La mia donna 3
by theanalystVisto: 487 volte Commenti 1 Date: 10-04-2021 Lingua:
L’altra sera ci siamo spogliati noi, adesso tocca a voi tre.
Le ragazze, con mia sorpresa non si rifiutarono. Al centro della stanza iniziarono a denudarsi.
Era strano, pensai dopo, vedere una persona che frequenti da anni, spogliarsi davanti a te, con lo stile tipico delle spogliarelliste dei localini di terza categoria a Pigalle.
Ebbi modo di scoprire le forme di due mie vecchie amiche. Le vidi ballare indossando solo uno slip, ma sempre timide e probabilmente eccitate dal fatto di mostrarsi come mai prima agli occhi di tre uomini.
Ultima delle tre parte la mia donna. Tenne la scena in maniera egregia. Indosso il solito perizoma, per l’occasione, e se non fosse per la presenza delle altre due ragazze, sue amiche e soprattutto fidanzate degli altri due uomini avrebbe tirato via anche quello.
Fatto sta che per una decina di minuti ci delizi mostrandosi in tutto il suo splendore. Il suo sguardo era più che provocante. Era proprio lo sguardo di quella che diceva fatevi avanti e non resterete delusi.
Pazzesco. Io ero eccitatissimo, avrei voluto che il tutto si tramutasse in orgia, ma non avevo il coraggio di proporlo seriamente. Tutto finì nella solita maniera. Ognuno in camera sua (noi in salotto, così se qualcuno avesse provato ad andare in bagno ci avrebbe trovato nudi a scopare) a fottere la propria donna.
L’estate proseguì così, sempre sull’orlo della perdita di controllo. Ma capii che iniziare con persone meno spudorate di noi, per di più coppie consolidate, non era praticabile.
Rientrati a casa presi una decisione. Dovevo prendere coraggio e proporre qualcosa di speciale seriamente. Avevo un gruppo di amici, tutti non fidanzati, tutti arrapatissimi, ma poco intraprendenti. Tra questi ce n’era uno che fisicamente mi piaceva. Bassino, snello, ma molto proporzionato. Atleticamente prestante e, avevo notato negli spogliatoi delle nostre partite di calcetto, splendidamente dotato. Il suo cazzo era, a riposo lungo almeno il triplo del mio.
Io a riposo ho un piccolo canarino, che inspiegabilmente (almeno per me), in erezione si trasforma in un durissimo cuneo di dimensioni, quanto meno rispettabili. Immaginavo che il mio amico in erezione l’avrebbe avuto più grosso del mio, almeno era questa la mia speranza, e quindi si potesse definire, non dico un superdotato, ma quasi.
Incominciai a scopare la mia donna ed al momento giusto, iniziai a farle immaginare di avere il mio amico davanti a trattarla da puttana. Lei era ormai abituata e, notai, le piaceva stuzzicarmi, civettando con lui, di cui ormai conosceva il segreto. Più volte esplicitamente gli disse che lei se lo immaginava corto, ma superdotato e dicendo di invidiare colei che avrebbe potuto goderselo, mettendolo in difficoltà, specialmente in mia presenza; e giù con palpatine malandrine alle parti intime, baci sulle labbra del mio amico ogni volta che si salutavano (fingendo sempre di non farlo apposta), e via così. Ma tutto era finalizzato a quando dovevamo scopare insieme.
Io approfittai dell’occasione ed una sera, rimasto solo con il mio amico, dopo che altre volte gli avevo fatto confessare che a lui piaceva la mia lei (e che se la sarebbe scopata volentieri in un’altra realtà’) attaccai.
Gli dissi a bruciapelo, che mi sarebbe proprio piaciuto vedere la mia donna succhiargli il cazzo mentre me la scopavo. Dovetti ripeterglielo un paio di volte per fargli capire che non stavo scherzando per niente. La prima reazione fu di incredulità ed anzi, rifiuto dell’idea. Ma il martello era partito. Gli sparai in faccia che mi scopavo la mia donna da un mese, facendole immaginare sempre e solo lui. Gli dissi che me la scopavo e lei doveva prendere in bocca un oggetto e pensare di essere lì a succhiare il suo cazzo. E vinsi la sua diffidenza quando gli dissi: io non me la sono mai inculata, ma lei ha giurato che, se avessi trovato il modo, lei si sarebbe fatta inculare sotto il mio sguardo da un altro. Sapendo che così mi avrebbe fatto impazzire dall’eccitazione.
Più volte discutemmo di come fare, finché un giorno fu lui a venire da me dicendo che aveva pensato seriamente. Voleva farlo anche lui, ma la prima volta avrei dovuto lasciarlo solo con la mia donna, altrimenti aveva paura di non riuscire a fare proprio niente.
Io ormai ero disposto a tutto. Corsi dalla mia lei e le dissi cosa avevo fatto.
Fu davvero strano. Lei mi guardava e non riusciva a credere che dicessi sul serio. Avevo raccontato tutti i suoi segreti, che fino a quel momento credeva fossero al sicuro, ad uno dei miei amici. Incominciò a passeggiare nervosamente dicendo che ero impazzito. Che non sarebbe mai più uscita di casa. Che non avrebbe avuto più il coraggio di vedere nessuno dei suoi conoscenti. Insomma un disastro.
Ma io sapevo che a lei l’idea l’eccitava e me l’immaginavo già con le mutandine bagnate.
La lasciai sfogare e poi le dissi: stai reagendo in maniera razionale, basandoti su quello che hai sempre creduto giusto e vero. Ma io sono sicuro, che inconsciamente la cosa ti eccita. E soprattutto so che è quello che desideri, dietro la barriera della tua educazione. E cosa più importante il mio amico non andrebbe mai a dire in giro la storia. Sarebbe troppo imbarazzante anche per lui. Comunque non voglio forzarti. Ma dovevo dirtelo, perché ormai l’ho fatto.
Lei si calmò e dopo un oretta di discussioni sulle conseguenze di ciò che avevo fatto, intervallate dalla mia affermazione: so che godresti come non mai. Me la scopai trovandola, come speravo, talmente calda e lubrificata che venne in men che non si dica provando, come raramente le era successo, orgasmi multipli.
Ormai ne ero certo. Dovevo solo fare succedere la cosa. Le dissi che il mio amico avrebbe preferito la prima volta di essere lasciato solo con lei e lei mi rispose che forse sarebbe stato più facile anche per lei.
Ok la casa del mio amico è spesso libera. Organizzo tutto io. E così feci. Non dissi niente al mio amico, volevo non si innervosisse. Dissi alla mia lei, non vestirti da troia. Mettiti come se uscissimo in completa libertà. Solo non indossare biancheria intima. Quando arriverà il momento lui deve capire che tu sei lì per fare qualsiasi cosa lui ti chieda. E poi così tu da questo momento non farai altro che pensare a cosa stai per fare e, arrivati al momento clou, ti troverà già in brodo di giuggiole.
Andammo e trovammo il mio amico in perfetto relax. Pantaloncino corto, quadricipite bello tonico, insomma tranquillo e perfettamente a suo agio, giacché giocava in casa. Dopo una mezz’oretta di discorsi più o meno vaghi io feci quello che credo nessuno dei due credeva sarebbe mai successo davvero. Dissi senza peli sulla lingua: ora voi avete molto da fare e so che vi sto facendo perdere solo tempo. Lei sotto i jeans non ha gli slip, non indossa il reggiseno (e questo si nota dal capezzolo che quasi buca la tshirt di cotone ed ha voglia di farsi fottere dal tuo cazzone, farà tutto quello che vuoi. Ogni suo buco è a tua completa disposizione. Non l’ha mai preso nel culo, quindi quando dovrete farlo usa la crema che ha nella borsetta e sii delicato.
Avreste dovuto vederli, sarebbero scappati a gambe levate dalla porta. Erano rossi come peperoni.
Io aprii la porta di casa e dissi: infilale una mano tra le cosce, e capirai cosa intendevo dirti quando ti dicevo che non avevo mai conosciuto una troia così calda ed umida.
Baciai appassionatamente la mia donna e le dissi: ora hai quello che desideri.
Ed andai via.
Continua...