RACCONTO TITOLO: La lunga estate calda (parte 4) 
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La lunga estate calda (parte 4) USA language


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La lunga estate calda (parte 4)

by Angel_Face
Visto: 376 volte Commenti 2 Date: 28-07-2023 Lingua: Language

La prima settimana di vacanza stava per concludersi. Le imposte accostate rendevano sopportabile il caldo del primo pomeriggio. Nella penombra della sua camera Marta stava “cavalcando” Luca, il suo uomo. Quella settimana Marta era decisamente “su di giri” e lui ne era particolarmente contento: giochi maliziosi in spiaggia e in acqua che aumentavano l’eccitazione per poi concludere, praticamente tutti i giorni, nel fare l’amore in qualsiasi posto capitasse.
Il sottofondo di cicale che proveniva dalla finestra era interrotto dai loro sospiri e dagli inviti di Marta a scoparla più a fondo; lei aumentò il ritmo e proprio in quel momento le tornò in mente quella mossa che Francesco fece quando lei era sopra di lui: quando la sollevò dai glutei e iniziò a muoversi dentro di lei a velocità doppia fino a farla ansimare di piacere; il solo pensiero le fece raggiungere l’orgasmo seguita a breve da Luca.
Qualche minuto più tardi, sotto la doccia, Marta ripensò che era tutta la settimana che, ogni volta che faceva l’amore col suo uomo, le tornavano in mente episodi accaduti nei “tre giorni di follia” come li aveva battezzati lei. E il ripensarci la “aiutava” a raggiungere il piacere.
Dentro di lei si combattevano due opposte fazioni: da una parte, che potremmo definire “La conservatrice”, sosteneva che si era trattato di un episodio isolato dettato da un momento particolare e che tutto ora doveva rientrare. Dall’altra c’era invece “la passionaria” che sosteneva che quei tre giorni erano stati una iniezione di adrenalina che l’avevano fatta sentire bene e chissà cosa sarebbe potuto capitare una volta tornata in città!
In quel momento Luca entrò in bagno porgendole il cellulare che squillava: era il suo capo che quasi la implorò di anticipare il rientro al lunedì perché la sua collega aveva avuto un piccolo incidente d’auto e doveva stare a casa per almeno 15 gg. Un po’ scocciata comunicò la notizia a Luca che le chiese

Cosa fai rientri domenica sera o lunedì mattina?
Come rientro?! E tu cosa fai? Resti qui?

Solo in quel momento Luca si rese conto dell’errore implicito nella domanda che aveva appena posto; cercò di rimediare ma invece, come spesso accade agli uomini che commettono una gaffe con la propria donna, peggiorò la situazione.

Ma amore…. la casa è affittata ancora tutta la prossima settimana ed io sono ancora in ferie; ti accompagno io lunedì mattina e in giornata ritorno e poi venerdì ritorno su a prenderti e ci facciamo ancora un bel week end insieme

E nel dirlo cercò di accarezzarla. Lei lo fulminò con lo sguardo con un perentorio

Non ti disturbare me la cavo benissimo da sola

Gli passò a fianco uscendo dal bagno e una volta vestita uscì per andare in spiaggia. E la parte “la passionaria” la spinse a pensare
Chissà se Francesco sarà al lavoro la prossima settimana?”.
I primi giorni della settimana furono infernali!!! Marta entrava alle 8 e usciva praticamente ad ora di cena e sfinita andava a casa. Lunedì mattina prima di recarsi al lavoro aveva “studiato” l’abbigliamento: un abitino chiaro che terminava 2/3 dita sopra il ginocchio, abbottonato sul davanti, che metteva in risalto la fresca abbronzatura e sandali con tacco dello stesso colore del vestito. Si era accorta di numerosi sguardi, ma di lui non c’era stata traccia; forse era in ferie.
Poi un pomeriggio a metà settimana ricevette una telefonata a cui Marta rispose con “Pronto” scazzatissimo.

Però… siamo di buon umore oggi. Bentornata!!

Marta raccontò a Francesco tutte le vicissitudini degli ultimi giorni compreso il fatto di essersi incazzata con Luca per il fatto di aver deciso di rimanere al mare.

Che ne dici di andare al cinema stasera? Propose Francesco
Al cinema?!? rispose titubante Marta, che si aspettava una proposta decisamente differente
Avrai mica buttato il “gingillo”?
No. Ce l’ho ancora. Ovviamente a casa.
Allora ci vediamo al Village alle 20. Non sarebbe male se indossassi quel fantastico vestito con i bottoni che avevi lunedì e ovviamente il gingillo.
OVVIAMENTE! Rispose ridendo Marta.

Agitata ed anche un po’ eccitata Marta attendeva Francesco nell’immenso salone delle casse del Village. Di certo non passava inosservata inguainata in quel vestito; era divertita di come i maschi la guardassero: quelli da soli le sorridevano ammiccanti, quelli in compagnia della moglie invece lanciavano occhiate furtive quasi come per rapire un pezzo di lei. Ad un certo punto un signore più intraprendente degli altri le si avvicinò con la classica frase
Solo uno sciocco potrebbe dare buca ad una bellezza del genere!!

Quasi ridendo Marta si girò e ribatté prontissima che suo marito era andato a prelevare al bancomat e che sarebbe arrivato di li a poco. Scusandosi lui si allontanò ed inforcò il corridoio che lo portava alla sua sala cinema e subito squillò il cellulare: era Francesco.

Sono in ritardo tu inizia ad entrare, arrivo tra un quarto d’ora
Ma se non so nemmeno quale film scegliere

Lui, scusandosi di nuovo, le disse il titolo, un film d’azione, e poco dopo Marta entrò nella sala osservando che, lei compresa c’erano si e no una decina di spettatori: alcune coppie e qualche solitario. Andò a sedersi verso le ultime file in un posto centrale. Anche questa volta il suo ingresso non passò inosservato e poco prima dell’inizio del film si accorse che uno dei “solitari” si era spostato ed era andato a sedersi all’estremità della fila dove era seduta lei; quando si voltò la salutò con il gesto della mano sorridendo: era lo stesso che poco prima aveva tentato l’approccio alla cassa.
Marta teneva d’occhio la porta da cui era entrata per vedere se Francesco stesse arrivando “se non arriva entro 10 minuti mi alzo e me ne vado”.
Il film iniziò e contemporaneamente il solitario si avvicinò di una poltrona. Marta cominciava a temere che quello non avrebbe aspettato la fine del film ma che molto probabilmente avrebbe continuato la manovra di avvicinamento. Nella sua mente scorrevano le immagini di cosa sarebbe potuto succedere: probabilmente le avrebbe sfiorato e accarezzato le gambe che, seduta com’era, erano ormai tutte scoperte; avrebbe fatto salire la mano sulla coscia fino a superare il lembo del vestito e chissà se si sarebbe insinuato fino alla sua intimità; se lo avesse fatto avrebbe scoperto che “indossava” l’ovetto e allora a quel punto si sarebbe sentito autorizzato a continuare; magari e prenderle la mano e portarla sul suo cazzo…….

“Ma cosa sto diventando? Una ninfomane?” si chiese Marta che si stava eccitando a quel pensiero!

In quel momento sentì il telefono vibrare: era Francesco

Dove cazzo sei?
Lo aggredì e senza attendere la risposta gli raccontò in quale imbarazzante situazione si trovasse.

Tranquilla ora sistemo tutto!
Rispose Francesco. In quel momento Marta percepì chiaramente la vibrazione dentro di lei; quel bastardo di Francesco era li nella sala ed aveva azionato l’ovetto!!
Cercò con lo sguardo e girando la testa dove diavolo fosse; ma il buio le impediva di scorgerlo. Certo non doveva essere distante perché le stava cambiando la velocità della vibrazione. Incrociò nuovamente lo sguardo del signore di prima che le sorrise nuovamente e, nel farlo, si avvicinò di un’altra poltrona.
Marta impugnò i braccioli della poltrona perché la vibrazione la stava portando sull’orlo dell’orgasmo, stava quasi per godere. La posizione seduta amplificava l’effetto delle vibrazione, così si lasciò andare sulla poltrona scivolando in avanti; la mossa fece sì che il vestito salisse ed ora le gambe erano completamente esposte.
Non riusciva a spiegarsi perché non poneva fine a tutto ciò; era sufficiente alzarsi, togliersi l’ovetto ed in pochi minuti tutto sarebbe finito. Invece come fosse prigioniera di una forza superiore rimaneva in balia di quelle sensazioni. Per un attimo la vibrazione cessò ma, il tempo di un respiro profondo, riprese in modo diverso. Come una pulsazione, profonda e lunga, per poi cessare e poi riprendere; questa novità la colse all’improvviso e le strappò un “OOHHH” che non passò inosservato al signore alla sua destra che ormai era più interessato agli strani movimenti della sua bella vicina di poltrona che non a quanto stava accadendo sullo schermo. Stava notando come il respiro di lei fosse sempre più “agitato”; vedeva i suoi seni premere verso l’alto quasi a volere strappare i bottoni.

Ti piace questa nuova vibrazione?
era la voce di Francesco che proveniva dalla fila dietro di lei, ma non ebbe il tempo di rispondere che lui subito ribatté.
sei uno spettacolo e vedo che non sono il solo ad apprezzarlo

Marta, mentre sprofondava sempre più sulla poltrona, sentì i polpastrelli di Francesco accarezzarle i capelli, l’orecchio, il collo; li senti passare sulla gola fino a raggiungere lo scollo del vestito. Sentì il primo bottone slacciarsi sotto l’azione di lui. Un brivido la percorse dal collo fino alle gambe quando sentì il suo fiato sussurrarle all’orecchio:
sbottonati da sotto
Lei eseguì

girati verso di lui

Il suo non era un ordine ma Marta eseguì nuovamente quanto le veniva richiesto. Girò la faccia verso il signore alla sua destra e cominciò a sbottonare il vestito.
Stava letteralmente perdendo la testa. Non era mai stata attratta dall’esibizionismo ma in quel momento, complice il buio del cinema, le sembrava di essere dentro un sogno.
Il vestito cadde ai lati del suo corpo rimanendo appeso alle sue braccia, rendendo disponibile agli occhi il suo corpo e mentre Francesco le accarezzava il seno, ancora all’interno del reggiseno, il vicino avanzò ancora di una poltrona; ormai solo una li separava. Francesco avvicinò le dita alla bocca di Marta e lei, senza che lui le dicesse nulla, le leccò, anzi; con una mano impugnò le due dita di lui e se le portò alla bocca e fissando il vicino mimò un rapporto orale sulle dita del suo complice.
Francesco fu colpito positivamente dall’iniziativa della sua amica; da dietro poteva godersi uno spettacolo a dir poco eccitante: Marta quasi sdraiata sulla poltrona, quasi nuda, lo sguardo eccitato e perso che fissava provocante il vicino e la sua bocca che succhiava le sue dita!
Marta si rese ben presto conto dell’effetto della sua mossa sul vicino, il quale prese ad accarezzarsi da sopra i pantaloni. Si sentiva inorgoglita di essere la causa della sua eccitazione.
Cosa avrebbe fatto? Si sarebbe limitato ad osservarla o avrebbe voluto anche lui la sua parte di piacere? E se lo avesse fatto lei come avrebbe reagito?
Questi erano i pensieri che passavano nella testa di Marta quando Francesco scavalcò i sedili e sedendosi dall’altra parte rispetto allo sconosciuto spettatore le fece uscire i seni ed iniziò a leccarle i capezzoli. Una leccata dolce in punta di lingua tutta intorno al capezzolo, poi avvicinò le labbra e lo succhiò per poi passare all’altro. Le prese la gamba la sollevò e gliela fece appoggiare sul bracciolo posto verso il signore e poi ritornando la accarezzò l’interno coscia: liscio, morbido, setoso. Scendendo prese ad accarezzarla da sopra il perizoma. I gemiti di Marta si fecero più intensi. Il vicino era ignaro che lei oltre al delicato tocco di Francesco che muoveva le dita per tutta la lunghezza del suo sesso, era attraversata dagli stimoli che l’ovetto continuava a darle.
Francesco scostò la stoffa e andò ad accarezzarle le labbra solo con il polpastrello. Marta chiuse gli occhi e si lasciò andare al piacere; ora poteva succedere di tutto e lei avrebbe lasciato fare, ormai non era più in grado, se veramente lo fosse mai stata, di opporre resistenza. Voleva solo godere, lasciarsi prendere dal piacere qualsiasi esso fosse stato, tanto sapeva che Francesco non avrebbe fatto nulla che lei non volesse.
Continuando ad accarezzarla nella parte intima, Francesco scese con la lingua a leccarle la pancia per poi improvvisamente risalire a cercare la sua bocca. Marta sentì la sua lingua leccarle le labbra, forzarle, entrare nella sua bocca e incrociarla alla sua. Senti i suoi denti mordicchiare delicatamente le sue labbra. Poi si staccò, prese fiato
sei bellissima
le disse lui.

Lei aprì gli occhi, gli sorrise poi allungò un braccio dietro la sua testa e lo attirò ancora verso di se per riprendere quel bacio di prima. Le lingue si inseguivano anche fuori dalla bocca.

guardalo di nuovo in faccia e poi raccontami cosa succede

Francesco si staccò per un momento da lei, scavalcò la sua gamba e le si accovacciò in mezzo. Guardò anche lui in direzione del signore e notò che si era infilato una mano nei pantaloni.
Girò Marta in modo che lui potesse godersi lo spettacolo e poi portò la sua bocca sul sesso di Marta.

mmmhhhhhh ohhhhh
più o meno furono queste le parole che uscirono dalla bocca di lei.

Francesco osservò per un attimo la figa di Marta, soffiò su di lei ed un brivido la fece sussultare; sorridendo pensò che era una mossa che gli riusciva sempre bene. E subito dopo appoggiò nuovamente la punta della lingua direttamente sul clitoride, delicatamente come prima sui capezzoli. Lo leccò, gli girò intorno e sempre delicatamente lo succhiò.
Dalla bocca di Marta uscivano dei suoni strani, sembrava quasi un miagolio che, fortunatamente, veniva coperta dagli spari e dalle esplosioni che si stavano susseguendo sullo schermo.
Scese ancora di più sulla poltrona portò le mani sulle ginocchia e se le portò verso il petto; in questo modo la sua figa era totalmente esposta alla lingua di Francesco e alla vista del vicino che, non appena lei tolse la gamba dal bracciolo ne approfittò per avvicinarsi definitivamente.
Marta si rese conto che la stava mangiando con gli occhi ma, molto discretamente, non tentava nemmeno di allungare le mani su di lei. Si era reso conto di essere spettatore e probabilmente finché non avesse ricevuto ordini diversi tale sarebbe rimasto
Francesco intanto, agevolato dalla nuova posizione di lei passò la lingua nel piccolo lembo di pelle che separa la figa dall’ano provocandole un brivido che le passò per tutta la schiena e le arrivò ad accapponare la pelle all’altezza della nuca. Armeggiò con il telecomando e la vibrazione interna cambiò nuovamente; poi Marta sentì la lingua solleticarle tutta la zona perianale per poi girare tutta intorno al suo orifizio posteriore e di seguito la sentì farsi strada nel suo interno.
Marta intensificò i suoi miagolii alternando i suoi sguardi tra Francesco e il vicino che davvero non poteva sperare in spettacolo migliore!!
Francesco ritornò a baciare le labbra vaginali di Marta e nel contempo estrasse l’ovetto lasciando che la vibrazione facesse il suo “dovere” anche sulle labbra e sul clitoride per strappare ancora delle sensazioni di godimento alle sua bella amica.
Marta allungò una mano e raccolse l’ovetto, poi tenendolo dal cordino, come fosse un acino d’uva, lo avvicinò alla bocca dello sconosciuto il quale poté così bearsi del gusto della sua sexy vicina. Francesco, stupito per la mossa di Marta, osservò compiaciuto la scena; tornò a sedersi al suo fianco e le disse

Andiamo?

Marta si riabbottonò il vestito, rimise l’ovetto nella borsetta ed alzandosi seguì Francesco. Poi giunta al fondo della fila di poltrone gli disse.

aspetta solo un momento

Si sollevo leggermente il vestito, infilò le dita nell’elastico del perizoma, lo fece scendere lungo le gambe, lo prese in mano, rientrò nella fila, si avvicinò allo sconosciuto e sorridendogli gli infilò il perizoma nel taschino della camicia.

un ricordo di questa serata

Gli sussurrò. Poi girandosi sui tacchi e lasciando che lui ammirasse ancora una volta quel culo che sicuramente desiderava tornò da Francesco ed insieme uscirono dalla sala.

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