cercò di allungare il passo, ma lui la seguiva sempre, anzi le si accostò dicendole di salire che sarebbero andati a fare un giro, lei rifiutò e cercò di seminarlo inutilmente.
Arrivata alla villa aprì il cancello ed entrò, guardò fuori e il tizio si era fermato con l’auto proprio la ed era sceso guardando insistentemente verso la sua direzione.
Max a casa non c’era e lei aveva paura, telefonò al loro caro amico con cui facevano sesso, gli raccontò cosa le era accaduto e gli chiese di venire da lei.
Il ragazzo arrivò dopo 10 minuti, ma prima di entrare in casa confabulò con l’uomo che stava fuori.
Quando incontrò Dany le chiese di cosa aveva paura e lei rispose che Max non sarebbe rientrato quella sera e che non voleva stare sola.
I due cenarono e si misero a vedere la tv, verso le 23 Dany si addormentò sul divano e subito il ragazzo fece una telefonata.
Dopo qualche minuto andò ad aprire il cancello e la porta di casa, entrò l’uomo che aveva tampinato Dany tutto il pomeriggio, il ragazzo gli disse di fare silenzio e lo portò in camera da letto spegnendo la luce e chiudendo la porta, poi andò a svegliare Dany dicendole che era ora di andarsi a coricare.
Lei aprì la porta della camera da letto e nel buio si sentì afferrare per la vita, cercò di urlare, ma le fu messa una mano sulla bocca, si contorceva, cercava di svincolarsi, mordeva la mano che le impediva di chiedere aiuto, per fermarla l’uomo chiese al ragazzo di aiutarlo, la presero di peso legandola ad una sedia e la imbavagliarono.
Dany vide il suo amico e con gli occhi sembrava che le chiedesse perché stava facendo questo, lui non rispose e offrì da bere all’uomo che dopo un po’ si avvicinò a lei e cominciò a strapparle i vestiti di dosso, a carezzarle le gambe, a tastarle il seno e ad infilarle due dita nella figa poi rivolgendosi al ragazzo gli chiese come potevano fare a slegarla ed a levarle il bavaglio se lei continuava ad urlare, lui rispose di non preoccuparsi, prese una bottiglia di liquore e la infilò di forza in bocca a Dany obbligandola a bere e dicendogli che appena la riscaldavano non avrebbe fatto più problemi, il liquore che non riusciva ad inghiottire le scorreva su tutto il corpo e l’uomo si avvicinò leccandolo.
Oramai l’alcool stava facendo effetto, era stordita, le levarono il bavaglio e lei non disse più niente, la slegarono e lei non si ribellava più, la presero e la misero sul letto, l’uomo si spogliò e cominciò a leccarle la figa allargandola con le mani, poi infilò il cazzo dentro e iniziò a scoparla con forza dicendole che era una gran troia perché non voleva stare con lui.
Dany cominciava a reagire, la figa si stava bagnando, l’eccitazione le cominciava a salire, stava subendo una violenza, ma la sua voglia di godere prese il sopravvento e iniziò a muoversi a ritmo dell’uomo allargando le gambe al massimo.
L’amico stava gustandosi la scena e vedendo Dany che aveva iniziato a godersi il cazzo dell’uomo, si spogliò, le si avvicinò al viso e le infilò il cazzo in bocca dicendole che glielo doveva succhiare perché era una puttana. Dany si eccitò ancora di più e cominciò a pomparlo mettendoselo tutto in bocca fino ad arrivare alla gola.
L’uomo e il ragazzo vennero insieme esplodendo la loro sborra nella figa e in bocca, lei sentendo quel gettito caldo venne seminando i sui umori sul cazzo dell’uomo.
A quel punto pensava che era finito tutto, ma non era così, la presero e, fatta scendere dal letto, le legarono i polsi alla spalliera obbligandola a stare china, lei chiedeva perché stavano facendo questo, ormai non si stava ribellando più, ma i due uomini non risposero e la lasciarono in quella posizione per una mezz’oretta mentre andavano a rinfrescarsi.
Al loro ritorno Dany sentì le mano dell’amico allargarle le chiappe mentre la mano dell’uomo le ingrassava il buco del culo con un liquido lubrificante, si girò e vide che in mano l’uomo aveva un gigantesco fallo di legno, che lei aveva messo in salotto come arredo, alla vista di quell’attrezzo Dany chiese spaventata cosa volessero fare, ma per tutta risposta l’uomo con forza introdusse il fallo nel suo culo spingendo sempre di più e dicendole che glielo voleva spaccare in due, Dany sentitasi penetrata da quel gigantesco cazzo strillò, disse che non era possibile, non lo potevano fare, no, no, no, ma subito le venne tappata la bocca, il fallo si faceva sempre più strada e le stava allargando le pareti del culo fino a che non lo sentì arrivare all’intestino.
I due presero una corda e lo legarono in quella posizione in maniera che non potesse uscire, si portarono ad altezza bocca di Dany e le dissero di spompinarli, lei con sofferenza acconsentì sperando che una volta finito le levassero quell’affare dal culo che le stava straziando le carni, ma non fu così, i due dopo aversi fatto rialzare i cazzi levarono il fallo dal culo, l’uomo si sdraiò sul letto, il ragazzo prese Dany e la mise sopra di lui poi si portò dietro di lei, prese tutte e due i cazzi in mano e li infilò nel culo di Dany insieme.
Il sollievo di essersi liberata di quell’attrezzo e il sentire due cazzi di carne nel culo fece si che cominciò nuovamente ad eccitarsi e quando i due inculandola ritmicamente esplosero lo sperma nel suo culo, anche lei venne copiosamente facendo scivolare i suoi umori lungo le gambe.
L’uomo se ne andò ringraziando, l’amico si avvicinò a Dany aiutandola a pulirsi e lei molto arrabbiata, anche se soddisfatta di aver goduto tanto, si rivolse a lui dicendole che era stato uno stronzo, che aveva aiutato quell’uomo a violentarla, che gli avevano spaccato il culo, che non era più un amico, ma lui con molta calma le rispose che tutto quello che era successo è capitato perché aveva telefonato a Max per avvisarlo dell’uomo che la stava infastidendo e lui dal telefono gli descrisse quello che doveva fare e come doveva comportarsi, insomma era informato di tutto, a quello parole Dany fece un sorriso, diede un bacio all’amico e disse che aveva un marito che l’amava molto, anche se stavolta aveva un po’ sofferto.

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