STORY TITLE: la ia prima volta cap 3 
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la ia prima volta cap 3 USA language


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la ia prima volta cap 3

by poli
Viewed: 441 times Comments 1 Date: 30-04-2024 Language: Language

Jessica sembrava un'affamata a digiuno da settimane, e io ai suoi occhi un piatto di pasta al ragù, mi mangiava con gli occhi mentre salivo sul camper in mezzo a loro, nemmeno il tempo di accendere il motore e muoverci che mi aveva già infilato la lingua in bocca e una mano nei pantaloni, con una piccola sorpresa, non portavo boxer, li lasciai volutamente in macchina per essere più pronto, più libero, e lei ne fu molto sospresa ed entusiasta.
E togliendola vidi chiaramente che era molto bagnata, il liquido precoitale stava fuoriuscendo copioso, lei non si meravigliò, ma prese a leccarsi le dita per sentire il mio sapore,

è un peccato sprecarla, non credi?

mi disse.
Mi trascinò letteralmente sul letto e mentre camminavo mi invitò a spogliarmi (non che avessi molto vestiti da togliere), lei invece era praticamente già nuda, le bastò scostare le spalline e lasciarsi ai piedi il vestitino, i sandali invece li tenne ai piedi, un tacco 12 argentato da paura!
Il mio cazzo svettava duro e pulsante, fili di bava scendevano e mi bagnavano le gambe, lei se ne accorse e ci si avventò sopra con una tale foga da rischiare di farmi male, prese il bastone dalla base e se lo infilò talmente velocemente in bocca che si procurò un conato e anche le lamentele di Silvano,

ehi, avete già cominciato brutti maiali?


I mugugni ed i gorgoglii di lei la dicevano lunga su quanto vogliosa e affamata fosse, il camper si muoveva veloce lungo stradine sempre più fuorimano e secondarie fino a fermarsi del tutto, Silvano si precipitò dietro e nel farlo si spogliò completamente, mostrandomi la sua erezione, nonostante le dimensioni non proprio importanti.

guardati tesoro, sei bagnata fino alle ginoccha, ma come si fa a essere così troia? ti piace proprio eh il cazzone del nostro mario!


E lei in tutta risposta un continus di mugugni, risucchi e sbavate.
Ad un certo punto però anche a me stava venendo sete, e quindi l'ho girata e mi sono piazzato il suo culo e la sua fica a portata di bocca, in un 69 da manuale, mi ha lavato il viso, una tale quantità di umori che non avevo mai provato prima, un profumo incredibile, di voglia, di calore, di femmina, ed un sapore talmente dolce che sembrava stessi leccando del miele appena raccolto, e poi eccolo li, scostando le labbra, il suo gioiello più prezioso, il clitoride svettava duro, libero, pulsante, voglioso di essere leccato, succhiato, tormentato.
avvicinai iil viso a quel gioiello, cominciai a soffiaci contro, un brivido la scosse tutta, costringendola per un attimo a fermarsi, era sull'orlo di un orgasmo terrificante, e il marito se ne accorse,

tesoro stai venendo? sento che ti manca veramente poco

.
Ed eccolo li, il suo primo orgasmo, appena sfiorai il clitoride con la lingua esplose come una bomba, un'onda che la travolse facendola tremare, gridare al mondo il suo piacere, squirtandomi tutto il suo liquido sul viso, sui capelli e sul torace, appagata? nemmeno per scherzo, questo primo tsunami la accese ancora di più, scese da sopra, aprì le gambe e mi fece capire che voleva il piatto forte.
Approfittai un attimo delle attenzioni che Silvano le diede per sentire i suoi umori e preso un profilattico lo indossai veloce e mi apprestai ad avvicinarmi a lei per aprirla, ma lei visto l'oggetto che avvolgeva la mia asta ebbe uno scatto repentino, si avvicinò e quasi me lo strappò di dosso dicendomi

MA HAI PAURA CHE PRENDA FREDDO? BUTTA VIA QUESTO COSO INUTILE CHE DOVE LO METTIAMO ADESSO FREDDO NON NE PRENDE

, nemmeno il tempo di finire la frase che se lo era già infilato dentro fino in fondo accompagnando questo primo affondo con grida e sospiri a pieni polmoni.
E mentre Silvano le chiedeva in ogni momento dove le stesse arrivando, se stesse godendo abbastanza, se la stessi pompando bene, se mi stesse bagnando il cazzo fino alla radice, io ero completamente sconvolto, oramai privo di ogni più elementare comportamento ragionato o razionale, ero puro istinto riproduttivo, colpi potenti le squassavano il ventre, schiocchi secchi e ritmati riempivano l'aria assieme alle sue grida di incitamento e di godimento, sentivo sempre più caldo e bagnato e nello stesso tempo l'urgenza di batterla ancora più forte aumentava ad ogni affondo.

amore stai schizzando tutto il letto, accidenti che troia, potevi almeno metterci un asciugamano, come farò a dormire stanotte visto che hai schizzato tutto nella mia parte?


non me ne frega un cazzo cornuto, dormi sui sedili! e tu montone, non azzardarti a rallentare il ritmo, mi stai facendo impazzire!

e detto questo mi infilava la lingua fino alle tonsille.
I minuti passavano, la mia resistenza veniva sempre meno, sopratutto per la prolungata astinenza, i nostri corpi bagnati erano intrecciati in modo unico, i nostri occhi erano uniti in un unico sguardo di lascivia, stavo per soccombere quando lei staccò le sue labbra dalle mie e mi disse

lo sai che non prendo la pillola?


In un attimo mi si gelò il sangue, il terrore di lasciarla incinta si impadronì di me, feci per fermarmi e uscire da quella meravigliosa fica accogliente e bagnata ma lei con un movimento istantaneo mi bloccò le sue gambe intrecciandole e allo stesso momento Silvano afferrò il mio culo e cominciò a muovermi dentro di lei a forza facendo su e giù , cercai in ogni modo di resistere e di uscire, con loro che mi incitavano a sborrare, a riempirla, a svuotarmi i coglioni duri e gonfi, ma ero troppo oltre, ero troppo al limite e non resistetti.
Una quantità enorme di sborra eruttò come un vulcano che esplode alla prima eruzione, sentivo la sborra schizzare ancora, ancora e ancora, 4567 schizzi, e non accennava a finire, mentre oramail il mio bacino aveva ripreso da solo a muoversi dentro di lei.
Lei, che nel frattempo gridava, tremava come scossa da brividi, movimenti innaturali, spasmi fortissimi, e alla fine giaque quasi svenuta, gli occhi girati, il corpo tutto un movimento, mentre il mio cazzone, ormai svuotato, si stava ammosciando e cominciava la strada verso l'uscita da lei, mi accasciai sfinito, svuotato, completamente senza forze e in preda al terrore di averla messa incinta o di essermi preso chissà quale malattia.
Uscii da lei, mi misi a fianco e cercai di capire cosa stesse succedendo, mentre sia lei che lui ridevano e mi rassicuravano,

tranquillo, va tutto bene, la mia Jessica riesce a godere veramente solo con la paura di rimanere incinta, solo con quel terrore che riesce a trasformare in eccitazione riesce a godere come l'hai vista, e mi mostrarono le loro tessere AVIS, donatori del sangue con una donazione fatta qualche giorno prima, quindi sicuri e sani, mi calmai, ripresi il mio controllo e chiesi acqua.

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