RACCONTO TITOLO: Prima era la mia fidanzata puttana. Parte seconda. A breve diventerà la mia moglie troia. 
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Prima era la mia fidanzata puttana. Parte seconda. A breve diventerà la mia moglie troia. USA language


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Prima era la mia fidanzata puttana. Parte seconda. A breve diventerà la mia moglie troia.

by pennabianca
Visto: 889 volte Commenti 5 Date: 15-12-2021 Lingua: Language


Mi chiamo Antonio, sono alto un metro e settanta, per settantacinque kg di peso, capelli e occhi scuri, magro, fisico abbastanza normale, un ragazzo come tanti, e ho completato il tirocinio per diventare medico. Sono fidanzato da tre anni, con Sara, biondina con due begli occhioni azzurri, alta un metro e cinquanta, per cinquanta kg, terza di seno e un gran bel culo. Lavora come segretaria presso un'azienda grafica. Poco tempo dopo che ho finito il tirocinio, quando mancano appena tre mesi al nostro matrimonio, Sara ha ereditato una bella casetta a schiera nel quartiere vecchio della nostra città. Comunque sono case costruite in una zona abbastanza bella, che meritava una certa ristrutturazione, ma idonea a concederci la possibilità di convivere, quindi abbiamo provveduto a fare una bella ristrutturazione. Anche la casa accanto alla nostra era in vendita da quasi un anno, ma nessuno sembrava interessato ad acquistarla. Io e la mia fidanzata abbiamo pensato che, forse, il prezzo richiesto era troppo alto. È una casa molto bella, con molti extra, ma decisamente troppo cara. Solo quando il prezzo è stato ridotto, in solo pochi giorni è stata venduta. Un pomeriggio abbiamo conosciuto il nuovo vicino. Il suo nome è Augusto ed ha 50 anni; divorziato per 15 anni, non si è più risposato. Una grande azienda commerciale lo ha assunto come dirigente, perché effettivamente è una persona che non sa stare senza far nulla; sa fare di tutto e noi ci siamo subito sentiti tranquilli ad avere un vicino come lui. Ad esempio, mi ha consigliato come ornare il giardino e altre piccole cose molto utili, nelle quali sono davvero una frana.
Ho notato che Sara era molto ben disposta verso di lui; spesso li vedevo parlare fra loro e ridere di gusto. Il suo aspetto fisico è alto e muscoloso, magro, molto bello ed educato. Quasi ogni volta che lo vediamo, durante la sera o nei fine settimana, indossa solo un paio di pantaloncini da jogging. Ha un'abbronzatura incredibile! Ci sono cose di lui che mi piacciono molto, cosi ho iniziato ad elaborare nella mia mente l'immagine di lui con Sara. Di recente ho iniziato a stuzzicare Sara, evidenziando di aver notato con quanto interesse Augusto la guardasse. Lei si schermiva, sostenendo che lui aveva ben ventiquattro anni più di lei, che era canuto e che, probabilmente, non gli si rizzava più; perciò che importanza poteva avere il fatto di esser attratto da lei? Ma io insistevo, ribadendo un vecchio detto delle mie parti:
«Sol perché c'è neve sul tetto, non significa che non ci sia fuoco nel camino.»
Intanto, però, ho capito che questi miei discorsi avevano fatto breccia in Sara, tant'è che ha cominciato ad osservarlo con sempre più interesse. Ma adesso voglio che sia lei a raccontare il suo punto di vista sulla storia.
Sara
Quello che il mio adorato marito, nonché meraviglioso cornuto, ignora, e che io conosco il nostro vicino da prima di lui. L’azienda dove lavora è sempre a stretto contatto con la mia e quando lui, la prima volta, è venuto a parlare con il mio capo, gli avevo sentito dire che stava cercando una casa dove poter vivere. A quel punto, sono stata proprio io a suggerirgli di acquistare quella vicina alla nostra, cosa che lui ha fatto con immenso piacere, perché quando mi ha visto per la prima volta, ha indugiato a lungo con il suo sguardo su di me e questo mi ha fatto bagnare oltremodo. Naturalmente, in seguito, quando per la prima volta mi ha visto insieme ad Antonio, si è reso conto che io non avevo riferito al mio fidanzato del suggerimento datogli e questo lo ha spronato ad esser più audace con me. In ordine a quella circostanza, avevo preferito tacere col mio fidanzato, perché volevo vedere fin dove il tizio si fosse spinto con me, avendo intuito che, come persona matura, ma dall’aspetto ben curato, aveva suscitato il mio interesse. Così ho iniziato ad abbigliarmi in maniera più audace, soprattutto quando ero in giardino o quando, per un qualche motivo, dovevo entrare in casa sua assieme ad Antonio. Mi è stato subito chiaro che ad Antonio piaceva che Augusto mi guardasse e non cercasse di nascondere che mi stava ammirando, soprattutto mi intrigava molto sentirmi desiderata da quel maschio, così affascinante. Naturalmente il gioco eccitava molto anche il mio fidanzato, che non perdeva occasione, la sera, nel nostro letto, per scoparmi con foga e rinnovato vigore. Poi, un sabato mattina, mentre Antonio era fuori, impegnato con degli amici a fare un giro in bici, ho visto che, alla porta di Augusto, si sono presentati due uomini più o meno della sua stessa età. Uno lo conoscevo bene, perché altri non era che il mio capo, mentre l’altro era sicuramente il proprietario dell’azienda dove lavora Augusto e questo mi ha intrigato molto. Da tempo, sento su di me, lo sguardo del mio capo ed ho capito che vorrebbe scoparmi, ma è anche evidente il fatto che, essendo una sua dipendente, non può spingersi oltre certe formalità di facciata. Ora, però, a vederli tutti e tre seduti vicino alla piscina, a ridere e scherzare, mi ha provocato una certa voglia di giocare un po’ con loro. Così, indossata una delle canottiere di Antonio, che su di me appariva come un prendisole corto, ho suonato alla porta del vicino. Augusto è venuto ad aprire e, dal modo in cui mi ha guardato, ho capito che si è fatto un'idea di quella che poi era la realtà: quella canottiera era l'unico indumento che avessi addosso.
«Scusami, mi era venuta voglia di un caffè, ma ho scoperto che abbiamo finito le cialde. Posso approfittare della tua ospitalità?»
Dopo un attimo di stupore, mi ha invitato ad entrare e, appena dentro, ho notato una mal celata semi erezione nei suoi pantaloncini, messi su per venir ad aprire la porta. Augusto si è reso conto che avevo notato l'effetto che gli avevo provocato, ma, soprattutto, ho intuito che fosse felice nel sapere che me ne fossi accorta.
«Accomodati pure, lo stavo preparando anche per i miei ospiti, che saranno di sicuro felici di poterlo gustare insieme te.»
Dalla cucina, siamo passati sul retro della casa, dove, una volta fuori, seduti sulle sdraio accanto alla piscina, c’erano le persone che avevo visto entrare. Carlo, il mio datore di lavoro, si è subito alzato in piedi, e mi è venuto incontro.
«Buongiorno Sara, mi fa molto piacere vederti; posso presentarti Luigi, il proprietario dell’azienda dove lavora Augusto?»
L’altro si è alzato in piedi ed è venuto subito verso di me; senza staccarmi un attimo gli occhi di dosso, ha preso la tazzina di caffè che gli offriva Augusto e l’ha offerta a me, in evidente segno di cortesia.
«Il piacere è tutto mio e, non sia mai detto che, in presenza di una signora, io riceva una cosa prima di lei.»
in un attimo, mi sono trovata stretta fra quei tre maschi stupendi, che mi stavano spogliando con gli occhi. Luigi indossava un paio di pantaloni bianchi molto attillati e, subito, il mio sguardo si è posato sul pacco gonfio e ben evidente che lui teneva in bella mostra. Anche Carlo aveva una palese erezione che non nascondeva per niente, mentre io avvertivo, dentro di me, il forte desiderio di giocare con tutti e tre. Dopo aver sorseggiato il caffè, mi sono girata piegandomi a 90°, ed ho poggiato la tazzina sul piccolo carrello da giardino. Quel mio movimento ha reso evidente a tutti che indossavo solo quella maglietta e, giratami di nuovo, ho letto la libidine nei loro volti, mentre i loro cazzi, belli gonfi, premevano contro la stoffa dei pantaloni, quasi a volerla bucare. Augusto mi si è avvicinato e, allungate le mani sull'orlo inferiore della maglietta, me l'ha sfilata sopra la testa, con me che alzavo le braccia per consentire la manovra.
In un attimo mi sono ritrovata nuda davanti a loro. Tutti e tre mi guardavano con occhi carichi di desiderio; io, allora, senza dire una sola parola, mi sono inginocchiata davanti a lui e, infilati i pollici dentro l'elastico dei suoi pantaloncini, li ho tirati giù. Il suo sesso, lungo e duro, è balzato fuori come una molla, proprio davanti al mio viso. Con la mano destra ho iniziato a maneggiare le sue palle. Il suo cazzo duro svettava davanti alle mie labbra ed io mi sono sporta in avanti per prenderglielo in bocca. Prima, con la mia lingua, ho esplorato la sua asta ed ho voluto saggiarne la virilità. Bello, duro e profumato, me lo sono spinto giù in gola, fin quando il mio naso non si è infilato tra i peli del suo inguine; lui hai emesso un gemito di piacere ed un apprezzamento per quello che stava ricevendo.
«Meravigliosa! Sara, sei una bocchinara stupenda!»
Anche gli altri due si sono avvicinati e i loro cazzi tesi e duri aspettavano di essere succhiati da me, che già mi stavo sbrodolando fra le cosce. Le parole di Carlo, hanno ancora di più incendiato i miei sensi.
«Finalmente! Con quella rompiballe di mia moglie sempre in giro per l’ufficio, non sono mai riuscito ad assaporare la bocca di questa troietta. Ho sempre saputo che era una puttanella pronta a succhiare ogni cazzo, ma purtroppo non ne avevo ancora assaporato le labbra e oggi, già che ci sono, voglio anche riempire i suoi buchi.»
Dopo quelle parole, ha appoggiato una mano sulla mia testa e mi ha fatto girare verso di lui; mi ha infilato il suo cazzo direttamente giù per la gola. Un po’ più corto di quello di Augusto, ma decisamente più grosso in circonferenza, ho faticato un po’ ad ingoiarlo tutto. Dopo aver leccato tutta l’asta, fino a scendere alle palle, che ha succhiato facendolo gemere di piacere, sono risalita ed ho accolto la cappella fra le labbra, succhiandola avidamente.
«Meravigliosa! Lo sapevo che eri una succhiacazzi stupenda! Dai, succhialo per bene che te lo voglio piantare tutto nel culo! Sì, tutto nel culo, troia, perché è una cosa che desidero dal primo giorno che sei stata assunta.»
Le sue parole mi mettevano le farfalle allo stomaco e, intanto, sentivo la fica ancor più bagnata. Anche Luigi si avvicinato e mi ha offerto il suo cazzo da succhiare. Dei tre era decisamente quello che lo aveva più lungo, ma in quanto a spessore era certamente il più sottile. Ho giocato con entrambi, alternandoli nella mia bocca, mentre Augusto si era inginocchiato dietro di me e ora le sue mani giocavano all’interno dei miei buchi, ormai fradici e pronti a ricevere queste tre mazze stupende.
«Ragazzi è fantastica! Questa troia è già tutta bagnata! Le ho messo due dita nel culo e si è aperto subito, immediatamente. Dal primo momento che l'ho vista, ho immaginato che fosse una gran puttana ed ora prendo atto che la mia prima impressione era quella giusta.»
Mi sollevano in piedi e, subito, Carlo si sdraia supino sopra uno dei lettini della piscina, attirandomi su di sé. Lo scavalco, gli monto sopra e, afferrato il suo grosso cazzo, lo punto con decisione fra le labbra della mia fica, che sta già sgocciolando dal piacere. Mi lascio andare su di lui e me lo sento entrare tutto dentro; mi apre e dilata la fica, facendomi subito gemere di piacere. Mi sento aperta e riempita nello stesso tempo, da quel cazzo stupendo, che ora mi fa anche godere. Ho giusto il tempo di abituarmi alle dimensioni di quel membro ben piantato nel mio ventre, che subito Augusto mi spinge allo scopo di farmi sdraiare sul petto di Carlo, così da poter posizionare il suo cazzo sul forellino posteriore, che, alla prima pressione, cede e lo lascia entrare tutto fino in fondo. Mi sento piena, riempita da quelle due mazze stupende, che ora mi sfondano culo e fica, alternandosi nei movimenti, che hanno sincronizzato alla perfezione. Vorrei urlare il mio piacere, ma ho la bocca piena perché Luigi, senza nessuna esitazione, mi ha offerto il suo cazzo da succhiare. Mi tiene ila testa bloccata fra le mani e, mentre gli altri due mi sfondano i buchi, lui mi scopa la bocca, spingendo lentamente tutto il suo lungo membro fin giù nella mia gola. Godo di orgasmi a catena, senza più capire dove finisce uno e ne cominci un altro. Improvvisamente, mi sento di nuovo sollevare, e ora è il cazzo di Carlo che si appoggia sul mio culo ben aperto e, con un semplice affondo, lo spinge tutto dentro di me. Sento le pareti anali stirarsi e, nello stesso tempo, aprirsi per accogliere tra loro quella grossa mazza, che ora mi sta slargando il culo. Luigi chiede ad Augusto il piacere di scoparmi e lui, da perfetto padrone di casa, gli lascia il posto nella mia fica; è un attimo e sento quello prendere posto nella fica, mentre Augusto mi infilare il suo grosso uccello in bocca. Come non godere anche in questa nuova situazione? Luigi mi spinge con ritmo sostenuto il suo cazzo dentro, che sento strusciare contro quello di Carlo, che mi sta letteralmente sfondando il culo. Godo e urlo il mio piacere, alternando il cazzo di Augusto nella mia bocca. Dopo l’ennesimo orgasmo, che ha fatto tremare tutto il mio corpo, sento Luigi che aumenta il suo ritmo e ben presto si svuota dentro di me.
«Eccomi! Sto sborrando dentro di te, troia! Ti inondo la fica, vacca!»
Un getto caldo, inonda il mio ventre, mentre quel cazzo continua a pomparmi come una furia. Provo un nuovo orgasmo, mentre sento che anche Carlo si muove, cercando di raggiungere il suo piacere, ma Luigi si sfila da me e lascia il posto ad Augusto, che lo sostituisce. Prendo il cazzo di Luigi in bocca, ancora sporco del suo piacere, ma ancora abbastanza teso e duro, mentre vengo penetrata con forza da Augusto, che non smetteva di chiavarmi con la sua verga dura come il marmo. Lo sento scivolare alla grande perché ben lubrificato dallo sperma dell'altro, che ora inizia a colare dalla mia fica slabbrata. Anche lui mi pompa con ritmo veloce, ma è Carlo che chiede all’amico un ennesimo cambio. Dopo avermi fatto godere ancora una volta, i due mi fanno cambiare posizione. Ora sono inginocchiata sul lettino, con Carlo posizionato dietro di me, che mi scopa in maniera vigorosa e sostenuta. Sento i suoi colpi affondare con decisione dentro la mia fica e, ad ogni colpo, fuoriuscire schizzi di sborra, di cui la mia vagina è ormai piena. Improvvisamente anche lui si pianta tutto dentro di me e mi riempie con il suo nettare.
«Finalmente! Finalmente, ti sborro dentro! Senti come ti riempio la fica, troia!»
Sentire i suoi schizzi caldi riempirmi la vagina, mi provocano ancora un orgasmo, che quasi mi fa svenire, mentre continuo a succhiare il cazzo di Luigi, con Augusto che, silenziosamente, ci osserva e si sega. Dopo poco, Carlo, che si è completamente svuotato dentro di me, sfila il suo cazzo ancora barzotto e me lo porge davanti alla bocca. È Luigi, che ora si sdraia sul lettino e mi fa salire su di sé, però voltata di spalle. Apre le mie natiche e, appoggia il suo lungo uccello al mio culo, lo penetra con un solo affondo. Lo sento arrivarmi fin dentro lo stomaco, mentre lui afferra i miei seni e mi trascina su di sé. Ho le cosce aperte, la fica slabbrata, da cui cola tutta la sborra che vi hanno riversato fino a quel momento e subito Augusto approfitta di nuovo e mi penetra con forza. Serro le labbra sul cazzo di Carlo e succhio, mentre lui mi incita a farlo tornare duro, perché vuole sborrare anche nel mio culo, mentre ora Augusto mi pompa con un ritmo forsennato; mi sta sfondando la fica e mi fa raggiungere un nuovo orgasmo da infarto. Mentre tremo, scossa dal piacere, sento che anche lui raggiunge il suo orgasmo, svuotandosi dentro di me.
«Eccomi! Ci sono anch’io! Senti come ti riempio la fica, vacca!»
Un’ennesima ondata di calore si riversa nel mio ventre, mentre godo sotto i colpi di questi due maschi, che mi fanno veramente impazzire di piacere. Augusto resta per un tempo che mi sembra infinito nella mia fica, poi esce ed io avverto l'impressione come se mi fosse stata staccata qualcosa dal corpo. Non ho molto tempo per reagire, perché Luigi mi gira di lato e prende a fottermi il culo come un treno e, ben presto, anche lui si svuota dentro di me.
«Meravigliosa! Sei una troia meravigliosa! Ecco, ti riempio il culo!»
Gli sento spingere il suo cazzo fino in fondo, restare immobile e subito una sensazione di caldo bollente, comincia a riempire il mio retto, mentre dalla mia fica slabbrata, cola tutta la sborra che vi è stata riversata dentro. Luigi si sfila, mentre Carlo mi afferra per i fianchi e mi fa inginocchiare, sempre stando sul lettino e, senza soluzione di continuità, mi penetra il culo, con il suo grosso attrezzo. Mi tiene stretta per i fianchi e mi chiava il culo come un pazzo scatenato, mentre io ho ancora la bocca piena del cazzo di Augusto, che sto succhiando onde scongiurare che possa afflosciarsi. Carlo è talmente eccitato per aver avuto l'occasione di sfondarmi il culo, che mi pompa con un ritmo fortissimo e mi procura un piacere particolare. In effetti, quando vengo scopata nel culo, godo molto di più e questo mi dà una sensazione ancor più spiccata: mi fa sentire una vera troia succhiacazzi e rotta in culo.
Lo sento piantarsi dentro di me e subito il suo grido di piacere viene seguito dal calore della sua sborra, che mi riempie il culo.
«Sborro! Ti sborro nel culo, troia! Finalmente! Ho sempre desiderato da matti poterlo fare ed ora prendila tutta nel culo, questa mia sborrata!»
Anche lui si svuota dentro di me e, quando si sfila, il suo posto viene preso da Augusto.
«Lasciami posto, perché voglio inondare il culo di questa vacca!»
Mi entra dentro, come un ariete impazzito, spingendo il suo grosso cazzo, fino in fondo. La sua attività è agevolata dalla larghezza, tipo voragine, assunta dal mio culo, ma e soprattutto dalla abbondante lubrificazione fornita dalle precedenti eiaculazioni. Alla fine anche lui si svuota dentro di me. Gli sento farcire il mio culo con tutto il suo piacere, poi anche lui lentamente si sfila ed io, sfinita, mi distendo sul lettino, mentre dai miei buchi, ridotti a tunnel, cola tutto il piacere che questi tre maiali mi hanno riversato dentro.
Antonio
Mentre sono in giro in bici, uno dei miei amici cade e riporta delle escoriazioni che necessitano di cure mediche. Dopo averlo accompagnato al pronto soccorso, decidiamo che per oggi la giornata finisce così, quindi rientro a casa mia e, passando dal garage, salgo direttamente in casa, convinto di trovare mia moglie. Salgo al secondo piano e, entrato in camera mia, mi spoglio nudo e mi faccio una doccia. Quando esco dalla doccia, mi avvicino alla finestra del bagno per aprirla e permettere la fuoruscita del vapore prodotto dalla doccia. Quello che vedo oltre la finestra, mi sconvolge e mi eccita non poco. Dall’altro lato del giardino, c’è Sara stretta fra tre maschi. La stanno scopando ripetutamente, facendola godere all'impazzata. Sono immediatamente eccitato ed il cazzo, divenuto duro con il marmo, quasi mi fa male. Mi sego con furia e subito sborro con tre schizzi che scarico nel water. Ancora stordito dal piacere, apro ancor di più la finestra e mi avvicino, mentre vedo che quei maschi, a turno, tutti e tre, le sborrano in figa. Per un attimo, avverto, dentro di me, il terrore, perché non ricordo se Sara si trovi o meno nei giorni fecondi. L’idea che quei tre maschi la stiano ingravidando, mi fa tremare le vene, ma, nello stesso tempo, mi eccita così tanto, che sono costretto a segarmi di nuovo. I tipi, dopo averla scopata e ben farcita, la salutano tutti e tre e, quindi, lei raccoglie una mia Tshirt e torna verso casa, mentre sento i complimenti che quei maschi ancora le rivolgono.
«Accidenti! Che troia stupenda, hai per vicina di casa!»
Non conosco la persona che ha detto questo, mentre gli altri due, si compiacciono e concordano con l’amico che ha perfettamente ragione. È il mio vicino di casa, che si gira verso di me, e per un attimo i nostri occhi si incrociano.
«Lo sapevo che era una gran puttana, lo avevo sempre immaginato e sono sicuro che quel cornuto del suo fidanzato ne è ben consapevole, oltre che felice.»
Pronuncia queste parole mentre sento Sara salire le scale ed entrare in camera. Per un attimo, si mostra sorpresa, mentre io faccio cadere l’accappatoio e nudo, mi giro verso di lei con il cazzo ancora durissimo. Lei, dopo un attimo di indecisione, viene verso di me, mi bacia e mi abbraccia, stringendomi forte. Sento sul suo corpo, l’odore dei maschi che l’hanno scopata e farcita, ma lei, subito si inginocchia, prende il mio cazzo in bocca e lo succhia, mentre io sono costretto ad appoggiarmi alla finestra, perché sento le gambe cedere per il piacere che sto provando. Così eccitato, la faccio sollevare e, giratala l’appoggio alla finestra; l’afferro da dietro e la penetro con un colpo solo. Sento la sua vagina aperta, sfondata, colma di seme maschile, da cui sta colando di tutto. La scopo come un pazzo e lei urla il suo piacere; lo fa così forte che i tre, dall’altro lato del giardino, si girano a guardare la scena, mentre quello che so essere il suo datore di lavoro, parla con gli altri due.
«Guardate come se la sta scopando quel cornuto e, sicuramente, la troverà ben aperta e lubrificata. Domani pomeriggio ho un piccolo torneo presso l’associazione bocciofila di cui sono socio, chissà se tu, Augusto, sei libero e puoi portare questa troia a vedere la gara, così che, tra una partita l’altra, ci facciamo succhiare un po’ il cazzo.»
Augusto sorride e, mentre io sto sborrando dentro la fica di mia moglie, che gode ancora, lui assicura che parlerà con me e cercherà di convincermi a lasciar andare Sara a vedere quella piccola gara, dove, certamente, ci saranno dei maschi maturi: il genere che lei preferisce e che potranno riempirla in ogni buco. Dopo essermi svuotato in lei, mi sfilo, lei si gira, mi abbraccia e mi bacia con passione, mentre io sono ossessionato da un dubbio.
«Amore, quei tre maiali ti sono venuti dentro? Ma non eri nei giorni fertili?»
Lei mi bacia e mi abbraccia, poi, sorridendo, si prende un po’ gioco di me.
«Amore, dolce cornuto, scommetto che ti eccita l’idea di avere la tua dolce mogliettina puttana, farcita e ingravidata da quei tre maiali. Lo sento come preme il tuo cazzo, mentre ti dico queste parole, ma, purtroppo, ti sei dimenticato che, dal mese scorso, ho di nuovo iniziato a prendere la pillola.
Però riconosco che mi piace l’idea che ti ha eccitato: esser cornuto in maniera così permanente.»
La stringo e la bacio, mentre penso che fra tre mesi ci sarà la cerimonia in cui io e lei ci sposeremo. Non oso nemmeno pensare, a ciò che sarà quel giorno.

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