ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Il sogno di Johnny Depp 
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Il sogno di Johnny Depp USA language


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Il sogno di Johnny Depp

by cornutoestivo
Посмотрели: 684 раз Комментарии 5 Date: 24-07-2024 Язык:Language


“..un ragazzo africano troppo scaltro e mestierante per credere che fosse un timido 19enne, non che di timidi 19enni italiani altrettanto maiali non ce ne siano, anzi, te ne racconterò in seguito di alcuni di cui resterai esterrefatto, soprattutto di uno ben preciso..”

Come al solito durante i racconti di mia moglie, oggi 57enne, docente liceale in una località diversa dalla nostra residenza (questo per togliere ogni velleità relativa alla sua eventuale identificazione) c’è sempre qualcosa che cattura la mia attenzione in modo più intrigante, che mi annoto mentalmente cercando poi di poterla rendere una buona lettura. Da più parti (soprattutto in forma epistolare privata) mi si chiede quanto possano essere credibili le storie che mi piace riportare qui, vorrei ricordare a chi mi formula questo tipo di interrogativi che io sono (ahimè) oramai da tempo un marito con una età importante e perlopiù dannatamente impotente, che ho attraversato con mia moglie un periodo più che 20ennale decisamente buio (basterebbe leggere i pregressi racconti) certamente costellato da corna accettate, consapevoli e desiderate, in massima parte però a me sconosciute, frutto di una sorta di tacito accordo avuto tra noi per via della mia ridicola dotazione e della mia patologica eiaculazione precoce, a suo tempo mi adoperai fattivamente con la mia diretta complicità affinché mia moglie potesse avere legittimamente le sue soddisfazioni carnali, mi ero oramai persuaso del fatto che io le fossi assolutamente insufficiente dal punto di vista sessuale, ancora oggi vive le sue libertà personali, possibilità suffragate anche dalla mia impotenza fisica ma non cerebrale, a volte può capitare che io ne sia messo al corrente sia preventivamente ed a volte a cose avvenute, ultimamente però ho iniziato a sentirmi persino premiato dalla possibilità di poter assistere e coadiuvare al meglio in ciò che lei stessa ritiene giusto un mio coinvolgimento, detto ciò, vorrei ricordare qualcosa a chi abbastanza frequentemente si adopera a piccole violenze verbali nei miei confronti via mail, non riuscendo nemmeno ad assumere gli eventuali oneri che ne potrebbero derivare offendendo in pubblico, lo ribadisco: sono Cornuto (consapevole) ho avuto sempre il cazzo piccolo (che in un certo senso ha contribuito alla mia felicità) sono stato sempre oberato da una forma patologica di eiaculazione precoce che non mi è mai interessato poter curare, ma che, al contrario, fortunatamente ne io ne mia moglie ne abbiamo mai fatto una condizione disperata di
sopravvivenza relativamente alla nostra vita privata, in ultimo, ma non ultima, vivo la mia impotenza fisica serenamente, ho potentissima quella cerebrale a supporto di tutto affiancata da una fantasia eccellente e vera, concreta, spero possiate trarre suggerimenti per regolare le vostre menti, non sempre in linea (obiettivamente) con il vivere in serenità.

“..dai amore mio, raccontami..”
“..come già ti ho abbondantemente detto in passato, non ho mai creduto alla ‘giovine età’ di Samuel, ma quello che sto per raccontarti è relativo ad un giovane ragazzo della nostra città, mio allievo per cinque anni, di cui non mi sono mai accorta della sua forte passione per me, mai nulla di nulla, completamente sempre in linea nei suoi comportamenti, ma andiamo per gradi, è successo tutto un paio di anni fa, terminata la sessione di esami dei maturandi ci salutammo come di solito avviene, una buona cena di gruppo tra gli studenti, tutti meravigliosamente licenziati, nessuna difficoltà ad ammettere che negli anni si rivelò essere una delle migliori sezioni in cui mi sono sentita impegnata, con presenza anche dei vari insegnanti, uno dei quali fu nei miei riguardi da sempre particolarmente pressante, ma che a me non andò mai a genio, mi dava impressione di essere un uomo viscido e non interessante, mi subissava di messaggi sul mio
whatsapp, molto spesso mascherati da esigenze didattiche ma quasi sempre che poi terminavano con frasi allusive tendenti ad una forma di corteggiamento che a me non piaceva affatto, dovetti minacciarlo affinché la smettesse, sarebbe stato inutile cambiare numero di telefono, esisteva una chat di gruppo degli insegnanti da cui era impossibile non partecipare, lui però mi tediava in privato, fortunatamente in seguito cambiò plesso scolastico, mi sentii finalmente scevra di qualcosa che mi infastidiva in profondità. Agli inizi dell’estate del 22, ci stavamo un pochino tutti molto faticosamente riprendendo dalla distruzione della pandemia, un mattino trovai sul mio whatsapp un messaggio proveniente da un numero che non avevo in rubrica contenente un solo vocabolo

“indimenticabile”..

Subito un pensiero ‘nero’ mi pervase la mente e pensai

“..ci risiamo”..

Il pensiero andò in direzione del mio fastidioso collega, da più di un anno diventato ex e mai più incontrato, fu il motivo per cui non risposi, ne in quel momento ne a quelli che nei giorni successivi mi arrivarono puntuali, poi però ad un ulteriore arrivo provai un urto interno irrefrenabile e risposi..

“..ci risiamo? È inutile che tu ti nasconda dietro l’anonimato, non mi interessa la tua persona, come ti ho spesso detto sono felicemente sposata e NON intendo ne ora ne mai tradire mio marito, chiaro? Cerchiamo di smetterla con questi tuoi banali tentativi..”

Qualche minuto di attesa ed arrivò la contro risposta..

“..come al solito nulla da eccepire sulla forma lessicale usata, non a caso non si è docenti casualmente, mi pregio però di informarla (mi diede del lei persino parlando di se in terza persona..) che da questa parte non c’è una presenza così urticante come quella da lei redarguita, che dai miei ricordi penso addirittura di aver potenzialmente individuato, al tempo rammento il suo fastidio dovuto ai comportamenti di un suo preciso collega, che per via di questo odiavo non poco..”

“..e quindi? Posso sapere allora chi sei?”

“..spero di non crearle fastidio, ma le ripeto che lei, per me è una gran donna assolutamente bella ed indimenticabile..”

Accettai uno scambio di messaggi, ero pressoché certa che non si trattasse del mio ex collega, anche perché come spesso si dice, le bugie hanno le gambe corte, quindi se il tentativo messo in atto fosse stato finalizzato ad un possibile incontro non avrebbe mai potuto nascondere la sua vera identità..

“..dunque, facciamo il punto, più che andare avanti con i messaggi mi piacerebbe tu ti palesassi, sarebbe molto meglio..”

“..non lo metto in dubbio, ma in quel caso sarei assolutamente riconoscibile e la mia timidezza di sempre non me lo consentirebbe, cadrebbe anche il più misero dei sogni che coltivo da ormai 7 anni..”

Stetti al gioco, ma qualche idea mi stava via via illuminando, se non sulla persona quantomeno sul periodo..

“..7 anni? Quindi avevo circa 50 anni, da almeno 10 ero impegnata nello stesso plesso scolastico in cui sono tuttora impegnata, non sono nel frattempo particolarmente invecchiata ma i miei 57 anni attuali sono un incontrovertibile dato di fatto, per cui si può dire che non sono più la fresca 50enne che tu apprezzasti..”

“..le posso dare del tu?”

“..puoi, ma non uscire dalle righe, ho idea che tu possa essere un mio ex allievo, che però non ho ancora identificato..”

Mentre ero impegnata nella chat iniziai a passare in rassegna dapprima a mente e poi collegandomi in rete nel sito dell’istituto dove sono presenti le immagini degli allievi anche relative a molti anni precedenti, dapprima osservai le immagini di tutti i dipendenti, ma accantonai immediatamente l’idea che potesse trattarsi di uno di loro, sempre in virtù di un possibile futuro incontro che avrebbe fatto cadere ogni bugia, doveva per forza di cose trattarsi di uno dei miei ex allievi licenziati nella sessione di esami del 2020, una delle classi più sfortunate che visse il lungo periodo pandemico con cui molto spesso ci si collegava in d.a.d.
Io, in quel periodo, mi adoperavo per tenerli su di morale affibbiando ad ognuno di loro un nomignolo legato a qualche personaggio cinematografico, per cui azzardai di venirne a capo con un nuovo messaggio..

“..chi sei? Brad Pitt? Kevin Costner? Daniel Craig? Non puoi certamente essere Angelina Jolie..”

“..non sono nessuno di costoro, tantomeno la Jolie, ma sono felice che TU, professoressa Angela, abbia saputo individuare il periodo..”

“.. è già qualcosa..”

“..ripeto quello già detto in precedenza, spero di non disturbare, al minimo accenno di un tuo fastidio chiudo tutto e getto via la scheda telefonica acquistata per essere dedicata a te e solo a te..”

Diamine pensai, ottimamente deciso il ragazzo, perché di un ragazzo nemmeno 20enne si trattava, oramai era una cosa certa ed acclarata, non volevo affatto far terminare lì la cosa, ripresi a visionare la rassegna fotografica degli allievi di due anni prima, erano davvero tutti bei ragazzi, sia i maschi che le femmine, alcuni ‘inciuciavano’ tra loro in maniera più che palese, che noi docenti ignoravamo facendo finta di nulla e di non aver capito, in ogni caso era una classe eccellente formata perlopiù da elementi molto carini e belli, non notai mai che qualcuno di loro mi guardasse in modo particolare, certo è che però, il mito della bella milf era ben radicato un pochino in tutti i maschi, lo percepivo dai loro discorsi e dal modo in cui più di qualcuno cercava vagamente di sbirciare nel mio décolleté sempre molto generoso e che più di qualcuno di loro potesse essersi fatto seghe pensando alla prof era più che una certezza, è il cerchio della vita..

“..ma non hai una fidanzata a cui dedicare le tue attenzioni? Se eri bravo anche in matematica, e lo eri certamente perché lo eravate tutti, avrai presto conteggiato la mia età, sono una 55enne (lo ero nel 2022) ed iniziano a pesarmi i miei anni, inizia a pesarmi la mia età, non che abbia smesso di provare piacere nell’essere adulata, nemmeno da uno sbarbatello della tua età, però pesa anche la concorrenza, di 20enni meravigliose è piena la vita, ed anche la tua deve essere così..”

“..prof non scherziamo, pochi giorni fa ti ho casualmente incrociata, eri con un bel signore alto dai capelli bianchi, tutto mi lascia pensare che fosse tuo marito, mi sei sembrata sempre la stessa, molto bella e seducente, la stessa prof che riempiva i sogni di molti di noi, te ne potrei raccontare delle belle, tra noi si scherzava molto e facevamo delle sagaci battutine, io non ho mai profferito qualcosa di volgare, cosa che molti altri facevano, io preferivo cullare sogni impossibili da realizzare, tutto però volò via con la fine del liceo, se penso che mi sfiorò la malsana idea di farmi bocciare per poter essere ancora un anno a guardarti potrai capire..”

“..avresti dovuto trovare il coraggio di parlarmene, ti avrei aiutato a guardare maggiormente alle tue coetanee, ti avrei aiutato a capire che io alla mia età non avrei potuto interessarti..”

“..e negare così a me stesso che provavo nei tuoi confronti una sorta di attrazione incontrollata? Ti ho cercata in tutti i social, ma non ti ho trovata, però non ho mai avuto rassegnazione, ho sempre accarezzato la possibilità di poterti rivedere fuori del liceo, anche di nascosto, ho resistito alla tentazione di poterlo prima o poi fare, poi qualche giorno fa ti ho vista casualmente come ti ho detto, sei sempre molto bella, adesso addirittura magnifica, ho invidiato l’uomo che ti era affianco..”

“..sono basita, neanche mio marito mi ha mai coperta di tanti complimenti..”

“..prof, facciamo così, ti dirò dove trovarmi ed in quale giorno ed ora, se mi riconoscerai mi saluterai, altrimenti andrà bene lo stesso, si tratta di un posto pubblico, tra la gente, al riparo di qualsiasi pensiero negativo, è un bar in via T.F. ti sarà facile individuarlo, la via è molto corta ed è l’unico bar..”

Mi scrisse tutto in un nuovo messaggio contenente l’indicazione del giorno e dell’ora, gli dissi che non amavo attendere, soprattutto in un bar, per cui gli raccomandai di essere preciso nella puntualità, mi rassicurò, sarebbe stato preciso e puntuale. L’appuntamento sarebbe stato di lì a due giorni, non ti nascondo caro mio cornuto che, in ogni caso, la curiosità in una donna è qualcosa di incontrollabile, d’altronde è addirittura proverbiale che la curiosità sia femmina, questa cosa accaduta mi diede da pensare per tutti e due i giorni seguenti, se era vero che al ragazzo fossi piaciuta per tutto il periodo liceale avevo il dovere di lasciarmi ancora saper apprezzare, scelsi con cura l’abito da indossare, niente di volgare ma con evidente richiamo al particolare che, come seppi, piaceva agli studenti, il décolleté, frutto di chissà quante seghe..
L’appuntamento era per le prime ore del mattino di un giorno feriale, il giorno lo concordammo in quanto scevra dalle lezioni fino alla tarda mattinata, mi sarei gustata molto volentieri un buon cappuccino ed un sacrosanto croissant, alla faccia di chi dice che ingrassa, io i miei kili in più ce li ho da sempre e non mi
hanno mai creato problemi, anzi, al contrario, tutti quelli che mi sono scopata hanno sempre cantato molto volentieri inni e lodi alle mie forme.
Entrai nel bar, mi recai alla cassa dove c’era una signora all’incirca della mia età che non mi apparì del tutto sconosciuta e, dal modo in cui mi guardò, forse, anche a lei ricordavo qualcuna già conosciuta in precedenza, pagai, poi, prima di rivolgermi al barista che mi dava le spalle, diedi un rapido sguardo all’interno del locale per cercare di individuare chi mi avesse invitato al suddetto rendez vous, non notando nessuno iniziai già a provare il senso di fastidio per la mancata puntualità, chiesi il cappuccino ed il croissant che mi fu servito da una commessa giovane e carina, arrivò anche il cappuccino che, al momento di vedermelo servito ebbi quasi un mancamento..

“..Marco, o meglio, Johnny Depp, cosa fai qui..”

“..prof Angela, ben trovata, mi fa piacere che che lei mi abbia riconosciuto..”

Rivolgendosi alla cassiera disse..

“..mamma ti ricordi della professoressa Angela?”

“..siiii.. adesso si che mi ricordo, ecco di chi si trattava, poco fa ho avuto impressione di conoscere questa persona, come va prof? Tutto bene? Che piacere averla ritrovata..”

Riprese a parlare anche Johnny Depp..

“..questa è da sempre l’attività della mia famiglia, di tanto in tanto do un aiuto, quando posso, quando sono libero dagli impegni di studio, sono iscritto al corso di farmacia nell’Università di Camerino..”

Poi, abbassando il tono della sua voce aggiunse..

“..scusami se sono tornato a darti del lei, ma potrai facilmente capire la situazione, la ragazza che ti ha servito il croissant è la mia fidanzatina, la cassiera è mia madre e mio padre sta quasi per tornare..”

“..incredibile, Johnny Depp..”

Ovviamente ci mettemmo a ridere, però mi piaceva questo accadimento, Marco era sempre stato un ragazzo davvero a modo, educato, serio ed anche bello, gli affibbiai il ‘Johnny Depp’ perché in effetti lo ricordava sia nella chioma che negli occhiali fashion che solitamente usava, ci limitammo quel giorno ai soli sguardi, altro non si poteva, nemmeno il semplice colloquiare, trovò però il modo di potermi chiedere se poteva chiamarmi, gli dissi di sì, avrei aspettato una sua chiamata nel pomeriggio alle 16, avrei atteso prima di rientrare a casa.
Anche nella telefonata fu puntuale..

“..che bello averti rivista Angela, sei addirittura migliorata, più bella che mai..”

“..non esagerare ti prego, so quali siano i miei difetti..”

Intanto ero già in lotta con me stessa, quando di solito un maschio si approccia a me nei dovuti modi ho sempre saputo dove sarei arrivata, sicuramente a scoparmelo, e questa particolarità è dovuta a te mio cornuto, sei riuscito ad infondermi questo tipo di libertà, senza sapere di tutto questo che avrei potuto vivere mi sarei accontentata del tuo cazzetto, non ne avrei mai conosciuti altri possenti e del tutto diversi dal tuo, comunque, nel potenziale tuffo in questa nuova avventura restava soltanto applicarsi affinché la prof non risultasse troppo facile..

“..ma io non sto affatto esagerando, sei stata per tutti noi maschi della tua classe il sogno erotico proibito, e penso tu possa facilmente immaginare a cosa mi sto riferendo (le seghe..) facemmo addirittura in modo da far circolare tra noi una sorta di gara su chi fosse riuscito ad approcciare con te un qualsiasi atteggiamento erotico, ma nessuno si azzardò mai al poter essere operativo, il rischio di una tua possibile vendetta da far sfociare in una bocciatura era troppo alto..”

“.. senza che voi abbiate mai voluto considerare il fatto che eravate tutti minorenni, se avessi accettato allora le avance di qualcuno di voi mi sarei rovinata con le mie mani sia la carriera che la vita..”

“..è vero, non ci sfiorò mai tale considerazione, non eravamo razionali, avevamo i feromoni a mille, per noi il tuo odore era un richiamo sessuale irrefrenabile, per quanto riguardava me la sola tua vicinanza mi inebriava..”

“..ma questa fu una cosa vera oppure stai enfatizzando per catturare la mia attenzione?”

“..no Angela, fu una cosa vera, che si è ripetuta anche questa mattina, ti ho trovata ancora più eccitante di allora..”

La cosa mi stava piacendo, ero ferma in un parcheggio ad un centinaio di metri da casa, provai a stuzzicarlo..

“..ma cosa trovavate in me di così irresistibile?”

“..Angela, io non posso provare ad esprimermi su quello che pensassero gli altri, ognuno ha i suoi miti da adorare..”

“..e qual era il tuo?”

Sapevo quale sarebbe stato il suo riferimento, ma glielo lasciai dire..

“..il tuo seno, il tuo décolleté che sapevo piacere anche a molti tuoi colleghi, ne captai una volta parte di un loro dialogo, non fui visto da loro, ma la tematica principale era basata sulle tue tette, c’era chi sognava di ciucciartele e chi sognava di servirsene per così dire ‘ispanicamente’, non so se ti ho reso l’idea..”

“..me l’hai resa chiaramente, la prerogativa di esser un maschio ti fa sognare ad ampio spettro, ci tengo però a dirti che nessun collega mi ha mai potuto avere al centro dei suoi desideri erotici, ma dimmi dei tuoi, quali erano..?”

“..non ti è certamente difficile doverli immaginare, anche i miei erano incentrati sulle tue tette, sognavo di averti davanti a me nuda a metà, con la parte superiore del tuo corpo soggetta ai miei desideri, che erano limitati al poterle succhiare e manipolare, a volte ti sognavo messa a pecora ed io sotto di te a giocare con le tue tette, Angela, quante seghe mi sono fatto pensandoti, l’ultima me la sono fatta questa mattina nel bagno del bar..”

“..ho visto bene la tua fidanzata, ha un fisico molto bello, da giovane ero molto simile a lei, anche lei ha un bel seno..”

“..si, è molto bello e mi ci diverto molto, ma ogni volta che lo faccio penso a te, al tuo, che è sempre più che mai nei miei desideri, resto della mia opinione di sempre, il desiderio di poterci un giorno avere possibilità di giocarci resta un sogno che mi crea un particolare brivido..”

Non sapevo cosa rispondere, non volevo incoraggiarlo nella prosecuzione di qualcosa che mi piaceva già, ma ogni volta che un uomo si è preso cura del mio seno alla fine ha sempre puntualmente ottenuto tutto di me. Cercai e trovai il modo di terminare lì la telefonata, ma non prima di avergli lanciato un segnale positivo affinché potesse di nuovo chiamarmi il giorno dopo..

“..caro il mio Johnny Depp, adesso devo lasciarti, devo rientrare a casa, mio marito mi aspetta, se vuoi e se puoi ci risentiamo domani alla stessa ora di oggi, ti aspetto..”

“..sarò puntualissimo, e beato tuo marito che tra poco ti avrà per lui (se avesse saputo..) anch’io vorrei esserlo, anche se per poco tempo..”

Il giorno dopo mantenne la promessa relativa alla sua puntualità, ero in attesa della sua telefonata essendo come il giorno prima nel parcheggio della stessa via..

“..ciao Angela, non vedevo l’ora di chiamarti..”

“..eccomi, sono qui..”

Glielo dissi con una punta di piacevole soddisfazione..

“..vorrei vederti, come possiamo fare?”

“..è pieno giorno, praticamente una cosa impossibile, io non conosco quali siano i tuoi programmi di giornata, ma ti metto al corrente dei miei, io e mio marito ceniamo sempre abbastanza tardi, questo è dovuto al mio impegno serale con la palestra, termino l’allenamento quando è già buio, se vuoi ci possiamo vedere per qualche minuto, avverto mio marito che mi farò un pochino di palestra in più, che ne pensi?”

“..sono emozionato..”

Concordammo posto ed ora, lo avrei chiamato quando fossi stata fuori della palestra..

“..ciao Johnny, sei già lì?”

“..da un pochino, non volevo rischiare di dover far tardi..”

“..libero da impegni? La tua fidanzatina?”

“..assolutamente libero, lei è a casa sua, io qui lontano dal nostro quartiere impegnato in una partita di calcetto, sono andato sul sicuro..”

“..allora sto per arrivare..”

Arrivai, non conoscevo la sua auto, lui però conosceva la mia, che era sempre quella del periodo del liceo, spesso oggetto di deposito di bigliettini allusivi alla mia persona, gli dissi di percorrere la via semibuia e di notare la mia auto con le luci di parcheggio accese, mi trovò, entrò in macchina dicendomi..

“..quanto ho sognato questo momento! Ti posso abbracciare?”

“..puoi..”

Spensi definitivamente le luci della mia auto mettendomi frontalmente a lui in posizione di attesa, ma non si decideva ad approfittare della mia disponibilità, forse ancora incredulo, lo feci io, lo abbracciai con molta intensità, le mie tette pressarono addosso al suo petto,
stavo perdendo i miei freni inibitori che, in realtà, di solito in quei frangenti, non sono mai ferrei, la mia indole di puttana prende sempre il sopravvento, Marco sentendomi addosso al suo petto prese a baciarmi il collo accarezzandomi dietro la nuca, avevo una maglia che mi lasciava abbondantemente scoperte le spalle e lui ne approfittò per tirarmela ulteriormente in basso per mordicchiarmele, poi osò un ulteriore passo, me la tirò in alto palpeggiando le mie tette al disopra del reggiseno, io cercai la sua bocca per baciarlo, ci scambiammo un reciproco succhio delle rispettive lingue, si fece ancor più audace, me le denudò tirandole fuori dalle coppe, iniziò impazzito a succhiarmi i capezzoli, e quando questo avviene io non riesco più a controllarmi, ne presi una in una mano e gliela offrii da succhiare come una mamma fa con il suo bimbo, eravamo tutti e due inebriati, lui per il fatto che stesse coronando il suo sogno erotico di sempre con la sua milf da sempre agognata ed io per il gesto per eccellenza che ancora una volta stavo ‘subendo’..

Trovò il modo di potersi crogiolare in un ricordo..

“..penso di aver vinto la scommessa con i miei compagni di classe, vorrei averli tutti qui ad invidiarmi..”

“..ti piacerebbe riscuotere il premio? Non vorrai mica dirglielo, non ci provare, non sarebbe da gentiluomo..”

“..non potrei mai, anche perché ho appena iniziato, ti ringrazio per avermi dato credito, ma io voglio andare oltre, mi piace pensare che tu sia disposta a scopare con me almeno per una sola volta..”

“..si, il pensiero di poterti scopare mi piace, perché non sarai tu a scoparmi, ma sarò io, mi piace, ma non di giorno ed in macchina, ne tantomeno in strada, ma nemmeno in una stanza di hotel, lo staff troverebbe strano che una 55enne entri in albergo con un 20enne, dobbiamo trovare una diversa soluzione..”

Passammo ancora qualche minuto a dedicarci attenzioni reciproche, lui mi leccava le tette ed io gli tastai il cazzo sopra i pantaloni, non mi apparve malaccio, si adoperò a poterselo tirar fuori ma io lo stoppai rammentandogli che eravamo in mezzo alla strada..

Sono sincera amore mio cornuto, ho persino pensato alla possibilità di mettertene al corrente per chiederti la disponibilità di poterlo fare a casa nostra oppure nella casa delle vacanze, ma poi ho pensato che avrei voluto farla essere una mia esclusiva avventura, d’altronde come poter spiegare ad un ex allievo di 20anni la potenziale complicità di un marito consenziente e guardone? No, esclusi di colpo tale eventualità, molto meglio non diffondere l’esistenza dei nostri giochi a chi ci conosce più del dovuto, tanto prima o poi ti avrei raccontato tutto, come sto facendo adesso.
Passò qualche giorno, ma ci sentimmo in quasi tutti quelli che passarono, provenne da lui stesso la possibile soluzione, di lì a poco, in un preciso giorno della settimana in divenire, i suoi genitori, approfittando del giorno di chiusura settimanale del bar, sarebbero andati insieme al fratellino più piccolo in visita ad una delle nonne che abitava a Frosinone, distanza quantitativamente buona per starcene qualche ora al sicuro tra quattro mura..

“..e la fidanzatina?”

“..lei sarà impegnata per tutto il giorno fuori città insieme ai genitori, nessun problema..”

“..allora ne dobbiamo approfittare..”

Un bel sorriso di reciproca soddisfazione suggellò la nostra intesa, saresti stato nuovamente reso cornuto..

Suonai al suo citofono nel mezzo della mattinata, prima però ci sentimmo al telefono per sapere dove si trovassero i suoi genitori rassicurandomi sul fatto che erano partiti molto presto e quasi giunti alla meta, entrai in casa, lo abbracciai e sentii il suo cuore in tumulto, lo rassicurai, feci in modo da farlo calmare, d’altronde lo capivo, stava per scoparsi la sua insegnante tanto bramata.

Un breve inciso da parte mia, ovvero da parte del cornuto, sono perfettamente a conoscenza del fatto che le storie di sesso si somiglino tutte, d’altronde quando si entra nello specifico.. quello è, gli sviluppi si somigliano terribilmente tra tutte le storie, dove amo cercare di differenziare le storie relative alle performance di mia moglie è nei preamboli, mai uguali uno all’altro, trovo maledettamente eccitante tutto quello che prospetta l’avvio della storia, il forte quantitativo di adrenalina che può generarsi attraverso i necessari preliminari e meccanismi, l’inimmaginabile forte eccitazione cerebrale che nasce anche in chi come me è impotente, d’altronde chi può essere a conoscenza di un eventuale limite? La cerebralità non conosce nessun limite, può generare erezioni mentali
inimmaginabili, chi le ha provate lo sa..

Lo baciai di buon grado, il bacio gli servì per ritrovare un pochino di equilibrio, in ogni caso lo sentii già pronto, il turgore che mi sentii addosso nel basso ventre provenire dalla sua patta era inequivocabile, mi chiese se volevo un caffè o altro, gli risposi..

“..voglio te..”

Senza aggiungere altro mi prese una mano per condurmi nella stanza da letto dei suoi genitori, avrebbe voluto scoparmi classicamente sul lettone, ma io preferii dirgli..

“..no, sul letto di mamma e papà no, loro potrebbero percepire un odore diverso dal loro, soprattutto una donna ha capacità di poterlo fare, meglio di no, voglio scopare sul tuo letto..”

Cambiò direzione, si convinse senza dire nulla, mi portò sul suo letto dicendomi..

“..neanche immagini quante seghe mi sia fatto su questo letto pensandoti..”

“..allora fammi vedere come facevi dai..”

Restai in piedi ad osservarlo mentre si spogliava, una volta completamente nudo si sdraiò sul letto, il giovane cazzo perfettamente eretto, non estremamente grosso ma apprezzabile, ben depilato, palle anch’esse importanti, poi gli dissi di rilassarsi e di segarsi osservandomi mentre mi spogliavo per lui..

“..un sogno, sto vivendo un sogno che spero non finisca mai, che bella che sei Angela..”

Mi denudai completamente, certo, non ero affatto paragonabile al fisico della sua fidanzatina, ma lui apparve apprezzarmi più di quello che potevo pensare, prese a segarsi furiosamente, potevo ben capirlo, mi adoperai nella direzione di poterlo calmare, ma lui mi disse..

“..non ce la faccio Angela, non posso resistere più di tanto..”

Ero persuasa che non si trattasse di una forma di eiaculazione precoce, la sua era soltanto voglia atavica troppo spesso repressa nei confronti della sua prof, era evidente, un eiaculatore precoce avrebbe sborrato nelle mutande al solo mio ingresso in camera se non addirittura al mio ingresso in casa, come spesso capita ai deboli cornuti come te e ad altri mariti falsamente potenti maschi come quello di Isabella, ricordi? Mi fece davvero molto ridere la sua confessione di cui mi rese partecipe ‘..a volte quando sto per mettermi a letto lo trovo che si sta pulendo il cazzo, fine di tutto e buonanotte..’.
Con Marco non sarebbe stato così, lo pregai di smettere di segarsi e di lasciar fare a me..

“..mettiti seduto sul bordo del letto con i piedi a terra..”

Mi avvicinai a lui, mi inginocchiai tra le sue gambe facendo in modo da farmi mettere il cazzo tra le tette, d’altronde, se erano state parte integrante dei suoi sogni era giusto che gli dessi la possibilità di concretizzarlo, mi fu facile impegnarmi in una spagnola, lui era fuori di sé non facendo altro che ripetere..

“..impossibile.. impossibile.. sto sognando..”

La sua resistenza arrivò al culmine, gli imposi di lasciarsi andare, raccolse il mio consiglio, gettò la testa all’indietro e gridando mi sborrò la le tette, inevitabilmente i primi schizzi di sperma mi colpirono in faccia, mentre via via ritrovava la calma glielo presi in bocca per ripulirglielo, non accennava però minimamente ad abbassarsi, i 20anni servono anche a questo, ne presi atto e continuai a succhiarglielo, in un breve lasso di tempo riprese incredulo a gradire e ad impazzire, nell’enfasi di ciò che in quei momenti stava vivendo mi definì in modo libero nel suo dire..

“..si grande troia.. dai fattelo arrivare in gola.. quanto ti ho desiderata..”

Gli piacque mettermi una mano sulla nuca facendomelo ingoiare fino alla radice, non mi fu difficile, di cazzi ne ho conosciuti ben più consistenti che mi sono stati indotti in profondità ben maggiori, il sapore dello sperma di Johnny Depp era acerbo ma gradevole, nonostante fossero passati già importanti minuti dalla sua sborrata ancora qualche presenza nel suo canale spermatico trovava l’uscita, che io puntualmente ingoiavo, lui mi chiese incredulo se davvero io stessi ingoiando tutto, io gli risposi..

“..non voglio fare in moda che tu possa sporcarti..”

“..ti prego, diventa amica della mia ragazza, insegnale come si fanno bocchini di questo genere..”

“..imparerà imparerà, abbi pazienza, attenzione a non tradirti, non darle dimostrazione di essere a conoscenza di quello che ti sto facendo io, lascia che nel tempo apprenda in modo naturale, la cosa importante è che non abbia schifo di prendertelo in bocca..”

“..no no, me lo prende in bocca e le piace pure, ma non ingoia e non si fa schizzare in faccia, lo trattiene e poi lo sputa in bagno quando lo facciamo qui oppure fuori della macchina aprendo lo sportello..”

“..dalle tempo, neanch’io alla sua età ingoiavo, adesso scopami bimbo..”

Mi posizionai a pecora sul suo letto dicendogli..

“..dai, fammelo sentire dentro..”

“..aspetta, so dove mio padre tiene i preservativi, lui sa che spesso gliene rubo qualcuno, non gli cambia mai posto, vado a prenderne uno..”

“..no, non serve, sono oramai in menopausa, scopami a pelle e non preoccuparti, riempimi, mi piacerà e piacerà anche a te, dai..”

Presto detto, mi allargò le labbra della fica, me lo puntò dritto tra le grandi labbra e me lo spinse dentro, non potei fare a meno di dirgli..

“..non male ragazzo, non male, dai.. spingi..”

Mi scopava in modo eccellente, avermi per lui a pecora gli dava possibilità di afferrarmi da dietro le mie tette, fonte dei suoi sogni, prese addirittura a mungermi strizzando verso il basso i capezzoli, le mie tette gli piacevano davvero, il ragazzo stava dimostrando di saperci fare, la sua futura moglie sarebbe stata una donna felice, inutile dire che non riuscii a nascondergli i miei orgasmi, gli squirtai addosso, chissà se fosse già nella sua età a conoscenza di quel modo estremo di godere da parte di una donna, in ogni caso lo apprese in quel momento e disse..

“..fantastico prof.. hai le carni interne lisce e caldissime, impossibile resisterti..”

Quello mi fece capire che stesse di nuovo per sborrare, mi liberai dalla presa a pecora sdraiandomi sul letto a pancia in su, volevo donargli qualcosa di indimenticabile, allargai le gambe dicendogli..

“..dai, scopami guardandomi in faccia, mordimi le tette e sborrami dentro mentre lo fai..”

Non disse nulla, era conscio del sogno che continuava, me lo mise dentro, prese a baciarmi le tette e se ne venne nel modo in cui gli consigliai, doveva restare per lui un momento indelebile ed unico per il suo genere, non avremmo più avuto nessuna forma di contatto, ma questo non glielo dissi in quel momento, glielo dissi nei giorni successivi, quando lui mi chiese di scopare ancora, gli dissi di esser fiero di aver vinto nei confronti dei suoi compagni di scuola, ma gli dissi anche della breve durata dei sogni, capì, fu un perfetto gentiluomo, il giorno che me lo scopai me ne tornai a casa piena di lui, non volli lavarmi, quel giorno, rientrando in casa accarezzai l’idea di poterti dire..

“..leccami cornuto, fallo senza chiedermi nulla..”

Tu lo avresti fatto, ma non ebbi il coraggio di doverti spiegare troppe cose, te le ho spiegate oggi..

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