ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Vendetta E Voglia Di Sesso 
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Vendetta E Voglia Di Sesso

by il_Medico
Посмотрели: 386 раз Комментарии 0 Date: 31-03-2023 Язык:Language

Le ultime frustate, frustranti, inflitte da Vanessa avevano sfidato il mio orgoglio. La mia sete di vendetta e la voglia di sesso fecero il resto. La mia determinazione nel fargliela pagare trovò il suo compimento la sera successiva.
Venerdì 4 Agosto 2006.
In quei giorni, a Roma, da solo, avevo passato diverse ore su annunci69 senza focalizzare la mia ricerca su qualcuno o qualcosa in particolare. I lastminute erano solitamente ridondanti e ripetitivi. I profili erano per lo più saturi di organi genitali, esposti neanche fossimo al Kapali Carsisi (il Gran Bazar di Istanbul).
Posto senza troppa convinzione un lastminute ambiguo citando Shakespeare:
“COMMETTI IL PIÙ VECCHIO DEI PECCATI NEL PIÙ NUOVO DEI MODI.”
Dopo poco arriva la notifica di un messaggio.
Tlazolteotl: “Ho in testa l'idea del profumo del tuo respiro mentre mi saluti con un bacio innocente… Immaginazione...”
Un messaggio inaspettato da uno pseudonimo inusuale.
Apro il suo profilo:
SINGOLA LOMBARDIA
Ancor più sorpreso e incuriosito, cerco il significato di quell’impronunciabile tanto quanto illeggibile pseudonimo:
“Tlazolteotl”: dea Azteca della lussuria e dei

misfatti sessuali

.
Sorrido compiaciuto e le rispondo:
“Che profumo ha la tua pelle?
La risposta è quasi immediata:
“Dipende, dopo una notte di sesso saprebbe di te... e la cosa non mi dispiacerebbe proprio... sentirmi addosso il tuo profumo x il resto della giornata...”
In pochi istanti mi ritrovo con la lingua che scorre sul solco del suo clitoride. Assaporo ogni millimetro della sua essenza ed i suoi movimenti assecondano i miei. Spingo per farle sentire emozioni più conturbanti; ho capito che il movimento lento e circolare che avvolge la sua zona erogena per eccellenza è ciò che la eccita maggiormente. Sento il profumo dei suoi umori. Ogni tanto alzo gli occhi per osservarla. Inarca la schiena per offrirsi meglio alle mie labbra. La penetro dolcemente con la lingua. Il sapore del suo orgasmo mi eccita.
Ci stiamo concedendo in maniera inaspettata. Strana complicità.
Tutto è cominciato in un mondo virtuale, ma ora i nostri corpi che si uniscono sono veri. Condividiamo il nostro calore, i nostri desideri, le nostre insane perversioni. Siamo due corpi fusi nell’estasi di un amplesso.
Salendo le scale di casa sentivo le gambe molli. L’emozione ci ha tolto le parole. Scherzavamo per stemperare la tensione emotiva senza grandi risultati. Non appena l’ho avuta tra le mie braccia, si è dissolto tutto nell’aria di casa. E abbiamo iniziato a respirare la nostra sessualità. La spallina, scivolando sul suo braccio, mi offre le sue spalle nude; sono dietro lei ed inizio ad intravedere il solco del suo seno.
Le mie labbra calde e umide percorrono il suo collo lentamente. Brividi indescrivibili. Mi offre la sua bocca avvolgendo la mia lingua in un bacio appassionato.
La mia mano, scivolando sulle sue gambe, raggiunge lentamente il suo perizoma, mentre lei fa scivolare il suo vestito sui fianchi. Il suo seno, gonfio di piacere, sodo e ancora nascosto dalle rifiniture in pizzo del reggiseno, si è mostrato nel suo splendore.
Pochi millimetri di cotone separano i miei polpastrelli dalla sua intimità.
Intuisce in un istante la mia erezione, sarebbe stato impossibile non accorgersene. La sua mano scivola tra i nostri corpi per raggiungere il mio sesso pulsante di piacere. La avverte ma ancora non ne ha il pieno dominio. Le mie dita massaggiano il suo clitoride. Il suo perizoma è umido, ed il movimento circolare delle mie dita stimola le sue zone erogene.
Ha ancora in dosso i vestiti che non lasciano però più spazio all’immaginazione. Mi accorgo solo ora che è completamente depilata. Mi eccito ancora di più. Mi avvicino alla sua schiena e con delicatezza lascio scivolare il mio cazzo tra le sue gambe. Voglio masturbarla così. Scorro tra le sue labbra delicatamente e, ad intervalli regolari, stuzzico il suo orifizio anale. Mi asseconda.
È L’EDEN.
Io sono in piedi a portata della sua bocca. Mi afferra con una mano ed io osservo il cazzo scomparire e riapparire lentamente tra le sue labbra. I movimenti diventano sempre più concitati. Sa far godere gli uomini come nessun’altra donna. Splendida e sapiente pompinara. Le mie dita corrono sui suoi capezzoli turgidi. Sto per esploderle in bocca e se ne accorge. Rallenta il ritmo e con la lingua inizia a leccare per tutta la sua estensione, la mia asta spregiudicata e arrogante.
Le sbatto il cazzo in faccia. I suoi occhi incrociano i miei.
Siamo madidi di sudore ed i movimenti sono sempre più pressanti. Veniamo insieme in un orgasmo infinito.
Ed ora che la sto leccando, mi ritornano in mente tutti questi momenti che conserverò a vita nella mia testa. IRRIPETIBILI.
Ma chi l’ha detto che la vendetta è un piatto che va servito freddo?

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