STORY TITLE: mistress per due schiavi 
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mistress per due schiavi

by Genovese
Viewed: 794 times Comments 4 Date: 18-11-2022 Language: Language

Parte DUE
Mia moglie mi propone un’altra delle sue stravaganze. Visto che la sua amica Alessia è andata via per alcuni giorni mi chiede se voglio nuovamente provare l’ebbrezza di essere dominato e schiavizzato. Questa volta anzi saremmo ben due schiavi il marito di Alessia che ci concede l’uso della sua tavernetta attrezzata ed io. Mia moglie interpreterà la parte della padrona che domina i suoi due schiavi. Ci presentiamo la sera nella tavernetta attrezzata. Giacomo si scusa per l’assenza della moglie e si presenta alla porta con un vestitino da domestica di colore nero con un grembiulino bianco con pizzo sul davanti, le calze autoreggenti nere e delle improbabili scarpe col tacco sulle quale non sembra per niente a suo agio.
Ci accompagna nella tavernetta e a quel punto mia moglie va a cambiarsi di abito. Io devo denudarmi completamente. Mia moglie arriva vestita con un reggiseno di pizzo nero, il reggicalze e gli slip minutissimi di colore nero. In mano regge un frustino da equitazione e una cintura strapon. Io vengo invitato a mettermi in ginocchio e mia moglie fa un cenno alla “cameriera” che si affretta ad andarle incontro aiutandola a liberarsi degli slip. Mia moglie inizia a sfregare la sua fighetta depilata sulla mia faccia e si mette con un piede su uno sgabello e mi invita ad essere leccata. Io eseguo eccitato. Dopo averle leccato abbondantemente la fighetta mi invita a scendere con la lingua sulle cosce leccandole tutta la gamba fino al piede che tiene sullo sgabello.
Giacomo passa dietro di me e mi mette un paio di manette di cuoio legandomi le mani dietro la schiena. A un cenno della padrona Giacomo mi fa accomodare su un cavalletto imbottito e mi mette due cavigliere di cuoio legando i moschettoni agli anelli presenti sulle gambe del cavalletto . “Ora vi dovrò punire entrambi” dice la padrona e si piazza dietro di me con il suo frustino nero da equitazione iniziando a colpirmi con colpi precisi su entrambe le natiche. Intanto vedo che Giacomo si mette vicino a me in ginocchio su una specie di cassapanca imbottita e mette in mostra il suo sedere sollevando il suo grembiulino. Ora mia moglie fa cadere i suoi colpi sia sul sedere di Giacomo sia sul mio. La punizione sembra non finire mai. Mia moglie è molto eccitata dalla situazione e, per colpirci, usa anche una paletta di cuoio di pelle nera. Gli schiocchi dei colpi cadenzati risuonano nella tavernetta come pure i nostri gemiti.
A un certo punto Francesca (è il nome di mia moglie) decide di smettere di colpirci. I nostri culetti sono completamente rossi e striati dai numerosi colpi. Francesca è tutta accaldata e ordina alla cameriera di portarle dell’acqua. Dopo aver bevuto decide di usare lo strapon su di me. Si fa aiutare ad indossarlo e obbliga il suo schiavo a prenderlo in bocca. Giacomo ansimante, si da da fare per accontentare la sua padrona. Poi prende un flaconcino di gel e mi unge abbondantemente il buchino nel quale dovrà entrare lo strapon. Francesca si mette dietro di me e lentamente infila la punta dell’attrezzo nel mio buco ben lubrificato. Dopo un po’ vincendo la resistenza del mio sfintere, riesce ad infilarmelo tutto dentro facendomi sobbalzare. Con le mani ora mi tiene premuto sul cavalletto e lentamente mi fa provare le gioie della sodomizzazione. La penetrazione prosegue per qualche minuto fino a quando mi da alcuni colpi più profondi e finalmente lo sfila dal mio culetto tutto rosso e caldo. Francesca si siede sulla cassapanca e ordina a Giacomo di slacciarle le cinghie che trattengono il dildo di gomma e di toglierle anche il reggiseno. Poi gli solleva il grembiulino e inizia a fargli un pompino davanti ai miei occhi. Il cazzo di Giacomo è di notevoli dimensioni e grazie alla bocca esperta di mia moglie raggiunge presto la consistenza ideale. “Scopami schiavo” gli ordina e si sdraia sulla cassapanca aprendo oscenamente la gambe: Giacomo ingoffato dal suo grembiulino da cameriera e dalle lunghe calze nere, inizia a infilarle il cazzo nella fighetta, e con le sue manone inizia a palpeggiarle il seno, ansimando di piacere. Io purtroppo ho ancora le mani legate dietro alla schiena e non posso neppure masturbarmi guardandoli. Mia moglie raggiunge l’orgasmo e urla di piacere mentre Giacomo grugnisce eiaculando un caldo getto di sperma sulle tette di mia moglie. Mia moglie subito sgrida lo schiavo e lo obbliga a ripulirla con la lingua. Ora i miei due amici sono entrambi appagati ma io sono ancora lì nudo sul cavalletto. Vedo che si ripuliscono e parlottato tra di loro. Speravo che mia moglie ordinasse a Giacomo di slegarmi ma capii che non era ancora soddisfatta e che voleva proseguire con le torture. Vedo che Giacomo va a prendere una larga paletta di legno e si mette dietro di me. “Quanti colpi devo dargli signora ?” chiede a mia moglie. Mia moglie gli fa un cenno con le dita tre.
Giacomo mi da tre colpi sulle natiche con la paletta e io gemo di dolore. Non sono colpi fortissimi, ma la paletta è larga e colpisce quasi tutta la superficie delle mie povere chiappe. Vedo che Francesca fa di nuovo un cenno con le dita e mi toccano altri tre colpi. Ora fa cenno a Giacomo di allontanarsi e viene a constatare di persona la mie chiappe doloranti. Francesca mi accarezza le natiche e dice: “Sono quasi viola direi che per oggi può bastare così”. Ordina a Giacomo di slegarmi le caviglie dal cavalletto ma mi lascia ancora le mani legate dietro alla schiena . Giacomo mi fa sedere su una panca imbottita e mi lega le mani ad un moschettone fissato al muro. Le cavigliere mi vengono fissate agli anelli ai piedi della panca. Francesca viene verso di me accaldata e appoggia il suo seno alla mia faccia ordinandomi di leccarlo. Io le lecco le tette e i capezzoli si inturgidiscono come pure il mio uccello. Ora Francesca mi prende i testicoli fra le mani e li strizza delicatamente. Vedo che la cameriera premurosa mi mette un abbondate dose di lubrificante sull’uccello e mia moglie inizia a masturbarmi delicatamente indugiando sul pene ben oleato.
Poi torna a giocare coi testicoli: li blocca con una mano e con l’altra si diverte a dare dei colpetti leggeri facendomi sussultare e nello stesso tempo provare piacere. Poi inizia a masturbarmi con decisione stringendo forte fino a farmi eiaculare. Più tardi torniamo a casa con la certezza che ritorneremo altre volte in quella magnifica tavernetta.

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