STORY TITLE: The Shape Of My Heart 
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The Shape Of My Heart USA language


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The Shape Of My Heart

by Adamsberg
Viewed: 210 times Comments 0 Date: 06-04-2024 Language: Language

nel file audio si sente lei che ansima e viene. In sottofondo, quella chitarra. 
Sottotitolo: la volta che quasi finiamo nei guai. 
quella che per me era, ed è, una delle donne più desiderate del sito. Io ancora con il vecchio account, ma nessun feed è seguito.lo spessore di alcune sweet , qui, va oltre la bellezza, va oltre l'eleganza. è facile idealizzare e in qualche caso il mondo si combina in uno di quegli strani percorsi che terminano con una sua mail: sono a Milano, hai tempo nel pomeriggio? avevo tempo. 
Al semaforo in San Babila mi sale in auto questa donna elegante, mora, snella, vestita di bianco, il corpo lo conoscevo, il viso non è da meno. parto, andiamo a caso verso sud e arriviamo in zona Piazzale Susa. Cerco un parcheggio un po' defilato tra le auto in sosta di fronte alla fitta siepe di un giardinetto, conto sui vetri posteriori oscurati e sulla luce piena fuori che rende più difficile vedere dentro. Non so bene come succede ma mi ritrovo a baciarla con le mani a sollevare e scansare e togliere, e ogni indumento tolto finisce sul cruscotto a creare barriere alla vista. La tocco, la esploro e lei non si ritrae, fino a ritrovarci mezzi nudi in un bagno di sole e voglia ad assaggiare ed esplorare. 
Fino a che alzo gli occhi e mi ritrovo questa tizia, penso fosse una zingara, di mezza età, in piedi di fronte all'auto. è sbucata non si sa come da quella folta siepe e ci sta guardando sbalordita. Non ci sono spiegazioni possibili, non c'è nulla di difendibile. siamo noi tre in un istante fermo di un'estate milanese, con il mondo che apre la botola e scopre un bull e una sweet che fanno, sotto il sole e dentro la città, le cose che di solito si fanno al chiuso e di notte. Tra me e lei non so chi avrebbe più da perdere in caso di guai con la giustizia. La tizia se ne va, noi ci rivestiamo con gli ormoni che ancora ci orbitano in corpo, metto in marcia e ce andiamo.
Non so se è stato quello a convincerla, ma quando io dico troviamo una camera, lei dice c'è il mio albergo: mio marito è in centro per lavoro, lo avviso che andiamo lì.
e così eccomi in zona Corvetto a parcheggiare nel garage di un albergo di lusso e a prendere la via per i piani della camere, con lei che mi fa cenno di non fare nulla nei corridoi perché ci sono le telecamere di sorveglianza. entriamo in camera e siamo liberi e siamo comodi, la spoglio sul letto e io le scatto delle foto che non mostrerò. 
Ricordo dei dettagli, la sua bellezza, il suo profumo, la sua figa perfettamente curata, il suo culo esposto con grande naturalezza. succedono le cose che succedono tra amanti, ma succedono sempre un po' più. lei un po' più bella, un po più troia, un po' più disponibile, un po' più predisposta all'orgasmo, il mio cazzo un po' più della media, la camera un po' più (molto più, a dire il vero) di una normale camera d'Hotel.
io mi ritrovo in mano il controllo di questo corpo e lo faccio mio. Sul letto, in bagno, a terra, poi di nuovo sul letto. è quando si impala sul mio cazzo in una reverse anale che le chiedo di scattare una foto porno, foto che lei sbaglia e inquadra il suo seno e poco di più. ma poi la giro sul letto e le entro in culo con tutto  il mio vigore.  e lei comincia a venire. 
è stato lì che ho avviato la registrazione. si sente lei che sale, si sente il pianerottolo, il suo orgasmo. quando alla fine vengo lo faccio dopo aver levato il profilattico. Le sborro tra le labbra, senza chiedere ma senza neppure forzare, non sono certo che abbia gradito perché va in bagno e sputa lo sperma. ma non protesta, con lei è stato tutto naturale dal primo sguardo.  poi vengono gli istanti della confidenza, della dolcezza, delle sincerità, imparo alcune cose di lei ma il tempo non è molto, e mi preoccupo di scrivere un messaggio al marito, ringraziandolo. 
Una volta a casa ho preso quel file, e ci ho suonato sopra quel pezzo, perché quell'orgasmo aveva bisogno di una cornice, e quella musica quel giorno aveva bisogno di parole diverse da quelle di Gordon Matthew Thomas Sumner.
Oggi posso scriverle come si può scrivere ad una amica, non è più accaduto, forse perché il mondo deve fare ancora mezza rivoluzione. rifarei tutto? sì, ma forse farei foto migliori. 
Ciao S. se mi leggi. 

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